giovedì 24 maggio 2012

SPIRITUALITA'

L’ APOSTOLATO LEGIONARIO OGGI Dopo la caduta, causata dal peccato originale, l’Umanità è perduta, condannata per sempre, alla perdita del suo unico bene. Ma la Misericordia di Dio viene incontro all’uomo, preparando per lui un piano di salvezza atto a redimerlo dall’immenso sfacelo prodotto dal peccato originale. A questo punto mi piace soffermarmi e meditare sull’enorme capacità di amore, per noi incomprensibile, del nostro Creatore e Signore, il quale ha superato il doloroso e ingiusto peccato di orgoglio umano, ed ha continuato ad amarci, se possibile, più di prima; la Sua Misericordia ha “placato” la Sua Giustizia e l’Amore, ancora una volta, ha vinto. Certo, una riparazione era pur necessaria e per questo un Dio-Uomo ha patito ed è morto, perché vi fosse una via di salvezza e l’uomo, colui che aveva rinnegato il suo Creatore, è stato messo in condizione di riacquistare il suo bene e vivere nella gioia, in eterno. Il mio cuore non può resistere a tanto amore, a tanta squisita tenerezza, ma non sempre e non completamente, siamo consci che Dio ci ha resi Suoi cooperatori per realizzare questa grande opera di salvezza. Questa cooperazione viene richiesta a tutti coloro che entrano a far parte della Chiesa col Battesimo, ma in modo particolare è richiesta a chi risponde positivamente alla chiamata del Cristo; infatti quando c’è la nostra adesione all’invito d’amore, partecipiamo a quel grande progetto che fa di noi operai nella vigna del Signore. Questa disponibilità apre la strada alla discesa dello Spirito Santo, mosso dal Suo grande desiderio di comunicare Amore, di infiammare i cuori perché divengano Apostoli, divulgatori del messaggio evangelico. Il primo segno di tale “investitura” appare evidente quando il nostro arido cuore si apre all’esigenza del prossimo, manifestandogli il nostro desiderio di donazione. E così, non appena Maria riceve l’annuncio dell’Angelo Gabriele con la notizia che la cugina Elisabetta, nonostante la tarda età, aspetta un figlio, subito si mette in viaggio per andare ad aiutarla nelle sue necessità; ecco, la Grazia di Dio ha riempito il Suo Cuore di un immenso amore apostolico e Lei, Madre amorosa, ha risposto subito. Del resto, lo stesso concetto di maternità, implica quello di Apostolato; la maternità è, per sua natura, feconda, promuove lo sviluppo dell’individuo e il suo benessere. Ogni manifestazione affettiva, promossa dal sentimento materno, è altruista e piena di generosità: quella generosità richiesta ad ogni consacrato. L’apostolato, frutto dell’Amore di Dio, non può essere che mariano, proprio per quel concetto di dedizione che ci fa lottare per il bene spirituale dei fratelli. La verginità della Madonna non è semplicemente né soltanto una componente naturale, ma è tale perché totalmente disponibile alla volontà del Figlio. Quando Gesù Crocifisso affida all’Apostolo Giovanni e con lui a tutta l’Umanità, al Cuore della Madre (nonché la Madre a Giovanni e ad ogni uomo) crea una nuova unità, destinata ad amalgamare tutti i battezzati, formando così un Organismo, un Corpo Mistico il cui capo è lo stesso Cristo e le membra siamo noi; ma non solo noi, poiché insieme all’Umanità redenta, come primizia, come prima Redenta c’è Maria. “Si è affermato-dice il Manuale della Legione- che questa verità (del Corpo Mistico) è il dogma centrale del Cristianesimo, perché effettivamente tutta la vita soprannaturale e tutte le Grazie accordate all’Umanità, sono il frutto della Redenzione. La Redenzione stessa è basata sul fatto che Cristo e la Chiesa formano una sola mistica Persona, in modo tale che la riparazione, operata da Cristo, il Capo, e gli innumerevoli meriti della Sua Passione, appartengono alle Sue membra, ossia a tutti i fedeli.” (Manuale cap.9 ) Ma se noi tutti formiamo un unico corpo, non possiamo disinteressarci delle membra ammalate e dobbiamo adoperarci perché vi sia una compensazione che riporti l’equilibrio compromesso. Ogni nostra preghiera, ogni nostra sofferenza accettata con pazienza e amore, ogni attività apostolica, possiedono il valore per concorrere al ripristino di questo equilibrio. Tutte le defezioni hanno conseguenze negative le quali ricadono su tutto il Corpo Mistico, così come ogni attività di bene, ridonda in positivo su tutto il popolo di Dio. E’ necessario, quindi, pregare, offrire, lavorare, perché si instauri il Regno di Dio. Le forme di Apostolato sono tante e comprendono tutte quelle che ogni buon Legionario conosce; ma perché tutto ciò riesca, è indispensabile la preghiera per ottenere il favore divino. Quanto sono encomiabili quei Legionari che si adoperano per la diffusione del Rosario, tanto sollecitato da Maria nelle Sue apparizioni ! Con la preghiera tutto è possibile, senza la preghiera guadagnano terreno l’orgoglio e l’eccessiva fiducia nelle proprie forze, con il risultato scontato del completo fallimento ! Quando invece ci lasciamo condurre da Maria, Ella rende la nostra vita feconda e degna di essere vissuta, riempiendola di significato, perché ci inserisce profondamente nella Comunione dei Santi, facendoci partecipare al piano redentivo, secondo le intenzioni di Lei che sono totalmente apostoliche e che mirano alla Gloria di Dio e alla salvezza di tutta l’Umanità. Essere consacrati a Maria, significa essere totalmente disponibili (Totus tuus) a fare la volontà di Dio e di Sua Madre perché si affermi il Regno di Dio. La preoccupazione costante dei Legionari di Maria è quella di comportarsi verso i fratelli, come se al posto loro vi fosse Maria Stessa, perché la loro funzione è di guidare, consolare e illuminare coloro che hanno bisogno di essere condotti a Cristo, consolati nelle loro sofferenze, quando sono abbattuti e scoraggiati e non sentono più la forza della Speranza. Gesù Stesso ci dà la prova che solo l’Amore può conquistare il mondo e il Legionario, seguendo questo esempio, cerca di amare il prossimo, considerandolo oggetto dell’Amore del Padre. Obbedendo al comandamento dell’amore, il Legionario ottempera al suo primo dovere che è quello di amare il Signore Gesù. Conscio del sentimento apostolico, il buon Legionario appartenente a Maria, deve impiegare i suoi doni, i suoi carismi, per combattere insieme alla sua Regina i tanti mali del mondo; il suo maestro S.Luigi Maria di Montfort nel “Trattato della vera devozione a Maria S.S.” ipotizza, anzi, profetizza la contrapposizione di due eserciti, uno del Bene da una parte, e l’altro, contrario, dall’altra. Egli dice chiaramente: “…questa vista (delle persecuzioni subite dai devoti) mi dà coraggio e mi fa sperare un felice risultato, cioè un grande squadrone di bravi e valorosi soldati di Gesù e di Maria, dell’uno e dell’altro sesso, per combattere il mondo, il diavolo e la natura corrotta, nei tempi pericolosi che più che mai si avvicinano. “ (V.D.114) Quando, nella Bibbia, Dio ha maledetto il serpente, disse: “Metterò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stirpe e la Sua stirpe; Ella ti schiaccerà la testa e tu Le insidierai il calcagno.” In queste parole c’è tutto l’eterno dramma della lotta tra bene e male “tra la tua stirpe e la Sua stirpe” Chi si consacra a Maria è disposto a schierarsi al Suo fianco e lottare contro tutte le forme di male. L’Apostolato oggi si esercita anche con l’opporsi a forme apparentemente innocenti, ma che nascondono un veleno sottile. Il Legionario viene addestrato da Maria ad acuire la sua sensibilità per svelare questi moderni inganni che riescono ad ammantarsi di bene. Quante volte ho ascoltato in Televisione o letto sui giornali personaggi di spicco, dichiarare che oggi non si sa più cosa sia bene e cosa sia male ! Questa confusione deriva dal fatto che una grande parte dell’uomo di oggi, si è allontanato dai precetti del Signore ed è continuamente catturato da ciò che in un primo tempo considera lecito ed attraente. Inevitabilmente viene sconfessato dagli avvenimenti della vita, ma non riuscendo a ritornare al Padre perché è lontano dalla Luce, ricade in un altro inganno, precipitando sempre di più nel vortice che il “nemico” gli prepara davanti. Il disorientamento è completo ed è divenuto terreno fecondo per l’instaurarsi di astruse ideologie e pericolose dipendenze, che schiavizzano sempre di più l’uomo moderno, allontanandolo spietatamente dalla Verità. Sotto i nostri occhi, quasi quotidianamente, si consumano tali drammi, e spesso il Legionario li viene a conoscere quando non è rimasto molto tempo per poterli contrastare o si sono troppo radicati. Il Cuore della Madre Celeste sanguina per tanti figli dispersi e in pericolo, e il Legionario devoto e consacrato a Lei, sa che non può esimersi dall’ottemperare al suo dovere di Apostolo. La costanza legionaria è una componente inscindibile della personalità combattiva e deriva dalla certezza che alla fine il Bene trionferà. Maria è la nostra speranza e Lei, ripiena di Spirito Santo, ci dona questa forte convinzione, facendo di ogni Legionario, un eroe in potenza. L’Apostolato del nostro tempo ha bisogno di coraggio e determinazione, quel coraggio che sfida l’impopolarità, la derisione, l’opposizione politica che cerca di impoverire ogni buona iniziativa, attribuendo ogni male alle guerre di religione e al fanatismo delle masse più estremiste, cercando di mescolare ancora una volta, il bene sacrosanto della Religione, col fanatismo più aberrante e deleterio dei nemici della Chiesa. Il coraggio è oggi, a mio avviso, una delle componenti più necessarie per esercitare l’Apostolato e una esperienza esaltante del devoto di Maria, è sentirsi investire dal fuoco dello Spirito Santo in una perenne Pentecoste che ci dona la certezza della presenza costante di Maria e dell’immensa forza che promana dalle nostre convinzioni, espresse con fede e determinazione. All’Apostolato è affidato il compito di salvare il mondo perché per mezzo di esso i volenterosi trasmetteranno alle giovani generazioni, quei valori che oggi sembrano dimenticati dietro a ideologie che tentano di modificare il mondo, rendendolo arido ed egoista. Oggi il male si nasconde e trama dietro l’angolo, reso invisibile dall’ambiguità tipica di questa epoca che propone di continuo nuovi atteggiamenti e nuove esperienze, impedendo una sedimentazione che porterebbe, se fosse concesso dallo scorrere del tempo, ad un chiarimento e alla scoperta della verità. L’eccessiva evoluzione e il cambiamento continuo di tante informazioni, non permettono un’analisi approfondita, e costringono l’individuo poco vigile, e soprattutto disimpegnato, ad accettare tutto con superficialità. La società stessa propone di continuo e crea, per motivi commerciali, nuovi bisogni fino a ieri non considerati e resi oggi indispensabili. Il mondo moderno rifiuta la saggezza del tempo passato, i suoi riti, le sue tradizioni perché, non essendone informato, non le apprezza a dovere e quindi non le comprende. Scarseggiano i mentori disposti ad illustrare e difendere quegli antichi valori che, se tramandati, sarebbero capaci di contrastare un così nefasto divenire. E così, mancando questo impedimento, l’errore, sempre pronto ad instaurarsi, provoca altri errori i quali si ripercuotono a ondate successive ed incalzanti disorientando i volenterosi e creando la falsa certezza dell’ineluttabilità di una tale situazione. E così, oltre tutto, si instaura anche nei volenterosi, il concetto pessimista che non sia possibile lottare “contro i mulini a vento” e si perde la speranza cristiana che è certezza della vittoria del Bene. Insieme alla perdita e all’attenuamento del senso di speranza, vi è la terribile perdita dell’amore per Dio ritenendoLo, in definitiva, impotente di fronte al progresso del male. Questo meccanismo diabolico, attivo per tanti, troppi sconsiderati, può essere rallentato e distrutto, se i volenterosi cesseranno di essere inerti e reagiranno sotto la spinta feconda dello Spirito Santo. Oggi il peccato più diffuso è quello di omissione; il Legionario però, seguendo Maria, non si rende responsabile, non concede la sua connivenza con gli avversari della fede, perché il suo Apostolato lo salva da “questa generazione perversa”. Egli però non condanna, ma prospetta una revisione di vita presentata con un linguaggio che tenga conto della cultura del momento e che sorga dal suo interno, sforzandosi di fare apprezzare la Buona Novella all’uomo di oggi. Nulla deve fermare il Legionario dal comunicare questo annuncio, ed egli non deve perdere alcuna occasione per farlo. Coloro che hanno una qualche esperienza legionaria, sanno che i doni ricevuti dalla Fede (i talenti), non sono nostra esclusiva proprietà, ma ci sono stati elargiti perché possano essere utili anche ai nostri fratelli, secondo il principio divino che tutto procede da Dio e non ritorna a Lui senza aver sortito il suo effetto. Nella lettera “ai Filippesi “ Paolo dice: “Abbiate voi gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la Sua uguaglianza con Dio…” In queste parole io credo di scorgere la grande generosità di Dio che vuol condividere con noi la gioia del Suo Paradiso e apre a noi i tesori della Sua grande Misericordia. Come rimanere insensibili e lasciare che i nostri fratelli più sfortunati, vadano in perdizione ? Anche se viviamo nel regno della “quantità” e il mondo si è assuefatto a considerare solo le masse, ignorando le esigenze del singolo, noi Legionari, sotto la guida di Maria e accompagnati da questa dolce Madre, dobbiamo privilegiare il contatto personale, poiché solo attraverso di questo, riusciamo a scorgere l’immagine del Cristo. Carlo

domenica 6 maggio 2012

TESTIMONIANZE

“La sposa bella” E' bello, anzi bellissimo, essere donna. In te ritrovi qualità straordinarie: la femminilità, la sensibilità, la dolcezza, la sensualità, la tenerezza....... Poi, se Dio vuole, puoi sperimentare la maternità, un dono enorme che acuisce e racchiude tutte quelle qualità donandoti una felicità immensa.... E, non da ultimo, nel tuo essere donna, puoi sperimentare l'amore, intendo quell'amore particolare verso un tuo “lui”, quell'amore che entra nella tua vita riempiendola con prepotenza: non sei in grado di scacciarlo, di sostituirlo magari con qualcosa di meno ingombrante.... La vita diventa, così, un'avventura da vivere insieme, uniti in un sentimento talmente appagante da farti pensare che non hai più bisogno di nulla e di nessuno. Ma, talvolta, l'idillio svanisce o, meglio, è annullato, stroncato da un grande mistero che sconvolge tutti i tuoi piani ed i tuoi desideri: la morte ti rapisce sotto gli occhi il tuo “lui” e ti procura un dolore, una ferita profonda che sembra, a dir poco, insanabile...... Sì, ti senti ferita nel tuo essere donna e nel tuo essere madre, diventi impotente, una calamità ti è piombata addosso, all'improvviso, come un macigno........ Se hai dei figli, riesci a scuoterti per amor loro, perchè vuoi alleviare loro la sofferenza di vivere con l'assenza del padre e del suo importantissimo amore; ma in te, comunque resta il disagio di una donna sola che non può offrire loro una vita piena, completamente serena... E poi c'è anche il caso che nel tuo essere donna si infiltri la necessità a cui provvedeva il tuo lui: il sostentamento della famiglia ed allora ti butti a capofitto nel lavoro che ti toglie il respiro e la possibilità di dedicarti, come avevi sognato, alla cura dei tuoi figli..... Il loro pianto, quando li lasci per affidarli ad altri, ti strazia il cuore e ti accompagna per tutto il giorno.... Percepisci, poi la sgradevole sensazione di essere emarginata dalla società che non ti vede più come prima: per te non rimane che l'umiliazione di una grande compassione......... Scopri così la tua povertà, la tua fragilità, la tua incapacità profonda di prendere in mano la tua storia per riadeguarti alla vita che ti circonda. Ti rendi conto che sarebbe necessaria una forza, una speranza, ma, intorno a te, anche se sei circondata da molte persone, trovi solo il vuoto come la parola che ora definisce il tuo stato: sei una VEDOVA (VIDUA = vuota). Sei vuota, perchè ti manca lui, il suo amore e tutto diventa difficile, più difficile del difficile....... Ti scopri senza sicurezze: hai perduto la tua fisionomia di sposa, non hai un appoggio, ti manca quella costola dalla quale ti trasse Dio, perchè il tuo Adamo non c'è più.... Allora provi a pensare, talvolta per anni, a come puoi rapportarti a quella vita che per te ha perso ogni senso ed ogni bellezza... Poi, all'improvviso ecco un'intuizione: forse, contattando Chi ti ha costruito, potrai trovare un pezzo di ricambio: ormai tu sei una macchina in panne.... Ed è allora che rivolgendoti a Lui, a Dio, tu fai una grande scoperta: Lui accorre subito ma viene non perchè Tu lo hai cercato: è Lui che ti cerca da tempo e tu non Gli hai aperto la porta. Egli, che ti rispetta profondamente, e' rimasto lì, senza mai stancarsi, dietro quella porta che tu non hai voluto aprire per anni ed ha aspettato che tu aprissi solamente uno spiraglio per entrare... Lui ti cerca e ti rigenera, ti rende consapevole che la costola che pensavi di aver perduto per sempre è ancora presente in te e, riplasmandoti con le Sue mani, fa nascere da essa una donna nuova, capace di continuare il percorso intrapreso insieme al suo Adamo. E capisci che Adamo è lo stesso Adamo di prima, anzi più bello, pienamente felice, perchè vive in una dimensione straordinaria di amore e ti ritrova e ti vede felice e serena: ora per lui tu sei la sua “sposa bella” perchè sei stata rigenerata, fatta nuova dentro; per questo scopri in te sensazioni dolcissime: sei, ora, avvolta da un amore umano e divino insieme e ritrovi le tue qualità di donna rivestite di luce ed hai la sensazione di toccare con mano quel Paradiso che accoglie il tuo “lui”....... Finalmente non devi più piangere e nemmeno più cercare, come la Maddalena nel sepolcro vuoto, perchè qualcuno ti interpella come fece con lei: “Perchè cerchi tra i morti Colui che è vivo?” E, come lei, tu riconosci la Sua voce che ti chiama per nome e gli rispondi: “Rabbunì!”..... Ed allora scopri due persone in una: il volto del tuo sposo è nel Volto del Signore , egli è lì con Lui: ed è da lì che ti ama ed assieme al Signore ti dona una forza ed un appoggio ancora più straordinari di quando era in vita. Ora puoi vivere in pienezza la tua realtà di sposa e di madre e puoi finalmente donare ai tuoi figli il sorriso di una donna risanata nel cuore e nell'anima.... E, finalmente, ti scopri completa , anzi “sposa bella”, perchè in te si rende visibile la beltà di un Dio che ti ama e che ti dona la consapevolezza che nel Suo amore immenso e misterioso Egli predilige “l'orfano e la vedova”. Che Tu sia benedetto, Signore, perchè mi rendi partecipe della Tua presenza nel mio sposo, sii benedetto per lo sposo che mi hai fatto conoscere, sii benedetto per la figlia che mi hai dato, sii benedetto perchè non mi hai lasciato, sii benedetto perchè mi hai aspettato, sii benedetto per la gioia che ora provo, sii benedetto per questa croce che mi ha permesso di incontrarTi!!!!! Enza