L’IMPOSSIBILE DIALOGO
“Uno dei
leader più noti del marxismo è stato Antonio Gramsci, fondatore a Livorno nel
1921 con altri compagni, del partito comunista italiano. Costui ebbe un’intuizione
lucida: in Italia era pressoché impossibile conquistare il potere mediante la
rivoluzione armata, come aveva fatto Lenin in Russia nell’ottobre del 1917 e
perciò occorreva giungere al potere mediante la cultura.
Così Gramsci
e poi i suoi successori, quali Togliatti e Longo, si preoccuparono di piazzare
i loro uomini per insegnare lettere, filosofia e scienze nelle scuole a
cominciare dai licei e dalle superiori; di avere giornalisti, scrittori,
registi, oltre che propagandisti, piazzati per ogni dove.
Gli intellettuali del partito comunista, dovevano
essere comunisti, però bastava che fossero anche solo laicisti, che
misconoscessero e quindi cancellassero il valore e la realtà della cultura
cristiana, con la loro presenza e la loro azione.
In questo
modo, il comunismo è dilagato nella società, nei singoli, nella scuola, nella
ricerca scientifica, nel mondo del lavoro, in mezzo ai preti, illusi di poter
dialogare con i social-comunisti.
Ma è stata
un’illusione e una follia. Basta leggere che cosa scriveva Antonio Gramsci, già
durante la prima guerra mondiale, circa cento anni fa, nel suo testo: “Sotto la
mole 1916-1920”, ripubblicato da Einaudi nel 1972 (pag 147-8): “Secondo i
cattolici, il socialismo dovrebbe diventare cristiano. Ciò che sarebbe lo
stesso che dire: il quadrato dovrebbe diventare triangolo. Perché tutta questa
gente non sa che il socialismo è precisamente la religione che deve ammazzare
il cristianesimo. Religione nel senso che anch’essa è una fede che ha i
suoi mistici e i suoi pratici: religione perché ha sostituito nelle
coscienze, al Dio trascendente dei cattolici, la fiducia nell’uomo e nelle sue
energie, come unica realtà. Il nostro vangelo è la filosofia moderna, quella
che fa a meno di Dio.” (da: Si si No
no del 15-10-2014)
Noto con
dispiacere che sono scomparse dalla televisione tutte quelle bellissime
commedie di grandi Autori ottocenteschi, di tutte quelle opere che trattavano
di grandi temi dello spirito il cui significato lasciava nell’anima grandi
sensazioni costruttive, facendo innalzare gli occhi interiori alle cose del
Cielo.
Oggi,
invece, tutto ciò è stato sostituito da
opere che lasciano l’amaro in bocca o al più schiacciano le coscienze verso il
basso. La buona musica è osteggiata e si prediligono i ritmi elementari di
popolazioni primitive. Le grandi risorse mentali e spirituali, frutto della nostra cultura millenaria, sono
combattute a tutti i livelli nel timore che possano ricondurre le menti e i
cuori a quel passato glorioso che inevitabilmente risveglierebbe la
spiritualità cristiana. Per allontanare l’uomo religioso dalla sua fede, si è
ricorsi anche alla deleteria costruzione blasfema di chiese irriconoscibili e
prive di ogni contenuto spirituale. L’elenco di tutto ciò che si è messo in campo è troppo lungo, ma
ognuno è in grado di scoprirne i contorni.
Fortunatamente
la nostra Madre Celeste veglia e farà in modo che questi miserabili disegni volgano a
naufragio, anche se ciò non sarà certamente indolore.
(Carlo)