domenica 31 maggio 2015

SPIRITUALITA'

Sono in Chiesa, davanti al Tabernacolo. Chiedo a Maria di introdurmi al cospetto di Gesù.
Guardo il Tabernacolo, contemplando la grandeza di Dio Padre, grandezza inaccessibile e grandiosa.
Medito sulla nostra natura umana che è un mistero, ma in questo mistero alberga un tratto della Bellezza divina. Dio, nel crearci, ha lasciato la Sua impronta indelebile e noi dobbiamo chiedere allo Spirito Santo che ci illumini e consenta ai nostri cuori induriti e pervicaci, che Dio possa comunicare con noi. Mi trovo davanti alla Sua Maestà e attendo con umiltà di ascoltare la Sua voce di pace, contemplare la Sua calma imperturbabile e provare in me sentimenti di amore e di riconoscenza per tutto il bene ricevuto dalla Sua Bontà e Misericordia.
Lo immagino assiso sul Suo trono, nella Sua beatitudine infinita, circondato dalle Sue stesse emissioni di bene, come gli Angeli e i Santi.
Un'atmosfera paradisiaca, a stento da noi immaginata, ma sperata fortemente. Cerco di fare silenzio in me, per ascoltare il suono flebile dello Spirito il quale desidera parlarmi e donarmi i Suoi sette Doni. Per ora, mi raggiunge solo un grande senso di pace e Lo ringrazio per questo.
Dio sia benedetto!