domenica 26 luglio 2015

ATTUALITA'



LE RADICI DEL MODERNISMO SOCIALE-
L’idea che l’uomo sia “un libero spirito”, nasce già nel ‘400 e raggruppa tutti quei movimenti ereticali (Gemania- Olanda- Belgio- Francia) caratterizzati da uno spiccato panteismo, poiché secondo loro, “l’uomo spirituale, alto e intellettuale”  è talmente unito a Dio che, qualsiasi cosa faccia, non pecca.  Questa mentalità ha certamente influenzato Lutero il quale poi dirà: “Pecca fortemente , ma credi ancora più fortemente”.
Nell’Italia del ‘300, frate Bentivenga  asserisce che “Dio è il demonio e viceversa”. Questa teoria verrà sviluppata da Benedetto Croce il quale scrive: “satana non è una creatura estranea a Dio e neppure il ministro di Dio, ma Dio stesso. Se Dio non avesse satana in sé, sarebbe come un cibo senza sale.” (!)
Ne ‘400 a Bruxelles  si formarono movimenti “degli uomini di intelligenza” che praticavano il nudismo e la lussuria più sfrenata (Turlupini e Adamiti). Da queste concezioni nascono, ai nostri tempi, gli hippy, i capelloni, i figli dei fiori etc.  Già nell’alto medioevo si incontrano “liberi pensatori” quali Tommaso Campanella, ma soprattutto il filosofo Spinoza (1632-1677) da cui nasce il deismo e l’illuminismo radicale francese di Voltaire. Tutti costoro sono stati gli antesignani di una filosofia affermatasi nell’800 la quale proclamava il “libero amore” .  I suoi maggiori rappresentanti sono stati l’anarchico di sinistra Max Stirner (1806-1856),  il nichilista di destra Federico Nitzsche (1844-1900) e il marxismo propugnato da Engels,Lenin, Mises, Hayek, Nozick, Rothbard,Friedmann etc.
Questa teoria del libero amore diviene una moda nel 1968, grazie all’apporto di Freud e della sua scuola (Adorno, Marcuse, Horkhaimer, Fromm, Benjamin, Pollock, Habermas etc,) nonché allo “strutturalismo francese” (Lacan-Levi Strauss, Althusser, Foucault, Sartre etc) . Purtroppo a questo elenco bisogna aggiungere i nomi di Marco Pannella e di Emma Bonino!
Intanto il filosofo Bertrand Russell in un suo libro “Il matrimonio e la morale” del 1927, afferma che il libero amore e l’abrogazione del matrimonio, costituirebbero un elemento di progresso, favorevole allo sviluppo della società!  La conclusione di tutto questo, sarà (e già è in atto) l’abolizione della famiglia tramite la comunanza delle mogli e la rottura dei legami tra genitori e figli, le coppie di fatto, le famiglie allargate, i matrimoni  omosessuali, con relativa adozione di bambini, sono tutti traguardi a cui tende la propaganda spinta avanti dal partito liberale  e radicale e dal social-comunismo.
Inoltre, l’anarchismo liberale propugna la rivolta contro ogni autorità, sia umana sia divina, per arrivare poi all’autonomia assoluta dell’individuo. Questo anarchismo è una filosofia che sfocia nel libertarismo, ossia nella massima dilatazione teoretica e morale dell’uomo, secondo ciò che lui reputa vero, giusto e buono.
Oggi molti scrittori appoggiano tali teorie. Essi insegnano nelle università:
-Antonio Martino (iscritto alla loggia massonica P2) professore alla Luiss e collaboratore dell’Istituto Bruno Leoni.
-Lorenzo Infantino, professore alla Luiss e anche lui collaboratore dell’Istituto Bruno Leoni
-Raimondo Cubeddu, professore dell’Università di Pisa e collaboratore con l’editoriale “Giornale di studi libertari”
-Dario Antiseri, professore alla Sapienza di Roma. E’ membro del Centro studi “Tocqueville acton” e insegna alla Luiss di Roma. Suoi libri: “Cristiano perché relativista, relativista, perché cristiano” ( !)(2003)  “La tradizione del liberalismo cattolico” (2006), “La via aurea del cattolicesimo liberale” (2007).
E’ il maggior esponente del cattolicesimo liberale, condannato a suo tempo da Papa Gregorio XVI  (1832) e
Pio XII (1954).
Tutte queste teorie hanno radici in un famoso popolo francese: i Catari, la cui sede era Albi (albigesi). Essi insegnavano che loro, gli eletti e gli gnostici, fossero al di sopra del bene e del male, tanto da sentirsi autorizzati a utilizzare il peccato come metodo di santificazione. Per essi il matrimonio e la procreazione, dovevano considerarsi illeciti. In quell’epoca si svilupparono due eresie: quella di Gioacchino da Fiore
(approfondita da Henry De Lubac nel suo libro  “L’eredità spirituale di Gioacchino da Fiore) e quella di Amalrico di Bénes (+1207) combattuta da S.Tommaso  D’Aquino.  Essi asserivano che l’amore va inteso sia in senso spirituale che carnale, per cui ogni atto, anche il più moralmente abominevole, se fatto per amore, diventa buono.  Gli Amalriciani si chiamavano  “fratelli del libero spirito” e praticavano l’incesto, l’omosessualità e adoravano satana. Dagli Almariciani nacquero i begardi e le beghine, caratterizzati dalle dottrine contro la famiglia, la monogamia, la Chiesa e lo Stato. Oggi tutto questo sta riemergendo con la teoria gender !
 (Carlo) ( tratto da: “Si Si No No” del 15-6-2015)