mercoledì 27 aprile 2016

ATTUALITA'



RADICI  DEL  RELATIVISMO  RELIGIOSO
In questi anni la Chiesa ha perseguito e tuttora persegue l’ideale dell’ecumenismo, spinto oltre ogni ragionevole giudizio anche se i risultati ottenuti  sono tutt’altro che confortanti per la nostra Santa Religione. Infatti, per  venire incontro ai cosiddetti  “fratelli separati” abbiamo sacrificato parte del nostro contenuto tradizionale, non sempre di minore importanza. Tutti coloro che ricordano la vecchia liturgia ante Vaticano II sanno che durante ogni S.Messa veniva pregato l’Arcangelo S.Michele ed ora non più; l’altare era rivolto verso il Signore Nostro Gesù Cristo, ed ora non più e la S.Messa viene intesa come una riunione della comunità; le preghiere di Consacrazione erano molto più ricche e più coinvolgenti ed ora rese sintetiche e all’essenziale,senza solennità;  la S.Comunione veniva impartita in ginocchio e sulla lingua, ed ora non più; il “Sacrificio” di Gesù  ora ha sempre di più la connotazione di “cena del Signore”; prima del Concilio Vaticano II per la S.Messa era indispensabile utilizzare un altare consacrato, ora non più; ora il “segno della pace” spezza tutto il ritmo della preghiera distraendo i fedeli e creando confusione. E così via.
Ma tutto questo scompiglio trova la sua origine in questo  Direttorio per l’applicazione dei principi e delle norme sull’Ecumenismo :
Par. 61: “La catechesi non consiste soltanto nell’insegnate la dottrina…evitando le espressioni ed i modi di esporre la dottrina che potrebbero riuscire di ostacolo al dialogo…Tra gli elementi dai quali la stessa Chiesa è edificata e vivificata, alcuni, anzi parecchi e di grande valore, possono trovarsi fuori dei confini visibili della Chiesa Cattolica…Lo Spirito di Cristo…mette in risalto le verità di fede che le differenti confessioni cristiane hanno in comune. Questo aiuterà i cattolici, da una parte, ad approfondire la loro fede e dall’altra, li metterà in condizione di conoscere meglio e stimare gli altri cristiani, facilitando così la ricerca in comune del cammino verso la piena unità nella verità tutta intera. La catechesi ha una dimensione ecumenica.. se ispira sforzi sinceri, inclusi sforzi di umiltà per purificarsi…La catechesi inoltre, è ecumenica se si sforza di preparare i fanciulli e i giovani, come pure gli adulti, a vivere in contatto con altri cristiani…I cattolici valorizzeranno certi elementi e beni, sorgenti di vita spirituale che si trovano nelle altre Chiese e comunità ecclesiali e che appartengono all’unica Chiesa di Cristo…Tali beni hanno dato frutti copiosi ad esempio nella tradizione mistica dell’Oriente Cristiano…nel culto e nella pietà degli Anglicani (!)…Tale apprezzamento non deve rimanere puramente teorico…la condivisione della preghiera e un certo tipo di partecipazione al culto pubblico e a forme di devozione degli altri cristiani, in conformità alle norme vigenti, possono avere un valore formativo.”
Par. 94 :”E’ vivamente raccomandato il dialogo..tra le autorità cattoliche e quelle delle altre Chiese…In tal modo sarà loro possibile arrivare a dichiarazioni comuni, nelle quali potranno esprimere il reciproco riconoscimento dei Battesimi.
Secondo la fede cattolica la Chiesa Cattolica è dotata di tutta la verità rivelata e di tutti i mezzi di salvezza..Tuttavia tra gli elementi e i doni che appartengono alla Chiesa Cattolica, molti possono esistere fuori dei Suoi confini visibili. Le Chiese  e le comunità ecclesiali che non sono in piena comunione con la Chiesa Cattolica, non sono affatto state private di significato e di valore nel mistero della Salvezza, poiché lo Spirito di Cristo non ricusa di servirsi di esse come mezzi di salvezza.”(!)
Par. 137 : Le Chiese cattoliche sono edifici consacrati…Tuttavia se Sacerdoti, ministri o comunità che non sono in piena comunione con la Chiesa Cattolica, non hanno un luogo, né gli oggetti liturgici necessari per  celebrare degnamente le loro cerimonie religiose, il Vescovo diocesano può loro permettere di usare una Chiesa o un edificio cattolico e anche prestar loro gli oggetti necessari per il loro culto.”
Par. 172 : “…Ogni interlocutore deve essere pronto a chiarificare sempre di più e a modificare le proprie vedute personali e la propria maniera di vivere e di agire, lasciandosi guidare dal genuino amore della verità…Gli interlocutori cercano di capire le radici di tali differenze (delle altre fedi)…Quando riconoscono che esse rappresentano un’autentica barriera per la comunione, si sforzano di trovare i mezzi per superarle alla luce di quei nuclei della fede che già hanno in comune.” (!)
1 parte 1967—2 parte 1970 :” Va precisato che il Direttorio non intende trattare dei rapporti della Chiesa Cattolica con le Sette o i nuovi Movimenti religiosi…Nel nostro tempo, c’è qua e là una certa tendenza alla confusione dottrinale, perciò è molto importante che nel campo dell’ecumenismo, come in altri, si evitino abusi che potrebbero contribuirvi o portare all’indifferentismo dottrinale.”
Il lettore avveduto potrà fare le sue deduzioni.
(Carlo)