mercoledì 25 novembre 2015

ATTUALITA'



L’IMPOSSIBILE  DIALOGO

“Uno dei leader più noti del marxismo è stato Antonio Gramsci, fondatore a Livorno nel 1921 con altri compagni, del partito comunista italiano. Costui ebbe un’intuizione lucida: in Italia era pressoché impossibile conquistare il potere mediante la rivoluzione armata, come aveva fatto Lenin in Russia nell’ottobre del 1917 e perciò occorreva giungere al potere mediante la cultura.
Così Gramsci e poi i suoi successori, quali Togliatti e Longo, si preoccuparono di piazzare i loro uomini per insegnare lettere, filosofia e scienze nelle scuole a cominciare dai licei e dalle superiori; di avere giornalisti, scrittori, registi, oltre che propagandisti, piazzati per ogni dove.
Gli  intellettuali del partito comunista, dovevano essere comunisti, però bastava che fossero anche solo laicisti, che misconoscessero e quindi cancellassero il valore e la realtà della cultura cristiana, con la loro presenza e la loro azione.
In questo modo, il comunismo è dilagato nella società, nei singoli, nella scuola, nella ricerca scientifica, nel mondo del lavoro, in mezzo ai preti, illusi di poter dialogare con i social-comunisti.
Ma è stata un’illusione e una follia. Basta leggere che cosa scriveva Antonio Gramsci, già durante la prima guerra mondiale, circa cento anni fa, nel suo testo: “Sotto la mole 1916-1920”, ripubblicato da Einaudi nel 1972 (pag 147-8): “Secondo i cattolici, il socialismo dovrebbe diventare cristiano. Ciò che sarebbe lo stesso che dire: il quadrato dovrebbe diventare triangolo. Perché tutta questa gente non sa che il socialismo è precisamente la religione che deve ammazzare il cristianesimo. Religione nel senso che anch’essa è una fede che ha i suoi mistici e i suoi pratici: religione perché ha sostituito nelle coscienze, al Dio trascendente dei cattolici, la fiducia nell’uomo e nelle sue energie, come unica realtà. Il nostro vangelo è la filosofia moderna, quella che fa a meno di Dio.”  (da: Si si No no del 15-10-2014)
Noto con dispiacere che sono scomparse dalla televisione tutte quelle bellissime commedie di grandi Autori ottocenteschi, di tutte quelle opere che trattavano di grandi temi dello spirito il cui significato lasciava nell’anima grandi sensazioni costruttive, facendo innalzare gli occhi interiori alle cose del Cielo.
Oggi, invece, tutto ciò è stato sostituito  da opere che lasciano l’amaro in bocca o al più schiacciano le coscienze verso il basso. La buona musica è osteggiata e si prediligono i ritmi elementari di popolazioni primitive. Le grandi risorse mentali e spirituali, frutto  della nostra cultura millenaria, sono combattute a tutti i livelli nel timore che possano ricondurre le menti e i cuori a quel passato glorioso che inevitabilmente risveglierebbe la spiritualità cristiana. Per allontanare l’uomo religioso dalla sua fede, si è ricorsi anche alla deleteria costruzione blasfema di chiese irriconoscibili e prive di ogni contenuto spirituale. L’elenco di tutto ciò  che si è messo in campo è troppo lungo, ma ognuno è in grado di scoprirne i contorni.
Fortunatamente la nostra Madre Celeste veglia e farà in modo che  questi miserabili disegni volgano a naufragio, anche se ciò non sarà certamente indolore.  
(Carlo)

domenica 22 novembre 2015

SPIRITUALITA'



INSEGNAMENTI DI DON GIUSEPPE TOMASELLI

“I moribondi si aiutano col suggerire buoni pensieri. Anche quando pare che un agonizzante abbia perduto la conoscenza, potrà darsi che ancora comprenda; conviene quindi parlargli un po’ forte all’orecchio, nella speranza che comprenda qualche cosa.
Una volta andai ad assistere un tale che aveva rissato ed era ricoperto di coltellate. Si diceva: E’ morto!
Gli suggerii qualche buon pensiero e gli diedi l’assoluzione. Il povero uomo non morì, andai a trovarlo all’ospedale e mi disse: io sentivo tutto quello che voi mi dicevate in quel momento!
Questi esempi servano di insegnamento; ricordate all’agonizzante la bontà di Dio, la gioia del Paradiso, il vero pentimento di avere offeso Gesù ed il desiderio di confessarsi.  In alcuni casi, prima che giunga al capezzale il Ministro di Dio, qualcuno dei presenti suggerisca all’orecchio dell’ammalato, l’atto di dolore perfetto, con tutto il cuore: Signore , mi pento che ho offeso Voi coi miei peccati!...Perdonatemi  i  dispiaceri che Vi ho dato!...Per i meriti della Vostra morte, abbiate pietà di me!...Se potrò, mi confesserò!...
Alle volte basta, in fin di vita, un vero atto di dolore e di amore di Dio, col proposito di confessarsi, per sfuggire alle pene dell’Inferno.
Quando si dice: il tale è morto ora, improvvisamente!—ci si può sbagliare. Nel 1952 una vecchietta della città di Modica, qualche momento prima di essere deposta nella cassa funebre, si svegliò e riprese le attività.
Alle volte Dio aspetta, in quei momenti estremi, delle promesse speciali, per prolungare la vita ad un uomo.
E’ bene farne qualcuna, ma con prudenza.  Potrà darsi che il Signore accolga la promessa e faccia la grazia o il miracolo; potrà invece chiamare all’altra vita, concedendo però una santa morte, che è grazia più importante della prima. Per  esperienza personale, raccomando ai fedeli di appigliarsi alla pratica dei
Quindici venerdì consecutivi. Sono quindici Comunioni che si fanno al venerdì, ogni settimana;  se qualche venerdì non fosse possibile comunicarsi, potrebbe farsi ciò in un altro giorno, prima che giunga il venerdì successivo.  In casi urgentissimi, può farsi questo, in quindici giorni consecutivi. Più sono le persone che si comunicano, più facilmente può ottenersi la grazia.  L’intenzione sia questa: riparare il Cuore di Gesù delle offese che riceve, ed ottenere la guarigione.
Anni addietro, fui chiamato ad assistere un moribondo. Gli consigliai di promettere a Gesù tre turni dei  Quindici venerdì; accettò lui e la sposa. Dopo un po’ di ore, era fuori pericolo. E’ ancora in vita e son passati circa 30 anni.  Ancora, un bambino di sette anni era in fin di vita per un avvelenamento al sangue; esortai i genitori, i fratelli e le sorelle, a promettere i  Quindici venerdì. L’indomani mattina, tutti si comunicarono. Dopo meno di una settimana, il bambino giocava fuori di casa.
Pochi mesi fa visitai con urgenza un giovane moribondo. I suoi parenti, poco religiosi, si accorsero che solo Dio poteva salvare il congiunto. Mi promisero che non avrebbero più bestemmiato, che sarebbero andati in Chiesa, uomini e donne. Consigliai i Quindici venerdì al moribondo e ai parenti e Dio intervenne subito. L’ex moribondo, oggi attende al lavoro.
Ad un infermo, operato di gravissima peritonite, feci promettere i Quindici venerdì per tutta la vita. Morì lo stesso. Ma che morte edificante! Mi diceva: Reverendo, sia fatta la volontà di Dio!- Esclamava:  Gesù, la mia sete è spasimante! La unisco alla sete che Tu hai avuto sulla Croce!..Gesù mio, fa di me quello che vuoi!..Accetta i miei dolori in riparazione dei peccati che si commettono nella mia città!...
Che nobili sentimenti di un uomo che muore nel fiore degli anni! Quale grazia maggiore di questa?”
(Don Tomaselli: “I nostri morti”- “La casa di tutti”)   (carlo)
               

mercoledì 11 novembre 2015

ATTUALITA'



IL MONDIALISMO
                                                                              (1° PARTE)
Durante il periodo degli studi, agli scolari viene insegnata costantemente la menzogna su molti avvenimenti sociali e storici, pilotando, a seconda delle epoche, le menti di tutti coloro che non potendo documentarsi alle fonti, subiscono un continuo martellamento, affinché credano ciò che è gradito ai vari regimi. Il mondo di oggi è carico di problemi irrisolti e a volte inspiegabili. Questi mali, tenuti lontani per secoli, dalle preghiere di un popolo fedele, oggi si attuano a causa dell’indifferenza generale e dopo essere stati meditati, desiderati e pazientemente attesi, rovesciano su tutti noi la loro virulenza.
Per chi non si accontenta dei soliti ritornelli e voglia indagare, ricercando la verità e soprattutto la genesi  di tanti fenomeni che affliggono l’umanità, questo studio potrà rivelarsi prezioso.
I germi di questo mondo sociale, oggi così sconvolto, risalgono al 1600 quando alcuni pensatori, decisi a far guerra alla Chiesa Cattolica con l’intenzione di distruggerla, fondarono la setta segreta dei  Rosacroce di derivazione cabalistica, protestante e madre della Massoneria dei nostri giorni.
In quell’epoca fu lanciato un appello a tutti gli studiosi di cabala e occultismo per formare una società che potesse aiutare la rinascita dell’umanità. Queste idee furono un immenso crogiolo nel quale confluirono il pensiero di T.Boccalini, Tommaso Campanella, Gioacchino da Fiore, J. Eckart e le scienze occulte quali appunto la cabala, l’alchimia e l’ermetismo.  In Inghilterra, la setta dei Rosacroce venne inglobata nella nascente Massoneria speculativa. Andreae nel suo libro più famoso “Lux ex tenebris” (1657) annunzia chiaramente il piano sinarchico della distruzione della Chiesa Romana e del Papato ad opera dei popoli nordici, ossia luterani e di quelli islamici, premessa la dissoluzione del Sacro Romano Impero austriaco per giungere al Nuovo Ordine Mondiale. L’erede di Andreae,  Amos Kominsky, detto Comenius, nei suoi scritti dichiara il piano che intende realizzare per porre le fondamenta di un nuovo ordine mondiale. Prima di tutto, egli dice, è opportuno distruggere la vecchia Europa, ancora troppo impregnata di cultura metafisica greca, di filosofia morale romana e di Patristica/Scolastica cristiana, per essere trasformata in una landa deserta senza più radici, globalizzata, impoverita e appiattita, sotto la guida di gigantesche forze economiche.
Tutto doveva avere una dimensione mondiale: - istruzione scolastica, coordinamento dei  singoli  governi nazionali in una istituzione super  nazionale, riunione di tutte le credenze religiose cristiane e non, sotto l’egida di un falso Cristianesimo ( solo di facciata) il quale dovrà essere pluralista, relativista, tollerante e modernistico. Aderì a questo programma, dandogli ulteriore spinta, Eliphas Levi (1870).
Nel  1900 si diffuse la setta A.M.O.R.C. (The ancient and mystical order rosa crucis) fondato da Spencer Lewis; il “Lectorium Rosacrucianum” con sede in Olanda (1945) fa riferimento a Jakob Bohme, al pensiero gnostico, dualistico, cataro, teosofico, antroposofico e massonico.
Alexandre Saint.Yves D’Alveidre, morto nel 1909 “fu un volgarizzatore e continuatore delle dottrine rosacrociane e comeniane per le quali egli vede in Israele il ruolo predominante che avrebbe dovuto svolgere nell’attuazione futura del Nuovo Ordine Mondiale e progettò dettagliatamente di allargare la sinarchia, dall’Europa al mondo intero, tramite la formazione di una Unione Europea con un supergoverno transnazionale che unisse le varie chiese cristiane (tranne quella Romana) in vista di una comunità economico-finanziaria, dominata dal denaro delle grandi banche. In breve,occorreva formare un governo mondiale di scienziati e di professori, di banchieri e di economisti al di sopra della Chiesa Romana, un consiglio federale o democratico delle varie chiese nazionali, dominate dalla super-chiesa o meglio, di quella contro-chiesa che è la Massoneria” (Si si no no).
Però fu Richard Coudenhove Kalergi ,morto nel 1972, che diede forte impulso all’antico piano mondiale globalizzante. Secondo lui “L’immigrazione di massa è una necessità che serve a cancellare i popoli e a controllare gli Stati…occorre infine eliminare i Popoli attraverso il meticciato, mediante un’immigrazione indiscriminata…infatti nei meticci si uniscono spesso mancanza di carattere, assenza di scrupoli, debolezza di volontà, instabilità, mancanza di rispetto; tutte caratteristiche che li rendono facilmente manovrabili dalla nuova nobiltà di burocrati, finanzieri e banchieri anglofoni.” (Mario Bernardi Guardi- Libero 21-6-2015)
Kalergi è stato premiato nel 1950 col premio Carlo Magno per il suo impegno europeista, tanto che indicò come inno europeo la 9° sinfonia di Beethoven.  Aderirono al Movimento Paneuropa, con sede a Vienna, i maggiori quotidiani statunitensi (New York Times-New York Herald Tribune) Churchill, Adenauer, Schumann, De Gasperi, Dulles, Benes, Freud, Nitti, Benedetto Croce.
Nel 2010 Angela Merkel è stata insignita del Premio Kalergi.
(continua)        (Carlo)

martedì 3 novembre 2015

SPIRITUALITA'

Continua la pubblicazione del calendario legionario 2016; mese di dicembre



 MARIA  CORREDENTRICE
“Ora, presso la croce di Gesù, stavano Sua Madre e la sorella di Sua Madre, Maria di Cleofa e Maria Maddalena. Gesù dunque, vedendo Sua Madre e lì presente il discepolo che Egli amava, disse a Sua Madre: “Donna, ecco Tuo figlio” Poi disse al discepolo: “Ecco tua Madre” E da quel momento il discepolo la prese con sé.” (Gv 19,25-27)
“Il Redentore e la Redentrice operano insieme e direttamente la Redenzione universale per il riscatto dell’Umanità dalla schiavitù e morte del peccato, pagando con la loro sofferenza  e morte sul Calvario il prezzo del riscatto, meritando in tal modo, l’acquisto della Grazia redentiva  per tutto il genere umano, passato, presente e futuro.” (P.Manelli)
Maria essendo Corredentrice universale, dopo aver cooperato attivamente alla Redenzione universale con le Sue indicibili sofferenze, immerse in quelle del Figlio, in totale unione nell’offerta al Padre, ha collaborato con Cristo all’acquisto stesso delle Grazie e dei meriti di nostro Signore, anche se in maniera subordinata.
Lei, dunque, è Mediatrice di tutte le Grazie da donare ai redenti.  S.Pio X, nell’Enciclica “Ad Diem Illum” dice: “Da questa comunione di dolori e di volontà tra Cristo e Maria, meritò Ella di divenire degnissimamente la Riparatrice del mondo perduto e quindi la Dispensatrice di tutti i doni che Gesù ci procurò con la morte e con il sangue.”
“La corredenzione e la maternità spirituale si trovano l’una nell’altra reciprocamente, ossia Maria Santissima è Madre nostra, perché Corredentrice ed è Corredentrice perché Madre nostra.”(P.Manelli)
Nell’Annunciazione, Maria Santissima è chiamata da Dio alla missione di Corredentrice.  “Infatti l’Incarnazione è già in se stessa un mistero di Salvezza e l’avervi cooperato, dà a Maria il diritto di essere chiamata Corredentrice.  Accogliendo l’invito dell’Angelo, infatti, e obbedendo alla richiesta di Dio, Ella diviene Colei che ci dona tutta la Grazia (il Verbo Incarnato) e tutta la Salvezza (il Messia Redentore);  Ella diventa Mediatrice, quale Madre del Verbo Incarnato, quale Corredentrice con il Redentore, quale Dispensatrice di tutta la Grazia che deve rigenerare le anime.”(Cignielli)
Per chi dubita che Maria fosse ignara di quanto sarebbe accaduto, si risponde che è bastata la rivelazione del nome di “Gesù” a richiamare alla mente della Beata Vergine, quanto scritto dai Profeti sul Messia Salvatore delle genti, sulla Sua missione di “Servo sofferente” (Is 53,12) il quale verrà condannato alla crocifissione come “un malfattore” (Gv 18,30) per il riscatto del genere umano dal peccato e dalla morte.
Ella conosceva la terribile profezia di Isaia 53, conosceva il Salmo 22,17 in cui si dice: “Hanno forato le Mie mani e i Miei piedi” come pure il passo di Zaccaria 12,10: “Guarderanno a Colui che hanno trafitto”.
Per questo il Fiat del Calvario, completa quello dell’Annunciazione.
IL  PROTOVANGELO
“Io porrò inimicizia fra te e la Donna, fra la tua discendenza e la Sua; Essa ti schiaccerà il capo e tu La insidierai al calcagno. “ (Gn 3,15)  Queste parole, pronunciate da Dio contro il serpente infernale, costituiscono la più grande profezia della Speranza, certi che l’avvento di una Donna sarà l’inizio e la conclusione positiva del nostro riscatto per mezzo di Gesù Salvatore.
“Questo oracolo genesiaco  costituisce da solo una piccola “mariologia” per le verità mariane che rivela esplicitamente e implicitamente. La Maternità messianica, la Maternità verginale, la Concezione Immacolata, la Corredenzione, l’Assunzione e la Regalità, sono tutte verità del mistero di Maria, che si possono leggere, almeno in filigrana, nelle pieghe di questo pur breve testo biblico.” (P. Manelli)
Il piano di salvezza, concepito da Dio, avrà una realizzazione futura: “Io porrò inimicizia fra te e la Donna…”(Gn 3,15), prevedendo un nuovo Adamo e una nuova Eva.  Infatti la parola “inimicizia” stigmatizza e contiene in sé la realtà di una lotta tra il bene e il male, unendo i due concetti di immacolatezza e di redenzione, riferite alla Donna e alla Sua discendenza.  “Madre e Figlio vengono presentati quali riparatori del peccato dei progenitori, pur se con responsabilità diversa, così come diversa era stata la responsabilità della caduta da parte della prima Eva e da parte del primo Adamo. E’ in questa “inimicizia”  che troviamo indicata e radicata la corredenzione di Maria Santissima.  Ella è stata associata da Dio al Figlio, nell’affrontare le lotte e i sacrifici per la redenzione del genere umano.” (P.Manelli)
Pio IX nella Bolla “Ineffabilis Deus” dice: “Questo è il Suo piano prestabilito, rivelato “chiaramente e apertamente” dalla Genesi  3,15.”
In sostanza, ciò che il primo Adamo e la prima Eva hanno rovinato  insieme, il secondo Adamo (Cristo) e
La seconda Eva (Maria) hanno  restaurato  insieme.
Nell’apparizione di Amsterdam del 15 agosto 1951, Maria, “ la Signora di tutti i popoli “, dice alla veggente
Ida Peerdeman : “L’Umanità è affidata alla Madre. Il Figlio dice infatti : “Donna, ecco Tuo figlio! Figlio, ecco tua Madre!” che è quindi Corredentrice, Mediatrice  e Avvocata. Dillo ai vostri teologi!  Riferisci che voglio essere e sarò, la Corredentrice, Mediatrice e Avvocata!”
(Carlo)