PERCHE’ MARIA SANTISSIMA E’
CORREDENTRICE
In Maria possiamo considerare tre
aspetti:
-Maria Mediatrice quale Madre del
Verbo incarnato, quindi Mediatrice di Redenzione.
-Maria Dispensatrice di tutta la
Grazia per rigenerare tutte le anime (Corredentrice).
-Maria Mediatrice di soccorso e di
difesa, ossia Avvocata.
Dalla pienezza di Grazia di Maria
Immacolata (Lc 1,28) sgorga ogni Grazia come da un acquedotto, perché è sposa
dello Spirito Santo e a Lui indissolubilmente unita.
Maria è Mediatrice di tutte le
Grazie, perché è la Madre universale che si prende cura dei figli e delle loro
necessità.
Maria è Corredentrice perché dal
possesso e dalla distribuzione della Grazia, deriva la Sua cooperazione dovuta
all’offerta e al merito, per aver partecipato con Cristo (anche se in maniera
subordinata) all’acquisto stesso delle Grazie di Redenzione. Maria Santissima
non ha ricevuto soltanto le Grazie del Figlio per distribuirle agli uomini, ma
ha acquistato in Cristo, con Cristo e per Cristo Redentore, le Grazie della
Salvezza e santificazione universale con le Sue materne sofferenze associate
a quelle del Figlio.
Maria Riparatrice è legata alla
Redenzione in atto primo ossia al
farsi della Redenzione, mentre Maria Dispensatrice è legata alla Redenzione in atto secondo ossia alla distribuzione
della Grazia.
La corredenzione e la maternità
spirituale, sono inscindibili perché si trovano l’una nell’altra; infatti Maria
Santissima è Madre nostra perché Corredentrice ed è Corredentrice perché Madre
nostra.
Anche nella “Lumen gentium” al n.
61, viene affermato che Ella “ cooperò in modo tutto speciale all’opera
del Salvatore…per restaurare la vita soprannaturale delle anime.” Il Redentore e la Corredentrice si presentano
quali progenitori della nostra salvezza, al pari di Adamo ed Eva, progenitori
della nostra rovina. (Teoria biblico-patristica della “Ricapitolazione”.)
Infatti come Eva deriva da Adamo e poi coopera con lui alla rovina dell’Umanità,
così Maria deriva da Cristo e poi coopera con Lui alla Salvezza dell’Umanità.
Lei infatti condivide col Redentore tutta “l’inimicizia” nella lotta contro il
serpente infernale. La parola “inimicizia” che accomuna la Madre e il Figlio,
contiene in sé la duplice realtà dell’Immacolatezza e della Redenzione. Nel
Protovangelo viene annunciato che la “Donna” (Maria) sarà destinata a lottare insieme
al Figlio (il Seme di Lei) per schiacciare la testa al serpente.
Madre e Figlio vengono presentati
quali riparatori del peccato dei progenitori e in questa ottica troviamo
indicata e radicata la corredenzione di Maria. Come Adamo ha avuto Eva,
concausa del peccato, così Cristo ha avuto Maria concausa di Redenzione.
Secondo il volere di Dio, Maria è la “Donna” che deve lottare direttamente
contro il serpente, mentre la Sua discendenza deve lottare contro la
discendenza del serpente. Ecco quindi Maria che lotta e schiaccia la testa del
serpente, inaugurando la Sua Discendenza (il Suo Seme) che sono Cristo e la
Chiesa, i quali lottano e vincono la discendenza del demonio costituita dai
suoi seguaci. Dio, per operare la Redenzione, ha voluto servirsi proprio degli
stessi mezzi di cui satana si è servito per operare la rovina dell’uomo. Ciò
che Adamo e la prima Eva hanno rovinato insieme, il secondo Adamo e la
seconda Eva hanno restaurato insieme.
Satana si è servito di un uomo
(Adamo) e di una donna (Eva) per metterci contro Dio; Dio si è servito di un
Uomo (Cristo) e di una Donna (Maria) per metterLi contro satana e redimere l’Umanità.
In tutti e due i piani, l’uomo (Adamo-Cristo) è la causa primaria, perché
capostipite e primo responsabile della prevaricazione (Adamo) e della Redenzione
(Cristo), mentre la donna è associata quale causa secondaria e relativa alla
prevaricazione (Eva) e alla Redenzione (Maria).
Pio XII nella Bolla dogmatica “Munificentissimus
Deus” scrive: “I Padri, fin dal secolo secondo, presentarono Maria come la
nuova Eva strettissimamente unita, quantunque soggetta al nuovo Adamo
nella lotta contro il serpente infernale, nella quale lotta, come viene detto
nel Protovangelo, avrebbe riportato una pienissima vittoria sul peccato e sulla
morte (Redenzione, quindi! Ndr) che, negli scritti dell’Apostolo delle genti, appariscono
sempre uniti.”
Del resto, l’Annunciazione porta con
sé e in radice, la Mediazione corredentiva della Salvezza e quella dispensativa
della Grazia.
Nella profezia di Simeone la spada
rappresenta la corredenzione mariana perché accomuna la Madre al doloroso
destino del Figlio. Maria, accettando quella “spada”, diviene così
Corredentrice insieme al Redentore.
Scrive ancora S.Giovanni Paolo II :”E
anche Maria ha partecipato in maniera mirabile alle sofferenze del Suo Divin
Figlio, per essere Corredentrice dell’umanità.”
S.Luigi Maria di Montfort nel suo
Trattato della vera devozione scrive (n:18):”Dio Figlio è disceso nel grembo
della Vergine come nuovo Adamo nel Paradiso terrestre, per compiacersi in esso
ed operarvi in segreto meraviglie di Grazia…Ha glorificato la propria
indipendenza e Maestà, nel dipendere da questa amabile Vergine nella
concezione, nella nascita, nella presentazione al Tempio, nei trent’anni di
vita nascosta, anzi, nella Sua stessa morte, alla quale doveva essere presente per
compiere con Lei un medesimo sacrificio ed essere immolato col Suo consenso
all’Eterno Padre, come già Isacco, col consenso di Abramo, alla volontà di Dio…Da
Lei fu allattato, nutrito, cresciuto, educato e sacrificato per noi.”
I più grandi richiami biblici del
termine “Donna” riferito a Maria Santissima sono:
il Protovangelo (Gn 3,15), le nozze
di Cana (Gv 2,4), la Donna dell’Apocalisse (Ap 12,1). In ognuno di questi
episodi c’è un riferimento ben solido alla soteriologia e quindi alla missione
corredentiva di Maria. Scrive molto bene il Ruotolo:”Alla Vergine Santissima il
parto verginale del Redentore, non costò dolore alcuno, anzi, si compì nell’estasi
del più ineffabile gaudio; ma la generazione del Corpo Mistico del Signore, Le
costò gli inenarrabili dolori del Calvario, perché Ella era Corredentrice del genere umano.”
(Dal sito S.Michele Arcangelo.)
(Carlo)