LE RADICI DEL
MODERNISMO SOCIALE-
L’idea che
l’uomo sia “un libero spirito”, nasce già nel ‘400 e raggruppa tutti quei
movimenti ereticali (Gemania- Olanda- Belgio- Francia) caratterizzati da uno
spiccato panteismo, poiché secondo loro, “l’uomo spirituale, alto e
intellettuale” è talmente unito a Dio che,
qualsiasi cosa faccia, non pecca. Questa
mentalità ha certamente influenzato Lutero il quale poi dirà: “Pecca fortemente
, ma credi ancora più fortemente”.
Nell’Italia
del ‘300, frate Bentivenga asserisce che
“Dio è il demonio e viceversa”. Questa teoria verrà sviluppata da Benedetto
Croce il quale scrive: “satana non è una creatura estranea a Dio e neppure il
ministro di Dio, ma Dio stesso. Se Dio non avesse satana in sé, sarebbe come un
cibo senza sale.” (!)
Ne ‘400 a
Bruxelles si formarono movimenti “degli
uomini di intelligenza” che praticavano il nudismo e la lussuria più sfrenata
(Turlupini e Adamiti). Da queste concezioni nascono, ai nostri tempi, gli
hippy, i capelloni, i figli dei fiori etc.
Già nell’alto medioevo si incontrano “liberi pensatori” quali Tommaso
Campanella, ma soprattutto il filosofo Spinoza (1632-1677) da cui nasce il
deismo e l’illuminismo radicale francese di Voltaire. Tutti costoro sono stati
gli antesignani di una filosofia affermatasi nell’800 la quale proclamava il
“libero amore” . I suoi maggiori
rappresentanti sono stati l’anarchico di sinistra Max Stirner (1806-1856), il nichilista di destra Federico Nitzsche
(1844-1900) e il marxismo propugnato da Engels,Lenin, Mises, Hayek, Nozick,
Rothbard,Friedmann etc.
Questa
teoria del libero amore diviene una moda nel 1968, grazie all’apporto di Freud
e della sua scuola (Adorno, Marcuse, Horkhaimer, Fromm, Benjamin, Pollock,
Habermas etc,) nonché allo “strutturalismo francese” (Lacan-Levi Strauss,
Althusser, Foucault, Sartre etc) . Purtroppo a questo elenco bisogna aggiungere
i nomi di Marco Pannella e di Emma Bonino!
Intanto il
filosofo Bertrand Russell in un suo libro “Il matrimonio e la morale” del 1927,
afferma che il libero amore e l’abrogazione del matrimonio, costituirebbero un
elemento di progresso, favorevole allo sviluppo della società! La conclusione di tutto questo, sarà (e già è
in atto) l’abolizione della famiglia tramite la comunanza delle mogli e la
rottura dei legami tra genitori e figli, le coppie di fatto, le famiglie
allargate, i matrimoni omosessuali, con
relativa adozione di bambini, sono tutti traguardi a cui tende la propaganda
spinta avanti dal partito liberale e
radicale e dal social-comunismo.
Inoltre,
l’anarchismo liberale propugna la rivolta contro ogni autorità, sia umana sia
divina, per arrivare poi all’autonomia assoluta dell’individuo. Questo
anarchismo è una filosofia che sfocia nel libertarismo, ossia nella massima
dilatazione teoretica e morale dell’uomo, secondo ciò che lui reputa vero,
giusto e buono.
Oggi molti
scrittori appoggiano tali teorie. Essi insegnano nelle università:
-Antonio
Martino (iscritto alla loggia massonica P2) professore alla Luiss e
collaboratore dell’Istituto Bruno Leoni.
-Lorenzo
Infantino, professore alla Luiss e anche lui collaboratore dell’Istituto Bruno
Leoni
-Raimondo
Cubeddu, professore dell’Università di Pisa e collaboratore con l’editoriale
“Giornale di studi libertari”
-Dario
Antiseri, professore alla Sapienza di Roma. E’ membro del Centro studi
“Tocqueville acton” e insegna alla Luiss di Roma. Suoi libri: “Cristiano perché
relativista, relativista, perché cristiano” ( !)(2003) “La tradizione del liberalismo cattolico”
(2006), “La via aurea del cattolicesimo liberale” (2007).
E’ il
maggior esponente del cattolicesimo liberale, condannato a suo tempo da Papa
Gregorio XVI (1832) e
Pio XII
(1954).
Tutte queste
teorie hanno radici in un famoso popolo francese: i Catari, la cui sede era
Albi (albigesi). Essi insegnavano che loro, gli eletti e gli gnostici, fossero
al di sopra del bene e del male, tanto da sentirsi autorizzati a utilizzare il
peccato come metodo di santificazione. Per essi il matrimonio e la
procreazione, dovevano considerarsi illeciti. In quell’epoca si svilupparono
due eresie: quella di Gioacchino da Fiore
(approfondita
da Henry De Lubac nel suo libro
“L’eredità spirituale di Gioacchino da Fiore) e quella di Amalrico di
Bénes (+1207) combattuta da S.Tommaso
D’Aquino. Essi asserivano che
l’amore va inteso sia in senso spirituale che carnale, per cui ogni atto, anche
il più moralmente abominevole, se fatto per amore, diventa buono. Gli Amalriciani si chiamavano “fratelli del libero spirito” e praticavano
l’incesto, l’omosessualità e adoravano satana. Dagli Almariciani nacquero i
begardi e le beghine, caratterizzati dalle dottrine contro la famiglia, la
monogamia, la Chiesa e lo Stato. Oggi tutto questo sta riemergendo con la
teoria gender !
(Carlo) ( tratto da: “Si Si No No” del
15-6-2015)