L’ ECUMENISMO
MALATTIA DEL SECOLO
Il Concilio
Vaticano II, inaugurato dal suo fondatore Papa Giovanni XXIII nel 1962, ha
fatto suo il tema di uno sfrenato ecumenismo, volto a sanare gli scismi e le
defezioni del passato. In risposta a tale pretesa, è opportuno leggere quanto
un grande Papa, Pio XI ha pubblicato sull’argomento, anticipando con grande
lucidità, ciò che avrebbe caratterizzato la nostra attuale èra ecclesiale.
L’Enciclica
porta il nome “Mortalium animos” scritta il 6 gennaio 1928, dopo 6 anni di
pontificato. :
“…Non
possono certo ottenere l’approvazione dei cattolici, tali tentativi (riunioni
promisque tra fedeli di varie religioni) fondati sulla falsa teoria che suppone
buone e lodevoli tutte le religioni, in quanto tutte, sebbene in maniera
diversa, manifestano e significano egualmente quel sentimento a tutti
congenito, per il quale ci sentiamo portati a Dio e all’ossequente
riconoscimento del Suo dominio. Orbene, i
seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e
nell’errore, ma ripudiano la vera Religione depravandone il concetto e
svoltano, passo passo, verso il naturalismo e l’ateismo; donde chiaramente
consegue che, quanti aderiscono ai fautori di tali teorie e tentativi, si
allontanano del tutto dalla Religione rivelata da Dio.
Ma dove,
sotto l’apparenza di bene, si cela più facilmente l’inganno, è quando si tratta
di promuovere l’unità fra tutti i cristiani. Non è forse giusto, si va
ripetendo, anzi, non è forse conforme al dovere che quanti invocano il nome di
Cristo, si astengano dalle reciproche recriminazioni e si stringano una buona
volta con i vincoli della vicendevole carità? E chi oserebbe dire che ama
Cristo, se non si adopera con tutte le forze, ad eseguire il desiderio di Lui,
che pregò il Padre perché i Suoi discepoli “fossero una cosa sola”?..
Questi ed altri simili argomenti esaltano ed eccitano
coloro che si chiamano pancristiani i quali…sotto la direzione di uomini
acattolici…con l’allettante speranza di riuscire ad un’unione che sembra
rispondere ai desideri di Santa Madre Chiesa, alla quale certo, nulla sta
maggiormente a cuore che il richiamo e il ritorno dei figli erranti al suo
grembo. Ma, sotto queste insinuanti blandizie di parole, si nasconde un
errore assai grave che varrebbe a scalzare
totalmente i fondamenti della Chiesa cattolica…Quanti perciò si professano
cristiani, non possono non credere all’istituzione di una Chiesa e di una
Chiesa sola, per opera di Cristo; ma se si indaga quale essa debba essere, secondo
la volontà del Suo Fondatore, allora non tutti sono consenzienti. Fra essi,
infatti, un buon numero nega, per esempio, che la Chiesa di Cristo debba essere
visibile, almeno nel senso che debba apparire come un solo corpo di fedeli,
concordi in una sola e identica dottrina, sotto un unico magistero e governo,
intendendo per Chiesa visibile
nient’altro che una Confederazione formata dalle varie comunità cristiane,
benché aderiscano chi ad una chi ad altra dottrina, anche se dottrine fra loro
opposte. Invece Cristo, nostro Signore, fondò la Sua Chiesa come società
perfetta, per sua natura esterna e sensibile…
I fautori di
questa iniziativa, quasi non finiscono di citare le parole di Cristo: “Ché
tutti siano una cosa sola..” (Gv 17,21). ..Essi sostengono infatti, che l’unità
della Fede…non sia quasi mai esistita prima d’ora… E intanto affermano di voler
ben volentieri trattare con la Chiesa Romana, ma con uguaglianza di diritti,
cioè da pari a pari; e certamente, se potessero così trattare, lo farebbero con
l’intento di giungere ad una convenzione, la quale permettesse loro di
conservare quelle opinioni che li tengono finora vaganti ed erranti fuori dell’unico ovile di Cristo. A tali
condizioni, è chiaro…che in nessun modo i cattolici possono aderire o prestare
aiuto a siffatti tentativi; se ciò facessero, darebbero autorità ad una falsa
religione cristiana, assai lontana dall’unica Chiesa di Cristo…Potrà sembrare
che questi pancristiani, tutti occupati nell’unire le Chiese, tendano al fine
nobilissimo di fomentare la carità fra tutti i cristiani; ma come mai potrebbe
la carità, riuscire in danno della fede?...S.Giovanni..ha vietato assolutamente
di avere rapporti con coloro i
quali non professano intera ed incorrotta, la dottrina di Cristo: “Se qualcuno
viene da voi e non porta questa dottrina, non ricevetelo in casa e non
salutatelo nemmeno ; poiché chi lo saluta, partecipa alle sue opere perverse.”
(II Gv 10-11)…Come dunque, si potrebbe concepire una Confederazione cristiana i
cui membri, anche quando si trattasse dell’oggetto della fede, potessero
mantenere ciascuno il proprio modo di pensare e giudicare, benché
contrario alle opinioni degli altri? E
in che modo, di grazia, uomini che seguono opinioni contrarie, potrebbero far
parte di una sola ed uguale Confederazione di fedeli?...
Chi adora
Cristo realmente presente nella Santissima Eucaristia, per quella mirabile
conversione del pane e del vino che viene detta transustanziazione e chi
afferma che il Corpo di Cristo è ivi presente solo per la fede o per il segno e
la virtù del Sacramento? Chi riconosce nella stessa Eucaristia la natura di sacrificio
e di Sacramento e chi sostiene che è soltanto una memoria o commemorazione della Cena del Signore?...Da
così grande diversità d’opinioni, non sappiamo come si prepari la via per
formare l’unità della Chiesa…
Sappiamo
invece benissimo che da quella diversità è facile il passo alla noncuranza
della Religione, cioè all’indifferentismo e al così detto modernismo il quale
fa ritenere, da chi ne è miseramente infetto, che la verità dogmatica non è
assoluta, ma relativa, cioè proporzionata alle diverse necessità dei tempi e
dei luoghi e alle varie tendenze degli spiriti, non essendo essa basata sulla
rivelazione immutabile, ma sull’adattabilità della vita.
Inoltre, in
materia di fede, non è lecito ricorrere a quella differenza che si volle
introdurre tra articoli fondamentali e non fondamentali, quasi che i primi si
debbano da tutti ammettere e i secondi invece, siano lasciati liberi all’accettazione
dei fedeli…
Essendo il
Corpo Mistico di Cristo, cioè la Chiesa, uno, ben connesso e solidamente
collegato, come il Suo Corpo fisico, sarebbe grande stoltezza dire che il Corpo
Mistico, possa essere il risultato di componenti disgiunti e separati. Chiunque,
perciò, non è con esso unito, non è suo membro, né comunica con il Capo che è
Cristo.”
(Carlo)