RADICI DEL
RELATIVISMO RELIGIOSO
In questi
anni la Chiesa ha perseguito e tuttora persegue l’ideale dell’ecumenismo,
spinto oltre ogni ragionevole giudizio anche se i risultati ottenuti sono tutt’altro che confortanti per la nostra
Santa Religione. Infatti, per venire
incontro ai cosiddetti “fratelli
separati” abbiamo sacrificato parte del nostro contenuto tradizionale, non
sempre di minore importanza. Tutti coloro che ricordano la vecchia liturgia
ante Vaticano II sanno che durante ogni S.Messa veniva pregato l’Arcangelo
S.Michele ed ora non più; l’altare era rivolto verso il Signore Nostro Gesù
Cristo, ed ora non più e la S.Messa viene intesa come una riunione della
comunità; le preghiere di Consacrazione erano molto più ricche e più
coinvolgenti ed ora rese sintetiche e all’essenziale,senza solennità; la S.Comunione veniva impartita in ginocchio
e sulla lingua, ed ora non più; il “Sacrificio” di Gesù ora ha sempre di più la connotazione di “cena
del Signore”; prima del Concilio Vaticano II per la S.Messa era indispensabile
utilizzare un altare consacrato, ora non più; ora il “segno della pace” spezza
tutto il ritmo della preghiera distraendo i fedeli e creando confusione. E così
via.
Ma tutto
questo scompiglio trova la sua origine in questo Direttorio per l’applicazione dei principi e
delle norme sull’Ecumenismo :
Par. 61: “La
catechesi non consiste soltanto nell’insegnate la dottrina…evitando le
espressioni ed i modi di esporre la dottrina che potrebbero riuscire di
ostacolo al dialogo…Tra gli elementi dai quali la stessa Chiesa è edificata e
vivificata, alcuni, anzi parecchi e di grande valore, possono trovarsi fuori
dei confini visibili della Chiesa Cattolica…Lo Spirito di Cristo…mette in
risalto le verità di fede che le differenti confessioni cristiane hanno in
comune. Questo aiuterà i cattolici, da una parte, ad approfondire la loro fede
e dall’altra, li metterà in condizione di conoscere meglio e stimare gli altri
cristiani, facilitando così la ricerca in comune del cammino verso la piena
unità nella verità tutta intera. La catechesi ha una dimensione ecumenica.. se
ispira sforzi sinceri, inclusi sforzi di umiltà per purificarsi…La catechesi
inoltre, è ecumenica se si sforza di preparare i fanciulli e i giovani, come
pure gli adulti, a vivere in contatto con altri cristiani…I cattolici
valorizzeranno certi elementi e beni, sorgenti di vita spirituale che si
trovano nelle altre Chiese e comunità ecclesiali e che appartengono all’unica
Chiesa di Cristo…Tali beni hanno dato frutti copiosi ad esempio nella
tradizione mistica dell’Oriente Cristiano…nel culto e nella pietà degli
Anglicani (!)…Tale apprezzamento non deve rimanere puramente teorico…la
condivisione della preghiera e un certo tipo di partecipazione al culto
pubblico e a forme di devozione degli altri cristiani, in conformità alle norme
vigenti, possono avere un valore formativo.”
Par. 94 :”E’
vivamente raccomandato il dialogo..tra le autorità cattoliche e quelle delle
altre Chiese…In tal modo sarà loro possibile arrivare a dichiarazioni comuni,
nelle quali potranno esprimere il reciproco riconoscimento dei Battesimi.
Secondo la
fede cattolica la Chiesa Cattolica è dotata di tutta la verità rivelata e di
tutti i mezzi di salvezza..Tuttavia tra gli elementi e i doni che appartengono
alla Chiesa Cattolica, molti possono esistere fuori dei Suoi confini visibili.
Le Chiese e le comunità ecclesiali che
non sono in piena comunione con la Chiesa Cattolica, non sono affatto state
private di significato e di valore nel mistero della Salvezza, poiché lo
Spirito di Cristo non ricusa di servirsi di esse come mezzi di salvezza.”(!)
Par. 137 :
Le Chiese cattoliche sono edifici consacrati…Tuttavia se Sacerdoti, ministri o
comunità che non sono in piena comunione con la Chiesa Cattolica, non hanno un
luogo, né gli oggetti liturgici necessari per
celebrare degnamente le loro cerimonie religiose, il Vescovo diocesano
può loro permettere di usare una Chiesa o un edificio cattolico e anche prestar
loro gli oggetti necessari per il loro culto.”
Par. 172 : “…Ogni
interlocutore deve essere pronto a chiarificare sempre di più e a modificare le
proprie vedute personali e la propria maniera di vivere e di agire, lasciandosi
guidare dal genuino amore della verità…Gli interlocutori cercano di capire le
radici di tali differenze (delle altre fedi)…Quando riconoscono che esse
rappresentano un’autentica barriera per la comunione, si sforzano di trovare i
mezzi per superarle alla luce di quei nuclei della fede che già hanno in
comune.” (!)
1 parte 1967—2
parte 1970 :” Va precisato che il Direttorio non intende trattare dei rapporti
della Chiesa Cattolica con le Sette o i nuovi Movimenti religiosi…Nel nostro
tempo, c’è qua e là una certa tendenza alla confusione dottrinale, perciò è
molto importante che nel campo dell’ecumenismo, come in altri, si evitino abusi
che potrebbero contribuirvi o portare all’indifferentismo dottrinale.”
Il lettore
avveduto potrà fare le sue deduzioni.
(Carlo)