lunedì 22 luglio 2013

SPIRITUALITA'

ISTANZA PER MARIA CORREDENTRICE- L’ultimo Dogma mariano, Maria Corredentrice, a tutt’oggi, trova molta difficoltà alla sua proclamazione; la stessa Madonna, nell’apparizione di Amsterdam l’8-12-1952 ha detto: “Questo Dogma sarà molto contestato”. Ma contestato da chi? La sua opposizione recente, nasce nel Concilio Vaticano II, quando già nei suoi preliminari allo studio dei Cardinali del tempo (1963), tra i quali il Cardinale Konig, si cercò e purtroppo lo si ottenne per pochissimi voti, di inserire nel testo “De Ecclesia” una clausola finale molto marginale, sul ruolo di Maria nella Redenzione, per minimizzare al massimo tale ruolo. Tutto ciò al fine di non urtare la sensibilità dei Protestanti, affinché non fosse minato alla base il progetto ecumenico della Chiesa conciliare, progetto che veniva delineandosi con grande determinazione. In effetti già negli anni trenta/cinquanta teologi molto noti quali Congar, Schillebeeckx, Rahner, Kung avevano contestato decisamente la dottrina della corredenzione. Nel 1964, i Cardinali Frings, Dopfner e Afrink, appoggiarono la tesi antimariana di Konig (Stefano De Fiores: Nuovo dizionario di mariologia) e il Cardinale Frings ebbe l’ardire di affermare: “La devozione liturgica è oggettiva e sacramentale; la devozione mariana è soggettiva e personale…” (Card. Frings: Le Concile e la pensée moderne). Eppure la Madonna, nell’apparizione di Amsterdam, tra le altre cose, dirà: “Ho posto i Miei piedi fermamente sul globo, perché il Padre e il Figlio, vogliono presentarMi nel mondo, in questo periodo, come Corredentrice, Mediatrice e Avvocata” (1952) e aggiungerà: “Quando il Dogma, l’ultimo Dogma della storia mariana, sarà proclamato, allora la Signora di tutti i popoli donerà la pace, la vera pace al mondo; i popoli però devono recitare la Mia Preghiera, in unione con la Chiesa.” (31-5-1954) Più tardi affermerà:”Sarà una lotta per la vita e per la morte, ma alla fine lo Spirito vincerà.” (25-3-1972) Poiché noi siamo “ di dura cervice”, la nostra cara Madre, apparendo a Suor Caterina Labouré (18-7-1830), tra l’altro, fece vedere il retro della Medaglia (miracolosa) che Lei stessa le aveva commissionato, retro che metteva in risalto il simbolismo raffigurante il proprio ruolo di Corredentrice: una grande M sormontata da una Croce e i due Cuori Santissimi di Gesù e di Maria, uniti da una base comune. Il Cuore di Gesù era coronato di spine e quello di Maria era attraversato da una spada, mentre attorno alla figura si stagliavano 12 stelle. Il simbolismo è presto spiegato: la lettera M rappresenta Maria e il tratto di base unisce strettamente i due Cuori nella Redenzione. Anche nell’apparizione irlandese di Knock i quindici veggenti, dall’età variabile dai sei ai settantacinque anni, hanno testimoniato concordemente di aver visto questa visione: in una scena silenziosa la Madonna, in abiti regali, con in testa un diadema d’oro, aveva alla Sua destra S.Giuseppe orante e alla Sua sinistra S.Giovanni Evangelista il quale, vestito come un Vescovo, aveva in una mano un libro e con l’altra indicava Maria. La scena ricordava il Sacrificio del Calvario e S.Giovanni, indicando Maria, rievoca il ruolo di Corredentrice svolto da Lei sul Calvario. Lo stesso concetto viene espresso nell’apparizione di Castel Petroso (1888): Maria appare con il Cuore trafitto da sette spade, le braccia aperte e lo sguardo rivolto al Cielo; è inginocchiata davanti al Corpo di Gesù, morto, coperto di piaghe. In questa apparizione, il volto della Vergine esprime immenso dolore, le braccia aperte in atto di offerta, lo sguardo verso il Cielo, denunciano la Sua Maternità regale. Ella offre al Padre, il frutto del Suo seno, Gesù, quale Vittima di espiazione per i peccati dell’Umanità. Lei è liberamente consenziente ala missione redentiva del Figlio, e si associa al terribile Sacrificio della crocifissione, accettando la volontà del Padre. Maria, quindi, con l’abbondanza del Suo Cuore di Madre, ci ha generati alla Vita della Grazia, a prezzo di sofferenze indicibili. Ricordiamo le parole dell’Arcangelo Gabriele: “…darai alla luce un Figlio a cui porrai nome Gesù.” (Lc 1,31) Gesù significa salvatore, quindi Maria non fu solo Madre di Dio, ma Madre di un Dio Crocifisso. Quindi potremo dire con S.Beda: “L’Annunciazione dell’Angelo a Maria, è l’inizio della nostra redenzione.” Ma la corredenzione di Maria non è equivalente a quella di Cristo, ma secondaria perché è subordinata a quella del Figlio; non è sufficiente per sé stessa, ma trae il suo valore dall’Incarnazione e morte del Verbo; essa è stata voluta da Dio. La corredenzione subordinata di Maria, quindi,non toglie nulla alla Redenzione principale di Cristo. Una Redenzione senza la corredenzione di Maria, non sarebbe quella voluta e decretata da Dio. Del resto, non è possibile cooperare alla Redenzione, senza la Grazia che ne deriva e che si presuppone fosse già esistente. (Carlo)