L’ ECUMENISMO
CON GLI ORTODOSSI
Nella
Legione di Maria vi sono alcuni Legionari incaricati di curare i rapporti con
gli Ortodossi, al fine di trovare accordi tali da permettere una
riconciliazione, con il conseguente recupero dell’Unità perduta con lo scisma
del 1054.
Scrive Pio
XI nell’Enciclica “Mortalium animos” : “Il Corpo Mistico di Cristo, cioè la
Chiesa, è omogeneo e perfettamente articolato, come un corpo fisico; è perciò
illogico e ridicolo pretendere che il Corpo Mistico possa essere formato da
membra sparse, isolate le une dalle altre; perciò chi non gli è unito, non può
essere un membro né saldato al Capo che è Cristo. Nessuno si trova a permanere
in quest’unica Chiesa di Cristo, se non riconosce ed accetta con ubbidienza,
l’autorità e il potere di Pietro e dei suoi legittimi successori.”
E’
certamente opportuno non smettere mai di sperare una conversione ed adoperarsi
per essa, tuttavia, a tutt’oggi le differenze fra Ortodossia e Cattolicesimo,
sono molteplici e profonde.
Analizziamo
quindi, quanto è stato ottenuto dalla Chiesa Cattolica con la sua apertura
ecumenica verso le “Chiese sorelle”: Scrive un ortodosso nel suo Blog: “Per una
mentalità ortodossa, la fratellanza significa anche comunione nella stessa fede
e non solo condivisione di un cammino di dialogo e di ricerca di unità. Le
uniche Chiese che un Ortodosso può, in piena coscienza, chiamare “sorelle”,
sono le diverse Chiese autocefale (ossia con Capi indipendenti. N.d.R)
dell’ecumene ortodosso e anche queste, comunque, nella coscienza che si tratta
di realtà locali dell’Unica Chiesa (la sottolineatura è dello scrittore
ortodosso).
Chiamare
“sorella” una comunione ecclesiale separata dalla Chiesa Ortodossa, equivale a
un cedimento rispetto alla confessione della Chiesa Una e a un tradimento del
Simbolo di fede.”
Il Blog
citato enumera addirittura 99 differenze tra Cattolicesimo e Ortodossia.
Vediamo le più importanti:
Espiazione
vicaria
Dicono gli
Ortodossi che la Chiesa Cattolica adottò da S.Anselmo e da S.Agostino, la
concezione del peccato originale ereditario, ma essi negano che Cristo soffrì
al posto del genere umano per “riscattarlo” dal male commesso col peccato
originale; secondo la loro credenza, invece, Cristo soffrì per vincere il
demonio e per distruggere il suo potere, ossia la morte. Ma lo stesso Gesù
disse durante l’ultima cena: “…il calice del Mio Sangue per la remissione dei
peccati…” (Mt 26,28). Dicono ancora
essi, che l’Umanità partecipa al riscatto dal diavolo attraverso la padronanza
sulle passioni. (!) Inoltre essi negano la possibilità di salvare gli altri con
le nostre preghiere e sofferenze, perché così facendo, (noi cattolici)
cercheremmo di sostituirci a Cristo Salvatore. (!)
La
controversia sul Filioque
Nel Credo
Costantinopolitano, la Chiesa Cattolica ritiene che lo Spirito Santo proceda
dal Padre e dal Figlio, ma gli
Ortodossi non accettano questa duplice possibilità e criticano la credenza
cattolica dicendo che, ammettendo un solo Padre, come può, anche il Figlio
mandare lo Spirito Santo? Se così fosse, vi sarebbero due Principi Primi, cosa
inammissibile perché per essi solo il Padre è la fonte della vita Trinitaria.
I Cattolici
non attribuiscono a ciò una grande importanza, ma per gli Ortodossi questa
questione è essenziale.
Immacolata
Concezione
Per gli Ortodossi
Maria non è nata e tanto meno concepita, senza peccato originale, ma la macchia
del peccato di origine Le è stato tolto nel momento del Suo Sì all’Angelo. Del resto l’Ortodossia dice che la Chiesa ha
accettato, non prima del IX secolo (800 circa), le considerazioni del monaco
Pascasio che riteneva Maria concepita senza peccato originale. Dicono anche che
S.Agostino, S.Bernardo, S.Alberto Magno e S.Tommaso non erano d’accordo. Chi
diffuse la credenza nell’Immacolata fu Duns Scoto e la Scuola francescana.
Secondo gli Ortodossi quando Pio IX proclamò il Dogma dell’Immacolata
Concezione (1854), operò un ulteriore divario tra Cattolici e Ortodossi. Né
vale, per loro, la considerazione, assolutamente inammissibile, che Maria mai
avrebbe potuto soggiacere, neppure per un istante, sotto il dominio del
diavolo. Lei è la Donna del Protovangelo, Lei la Donna dell’Apocalisse, Colei
che schiaccerà la testa al serpente infernale. Lo attestano la Sacra Scrittura,
la Tradizione, i Santi, le visioni, le apparizioni, addirittura gli esorcismi!
Sui Santi
Di tutti
coloro che la Chiesa Cattolica ha proclamato Santi, gli Ortodossi riconoscono
esclusivamente quelli antecedenti lo scisma del 1054. Tutti i Santi posteriori
a questo evento, non vengono riconosciuti.
D’altronde
gli Ortodossi non considerano molto i Santi e viene contemplata la possibilità
di destituirli in caso emergano difficoltà, anche dopo molto tempo. Per la
Chiesa Cattolica, invece, chi è proclamato Santo, lo è per sempre.
La
Comunione
La Comunione
è molto simile a quella Cattolica, ma per l’Ortodossia, essa non è valida se
non viene recitata l’Epiclesi (invocazione allo Spirito Santo) dopo le parole
della Consacrazione.
Agli
Ortodossi è vietato accostarsi alla Comunione cattolica, mentre è permesso il
contrario da parte cattolica; questa concessione è ritenuta molto severamente
come “un cedimento a un relativismo ecclesiologico non diverso da quello della
maggior parte delle Chiese Protestanti.”
Proibizione
delle statue sacre
Le Chiese
ortodosse possiedono molte icone sacre che durante le funzioni, propongono al
bacio dei fedeli, ritenendo che queste abbiano un valore speciale, mentre
considerano le sculture sacre, una mondanizzazione dello spirito sacro. Essi
dicono che mentre l’icona riflette l’insegnamento ortodosso della Grazia
Increata, la statua riflette la Grazia Creata. Gli Ortodossi vogliono essere
più sobri e obiettivi dei Cattolici, cercando di evitare la sensualità delle
sculture sacre, la sentimentalità e l’emotività, create dal coinvolgimento delle
immagini.
La
Confessione
I Sacerdoti
Ortodossi, confessano i fedeli, ma non impartiscono l’assoluzione “in Persona
Christi” limitandosi a chiedere perdono
per il fedele peccatore. Inoltre criticano la catalogazione cattolica dei
peccati classificati come mortali o veniali.
Matrimonio
La dottrina
ortodossa contempla il divorzio tra due coniugi (anche se neppure la morte di
uno dei due può sciogliere il vincolo matrimoniale) quando intervengono
condizioni di adulterio, male interpretando il brano di Mt 19,9 ove Gesù sembra
lasciare una possibilità di ripudio in caso di concubinato (e non di adulterio).
Per questo
sono previste seconde o anche terze nozze, ma in tono penitenziale, con
preghiera di assoluzione. Però può ottenere lo scioglimento del matrimonio solo
il coniuge innocente.
Venerazione
di parti del corpo
Secondo
gli Ortodossi, non è lecito avere
devozione per le parti del corpo come quella per il Sacro Cuore di Gesù
(includendo, stranamente anche Gesù Bambino). In omaggio a tale credenza non vogliono
il Presepio o la Via Crucis. Non amano neppure le meditazioni che accompagnano
le decine del Rosario, né gli Esercizi spirituali.
Infallibilità
papale
Gli
Ortodossi non credono all’infallibilità papale anche se “ex chatedra”, non
considerando il Papa Vicario di Cristo.
Le Chiese Ortodosse che riconoscono l’autorità di Roma si dicono Uniate,
ma esse preferiscono chiamarsi Cattolici di rito orientale.
Purgatorio
Gli
Ortodossi non credono nel Purgatorio anche se, contraddittoriamente, invitano a
pregare per i defunti. Essi sostengono che la Chiesa Cattolica, con
l’istituzione del Purgatorio, realizzi una punizione ecclesiastica che deve
necessariamente corrispondere ad ogni peccato in questa vita o nell’altra,
attribuendo anche varie indulgenze. Non si
tiene conto di ciò che ha detto Gesù in Lc 12,54: “ti assicuro che non ne
uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo.”
Il dialogo,
oggi tanto auspicato, ci stimola a conoscere le altre religioni; così facendo,
non possiamo non gioire e ringraziare ogni giorno Nostro Signore che ci ha
chiamati ad aderire a questa Santa, perfetta, unica Religione vera, avvolgendo
la nostra povera esistenza della Sua grande luce di amore infinito.
(Carlo)