sabato 20 giugno 2015

SPIRITUALITA'



                                Incontro con Maria P. dopo la gita a Torino.
“ Ciao Maria, come stai? Hai smaltito la stanchezza del viaggio a Torino?”
“Non completamente, ma le emozioni provate e rivedere la mia città così bella, mi hanno aiutato a ristabilirmi in fretta.”
“Perchè dici la mia città?” Mio padre era torinese ed io sono molto legata alle mie origini.”
“Parli di emozioni, vuoi trasmetterle un poco anche a me, che pur desiderando di fare  questo viaggio, ho dovuto rinunciarvi per motivi di famiglia?”
“Non era la prima volta che mi recavo a vedere la Sacra Sindone. Certo non si può non rimanere attratti che questo telo  che emana una forza unica e che colpisce oltre che gli occhi, anche il cuore. Forse, la sosta davanti a questa immagine è stata troppo fugace causata da uno scorrimento veloce dei visitatori, e la distanza ha impedito di distinguere l'immagine nei particolari.
Poi, per gli sportivi visitare la Basilica di Superga, vuol dire sempre, tante cose. Rivedere i volti di calciatori che tutto il mondo ci invidiava, che tornavano sempre vincitori ovunque si recassero, che erano il simbolo della riscossa italiana dopo la seconda guerra mondiale, sì, mi ha dato una stretta al cuore..... e poi sono tornata bambina quando su quel trenino a rotaia a cremagliera siamo ridiscesi in città, sembrava  far parte della favola “il trenino di latta”.
“Il riposo notturno ristoratore ha rigenerato le tue forze?”
“Sì, perchè nel secondo giorno  le nostre energie  sono state messe a dura prova. Dopo la S. Messa mattutina abbiamo visitato la città. La sua parte storica, il Valentino, la real chiesa di S.Lorenzo con la scala santa che ha custodito dal 1578 la Sacra Sindone proveniente da Chambery,  le 4 regge sabaude, i lungo Po, ove l'acqua è limpida e i suoi argini pulitissimi, poi nel pomeriggio c'è stata  la salita al monte Pirchiriano,  in val di Susa, ove troneggia il complesso architettonico della Sacra di S. Michele affidata da quasi 200 anni  ai  padri Rosminiani. Ecco un collegamento con la nostra parrocchia, ed incontrare tre  sacerdoti cresciuti nell'insegnamento di Don Antonio Rosmini, ci ha fatto sentire un po' a casa. Anche la visita alla zona Valdocco, e l'incontro con le opere ed il lavoro che fece  Don Bosco per  i giovani ed i ragazzi, ha prodotto in me un'emozione unica, ricordandomi così,   anche quello che stiamo facendo, nel nostro piccolo, grazie all'adozione a distanza, di alcuni bambini indiani con la  collaborazione dei padri Salesiani. Ed il mio cuore si è sentito davvero scosso proprio di fronte alla tomba ove sono custodite le spoglie di don Bosco, all'interno della Chiesa di S.Maria  Ausiliatrice. Sai, con il passare delle ore anche il nostro corpo aveva bisogno di nutrimento, e così nella foresteria della chiesa della Consolata, abbiamo pranzato; sorpresi anche in questo caso, nel venire a conoscenza che nella sala dei re pranzano anche i Papi quando sostano a Torino e che dire …. mi è venuto in mente che abbiamo preceduto, in questi luoghi, proprio il nostro Papa Francesco che a breve farà visita alla Sacra Sindone.”
“ Mi hai detto che la sorpresa più grande, per te è stata la riscoperta della città?” Qui il viso
di Maria si illumina e con entusiasmo mi parla della bellezza, ricchezza, signorilità delle zone più importanti. Del Valentino, così ordinato e perfetto, di piazza Castello e piazza Vittorio con i suoi palazzi tenuti magnificamente, ove la musica fa da cornice ai suoi antichi caffè e dalle cui porte  fuoriesce il dolce profumo di cioccolato e la gente, non più ….chiusa, ma aperta al sorriso ed al dialogo, diventata socievole al massimo dopo l'impatto con le olimpiadi invernali del 2006. Insomma una Torino il cui aggettivo più appropriato è ….gioiosa.   E Maria, con  il suo entusiasmo mi porta  indietro negli anni. A quel lontano 1978 quando la Sacra Sindone mi ha visto coinvolta in sentimenti dettati da grande..... paura, quella di non essere nemmeno meritevole di osservarla da vicino ma che di quel giorno conservo un piccolo depliant ove sul retro è stampata la preghiera  alla Sindone e le cui parole parlano di passione ed amore e dove si richiede la grazia di essere “consorti” nella gloria di Dio al momento della nostra resurrezione.
Prima di salutarla le dico e mi dico che se ricordare è...vivere, dobbiamo cercare di continuare a vivere di emozioni, di fede e di voglia di non dimenticare quanto la Sindone ci vuole dire. E' l'impegno che ognuno di noi deve portare avanti giorno dopo giorno.....


                                                   Maria Teresa S.