sabato 19 marzo 2016

ATTUALITA'



IL  COMUNISMO :  SE  LO  CONOSCI  LO EVITI
Forse molti immaginano che il comunismo sia esclusivamente una dottrina economico-sociale e non sanno che  questa teoria non può essere compresa pienamente se non in funzione dei principi filosofici marxisti di cui essa è la rigorosa conseguenza.
Come il Medio Evo è caratterizzato e deriva dai princìpi cristiani, il Rinascimento dal pensiero dell’Umanesimo, il seicento dalla filosofia di Cartesio e dei giansenisti, la Rivoluzione francese dai filosofi settecenteschi, così il comunismo deriva dalla filosofia di Marx, Engels e Lenin.
Vedremo che Il marxismo è la negazione assoluta di tutti i princìpi cristiani. E’ convinzione generale di ogni persona, non solo che esista una verità distinta dall’errore, ma anche che questa verità non dipenda dal comportamento umano. Esistono quindi, un bene e un male, che il bene sia da perseguire e il male da evitare. Infatti, non abbiamo inventato noi che la lealtà e la sincerità siano cose buone e che la menzogna sia invece una cosa cattiva. L’uomo è creatura, non si è fatto da sé e non ha creato la realtà che lo circonda, ma tutto è stato creato da Dio. Per questo semplice fatto l’uomo dipende radicalmente dal Creatore al quale spetta la nostra sottomissione in quanto creatura; la nostra unica possibilità consiste nell’arricchire la nostra intelligenza con la conoscenza di questa realtà creata.
Essendo creatura l’uomo, nella sua esistenza, dipende interamente da Dio, come necessita della verità da conoscere, nel bene da amare, per potersi perfezionare. La base del pensiero cristiano è l’affermazione di questa dipendenza la quale non è per lui una costrizione esterna, ma l’intima sorgente della sua stessa esistenza.
Contro questo pensiero si è schierato il mondo moderno con il suo idealismo. Potrebbe stupire che questa filosofia abbia approdato al marxismo la cui caratteristica è il materialismo; eppure Marx è un discepolo di Hegel alla scuola del quale si è formato il suo pensiero alla cui base vi è un atteggiamento di orgoglio, una rivendicazione di indipendenza totale dello spirito umano, il quale si manifesta nel rifiuto di quella sottomissione che era alla base del pensiero cristiano. L’uomo vuol trovare tutto in se stesso.
Però, se il nostro pensiero e i nostri giudizi non sono più sottomessi alla verità, essi si formeranno secondo l’arbitrio delle nostre passioni, delle nostre preferenze sentimentali, dei nostri istinti animali, dei nostri interessi materiali. Secondo il filosofo Kant il pensiero è creazione dello spirito umano e quindi non vi è più una verità che si impone e questa autonomia genera la dottrina della libertà di pensiero e la coscienza individuale diviene l’unica sorgente della propria legge la quale creerà da sola la sua regola di condotta e la sua morale.  Nella filosofia di Hegel non esiste più alcuna realtà, l’Idea è tutto: ecco l’idealismo assoluto.
Ma se l’idea permane, essa non può evolversi e costituire tutta la storia; questa, nascerà da ciò che Hegel chiama dialettica. Allora il materialismo di Marx verrà definito come “materialismo dialettico”.
Marx accetta il pensiero hegeliano, ma rifiuta che l’idea sia ciò che essa è. Perché essa diviene, cambia continuamente ed esiste solo per contraddirsi, per rinnegare se stessa incessantemente, in modo che il bene possa divenire male in una inversione continua; così non vi è nulla che perduri se non la contraddizione continua in una continua evoluzione. Questa dialettica si compone di tre fasi: la tesi, in cui l’idea compare; l’antitesi, in cui si passa alla contraddizione; la sintesi, punto di partenza di una nuova evoluzione. Ogni momento, nega il momento precedente, ed è così che si crea la storia che quindi è una rivoluzione continua. Tutto ciò che si presenta come realtà, si deve negare, distruggere, perché si faccia la storia, nella contraddizione e nella rivoluzione continua. Quindi, non vi è più alcuna verità stabile che sia vera oggi, ieri, domani.
Il marxismo è una trasposizione materialistica dell’idealismo di Hegel: l’idea che era tutto per Hegel, non è niente per Marx, perché esistono solo forze materiali in perenne conflitto e di conseguenza in perenne contraddizione (materialismo storico). Anche lo spirito, secondo Marx è il prodotto delle forze materiali, ma può essere utilizzato servendosi  delle idee o di altre forze spirituali quali quelle morali e religiose per conseguire  questa dialettica. E allora dottrina, ideali, costumi, doveri, religione, tutto questo è solo il prodotto delle forze materiali e lo strumento della loro azione. Anche l’uomo è solo una rotella dell’immenso conflitto delle forze materiali che modella la storia. E l’uomo? Egli non ha più verità da conoscere: non c’è alcuna realtà esistente o stabile che possa essere oggetto di conoscenza, neppure la materia. Con la sua azione materiale, l’uomo fa la storia, così che tutta la storia umana è solo la storia della sua azione produttiva. L’uomo esiste perché modifica il mondo con il suo lavoro: nell’uomo vi è solo il lavoratore; il marxismo è un totalitarismo del lavoro.
Possiamo quindi capire fino a che punto Cristianesimo e marxismo siano agli antipodi: il Cristianesimo pensa che l’uomo sia stato creato da Dio e abbia ricevuto una natura umana stabile che lo fa essere e rimanere uomo; il marxismo invece pensa che l’uomo si crei da sé, si dia da sé la propria esistenza e si modifichi senza tregua per mezzo della propria azione materiale. Secondo Marx l’uomo cambia la sua natura cambiando il sistema delle forze produttive. In questo risiede la volontà marxista di strappare il più possibile l’uomo alla natura, al ritmo naturale delle stagioni e della vegetazione,( che sfugge in parte alla sua azione) per giungere a un mondo completamente meccanizzato che sia pura creazione del lavoro umano.
Se il marxismo riconoscesse una verità, equivarrebbe a  darle un’ esistenza, rinunciando in tal modo a trasformarla con la propria azione, ma esso, volendo rifiutare completamente Dio, deve rifiutare tutto ciò che è stato creato. Dunque, non bisogna accettare  nessuna realtà stabile, nessuna natura durevole che si potrebbe trovare nell’uomo e nelle cose, nessuna verità costante, ma occorre opporsi sempre a ciò che esiste, trasformandolo con l’azione rivoluzionaria. In questo modo si otterrà un’indipendenza assoluta.
Viene da sé che il marxista che vive il suo marxismo, non può amare nulla, poiché l’amore mette in dipendenza dell’oggetto amato; il marxismo è il rifiuto definitivo di ogni amore, come di ogni verità.
Quando il comunista ci presenta l’ideale della giustizia sociale oppure l’ideale patriottico, è unicamente perché questa presenza nei cervelli degli uomini sarà un mezzo efficace per trascinarli all’azione e alla lotta.
Per il comunista, l’ideale che mette avanti, è solo un mezzo per condurre meglio tale lotta e non ha in se stesso alcun valore ai suoi occhi; esiste solo in funzione di questa azione e di questa lotta e solo per tutto il tempo che è utile ad essa.
Il Cristianesimo dimostra l’esistenza di Dio, partendo dall’esistenza dell’uomo e dell’universo e come causa e origine di questa esistenza; questa dottrina insegna che se non ci fosse Dio a comunicare l’esistenza, bisognerebbe concludere che niente esiste.
L’azione rivoluzionaria marxista è voluta come l’opera gigantesca nella quale l’uomo nuovo creerà se stesso. All’epoca di Marx si presente un mezzo eccellente: l’estrema miseria e la totale insoddisfazione della classe proletaria. Pur essendo indifferente a questa situazione di sofferenza, per il filosofo, questo costituisce un formidabile mezzo per l’azione rivoluzionaria. Infatti per sviluppare una volontà rivoluzionaria totale, ci volevano uomini che non avessero rigorosamente niente, che fossero spogli di tutto. Ma questi uomini non saranno mai autentici rivoluzionari se avranno ancora qualcosa da conservare: ogni legame religioso, ogni legame con la famiglia o la patria, rappresenterà per loro una stabilità che dovrà essere combattuta; il proletario deve essere totalmente dedito alla sua coscienza rivoluzionaria e alla sua lotta di classe. Basterà che il proletariato organizzato si impadronisca degli strumenti di lavoro per realizzare una società nuova che sarà di solo lavoro e in cui nessuna vita familiare, morale o religiosa, distoglierà  gli uomini dall’unica attività lavorativa. In tale società, tutta l’umanità sarà solo un unico produttore collettivo, infinitamente potente, essendo ormai il singolo individuo, soltanto un membro, un organo della potenza collettiva. Allora la proprietà sarà considerata come un’abominazione, perché lega l’uomo a qualche cosa di esistente e lo radica. Essa impedisce agli uomini di essere proletari, interamente disponibili per l’azione rivoluzionaria. Quanto alla religione, sarà la peggiore abominazione, poiché pretende di legare l’uomo a un verità e a un bene assoluti, in ultima analisi, a Dio. Diceva Lenin:”Ogni idea religiosa è un’abominazione indicibile”. Ma la vera azione antireligiosa del marxismo, non consiste affatto nel combattere la religione da fuori, ma nel sopprimerla dall’interno, svuotando gli uomini da ogni concezione religiosa, prendendoli e trascinandoli nell’azione puramente materialista. Vi saranno dunque molti casi nei quali, al fine di trascinare i cristiani in questa azione materialista, svuotandoli di ogni contenuto cristiano, sarà opportuno “tendere loro la mano” e offrire la loro collaborazione. Poco importa se con ciò si contraddice un atteggiamento che in precedenza era ostile; non si tratta né di conversione, né di ipocrisia: comandano soltanto le esigenze dell’azione.
(“Conoscere il comunismo” di Jean Daujat)
(Carlo)

martedì 8 marzo 2016

SPIRITUALITA'




QUINDICI MINUTI CON GESU'
“Non è necessario, figlio mio, sapere molto per farmi piacere. Basta che tu abbia fede e che ami con fervore. Se vuoi farmi piacere ancora di più, confida in me di più, se vuoi farmi piacere immensamente, confida in me immensamente. Allora parlami come parleresti con il più intimo dei tuoi amici, come parleresti con tua madre o tuo fratello.
VUOI FARMI UNA SUPPLICA IN FAVORE DI QUALCUNO?
Dimmi il suo nome, sia quello dei tuoi genitori, dei tuoi fratelli o amici, o di qualche persona a te raccomandata… Dimmi subito cosa vuoi che faccia adesso per loro. L’ho promesso: “chiedete e vi sarà dato. Chi chiede ottiene” Chiedi molto, molto. Non esitare nel chiedere. Ma chiedi con fede perché io ho dato la mia parola: “Se aveste fede quanto un granellino di senape potreste dire al monte: levati e gettati nel mare ed esso ascolterebbe. Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato”. Mi piacciono i cuori generosi che in certi momenti sono capaci di dimenticare se stessi per pensare alle necessità degli altri. Così fece mia Madre a Cana in favore degli sposi quando nella festa dello sposalizio è venuto a mancare il vino. Mi chiese un miracolo e l’ottenne. Così fece anche quella donna cananea che mi chiese di liberare la figlia dal demonio, ed ottenne questa grazia specialissima. Parlami dunque, con la semplicità dei poveri, di chi vuoi consolare, dei malati che vedi soffrire, dei traviati che vorresti tornassero sulla retta via, degli amici che si sono allontanati e che vorresti vedere ancora accanto a te, dei matrimoni disuniti per i quali vorresti la pace. Ricorda Marta e Maria quando mi supplicarono per il fratello Lazzaro ed ottennero la sua risurrezione. Ricorda Santa Monica che, dopo avermi pregato durante trent’anni per la conversione del figlio, grande peccatore, ottenne la sua conversione e diventò il grande Sant’Agostino. Non dimenticare Tobia e sua moglie che con le loro preghiere ottennero fosse loro inviato l‘Arcangelo Raffaele per difendere il figlio in viaggio, liberandolo dai pericoli e dal demonio, per poi farlo ritornare ricco e felice affianco dei suoi familiari. Dimmi anche una sola parola per molte persone, ma che sia una parola d’amico, una parola del cuore e fervente. Ricordami che ho promesso: “Tutto è possibile per chi crede. Il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo concederà”.

E PER TE HAI BISOGNO DI QUALCHE GRAZIA?
Se vuoi farmi una lista delle tue necessità e vieni a leggerle in mia presenza; ricorda il caso del mio servo Salomone, mi chiese la saggezza e gli fu concessa in abbondanza. Non dimenticare Giuditta che implorò grande coraggio e l’ottenne. Tieni presente Giacobbe che mi chiese prosperità (promettendomi di dare in opere buone la decima parte di quanto avesse avuto) e gli fu concesso molto, generosamente, tutto quello che desiderava e ancor di più. Sara mi pregò ed io allontanai il demonio che la tormentava. Magdalena pregò con fede e la liberai dalle brutte abitudini. Zaccheo con la preghiera si liberò dal dannoso attaccamento al denaro e si trasformò in uomo generoso. E tu. . . cosa vuoi che ti conceda? Dimmi sinceramente se sei orgoglioso, se ami la sensualità e la pigrizia, Che sei egoista, incostante. Che trascuri i tuoi doveri. Che giudichi severamente il tuo prossimo, dimenticando la mia proibizione: “non giudicate per non essere giudicati; non con dannate e non sarete condannati”. Dimmi se parli senza carità degli altri. Che ti preoccupi di più di quello che pensano gli altri di te che di quello che “pensa Dio”. Che ti lasci dominare dalla tristezza e dal malumore. Che rifiuti la tua vita, la tua povertà, i tuoi mali, il tuo lavoro, il modo come ti trattano, dimenticando quello che dice il Libro Santo: “Dio dispone tutte le cose per il bene di quelli che lo amano”. Dimmi se hai l’abitudine di dire bugie, che non domini il tuo sguardo ne la tua immaginazione, che preghi poco senza fervore, che le tue confessioni sono fatte senza dolore e senza l’intenzione di evitare poi le occasioni di peccato, e per questo cadi sempre nelle stesse mancanze. Che la messa la segui male e le comunioni le fai senza preparazione e con poche azioni di grazia. Che sei pigro ed hai paura dell’apostolato. Che qualche volta passi alcuni giorni senza leggere neanche una pagina della Bibbia… Ed io ti ricorderò i miei insegnamenti che porteranno una trasformazione totale nella tua vita. Ti dirò ancora: “Dio umilia gli orgogliosi ma gli umili colma di grazie…”. “Se trascuri i piccoli doveri trascurerai anche quelli grandi. Di ogni parola dannosa che uscirà dalla vostra bocca dovrete renderne conto il giorno del giudizio. Beati quelli che ascoltano la parola del Signore e la mettono in pratica”. Non ti vergognare, povera anima! Ci sono in cielo molti giusti e tanti santi di prim’ordine che hanno avuto gli stessi tuoi difetti. Ma pregarono con umiltà e poco a poco si sono liberati di essi. Perché “non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” e perché “Dio non rifiuta mai un cuore umiliato e pentito. Il miglior dono per Dio è un cuore pentito”. E non esitare neanche nel chiedermi beni spirituali e materiali, Salute, memoria, simpatia, successo nel lavoro, negli studi e negli affari. Andare d’accordo con tutte le persone. Nuove idee per i tuoi affari, amicizie che ti siano utili, buon carattere, pazienza, allegria, generosità, amore per Dio, odio al peccato… Tutto questo posso darti e ti dà, e desidero che tu mi chieda, sempre e quando favorisca ed aiuti la tua santità e non si opponga ad essa. Ma in tutto devi sempre ripetere la mia preghiera nell’orto: il Padre, non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi Tu’ Perché molte volte quel che chiede una persona non conviene per la sua salvezza, ed allora nostro Padre gli concede altri doni che gli faranno maggior bene.

E PER OGGI?
Che ti occorre? Cosa posso fare per il tuo bene? Se tu sapessi il desiderio che ho di favorirti. Ho dato da mangiare a cinquemila persone con solo cinque pani, perché ho visto che ne avevano bisogno. Ho calmato la tempesta quando gli apostoli mi svegliarono. Ho risuscitato la figlia di Giairo quando suo padre mi chiese di farlo. Anche tu dovrai ripetere col profeta: “Chi si è rivolto al Signore e non è stato ascoltato?”.
HAI ADESSO FRA LE MANI QUALCHE PROGETTO?
Raccontami nei dettagli. Cosa ti preoccupa? Cosa pensi di fare? Cosa vuoi? Come posso aiutarti? Magari ricordi sempre la frase del salmista: “Quel che ci porta al successo non sono i nostri affanni. Quel che ci porta al successo è la benedizione di Dio. Raccomandati a Dio nelle tue preoccupazioni e vedrai realizzarsi i tuoi buoni desideri” Gli israeliti desideravano occupare a terra pro messa. Mi supplicarono e lo concessi; David voleva vincere Golia, Mi pregò e l’ottenne; i miei apostoli volevano che aumentassi la loro fede, Mi chiesero questo favore e lo concessi con enorme generosità. E tu… cosa vuoi che ti conceda?
COSA POSSO FARE PER I TUOI AMICI?
Cosa posso fare per i tuoi superiori, per le persone che vivono nella tua casa, nel tuo quartiere, che trovi nel tuo cammino, per le persone delle quali dovrai rendere conto il giorno del giudizio? Geremia pregò per la città di Gerusalemme e Dio la colmò di benedizioni, Daniele pregava per i suoi connazionali ed ottenne che diminuissero molte loro pene. E tu, cosa mi chiedi per i tuoi vicini di casa, per il tuo quartiere, per la tua regione, per la tua patria.
E PER I TUOI GENITORI?
Se sono già morti ricorda che “è una opera santa e buona pregare Dio per i morti, perché riposino dalle loro pene”. E se sono ancora viventi, cosa vuoi per loro? Più pazienza nelle loro pene, nei loro problemi di salute? Un carattere piacevole? Comprensione in famiglia? Le preghiere di un figlio non possono essere respinte da chi, a Nazareth, per trent’anni è stato esempio di amore filiale.

C’È QUALCHE FAMILIARE CHE HA BISOGNO DI QUALCHE FAVORE?
Prega per lui o per lei e io farò della tua famiglia un tempio d’amore e conforto, e verserò a mani piene sui tuoi familiari le grazie e gli aiuti necessari per essere felici nel tempo e nell’eternità.

E PER ME?
Non desideri da me grazia e amicizia? Non vorresti fare del bene al tuo prossimo, ai tuoi amici, a chi ami forse molto, ma che vivono lontani dalla religione o non la praticano nel modo giusto? Sono padrone dei cuori che, rispettando la loro libertà, porto dolcemente verso la santità e l’amore di Dio. Ma ho bisogno di persone che preghino per loro. Nel Vangelo ho lasciato questa promessa: “Il Padre vostro celeste darà lo spirito santo a coloro che glielo chiedono” Chiedimi per i tuoi familiari quel buon spirito, che si ricordino dell’eternità che li aspetta, di prepararsi un buon tesoro in cielo facendo in questa vita moltissime opere buone e pregando ininterrottamente, lavorando per la salvezza della tua famiglia e degli altri non dimenticare mai la stupenda promessa del profeta: “coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre”.

SEI FORSE TRISTE O DI MALUMORE?
Raccontami. Raccontami, anima sconsolata, le tue tristezze in ogni dettaglio. Chi ti ha ferito? Chi ha ferito il tuo amor proprio? Chi ti ha disprezzato? Dimmi se ti va male nel tuo lavoro e io ti dirò le cause del tuo insuccesso. Non vorresti che mi occupassi di qualcosa per te? Avvicinati al mio cuore che ha un balsamo efficace per tutte le ferite del tuo. Raccontami tutto e in breve mi dirai che, come Me, tutto perdoni e tutto dimentichi, perché “le pene di questa vita non sono comparabili con l’immensa gioia che ci attende quale premio nell’eternità”. Senti l’indifferenza di persone che prima ti hanno voluto bene ma che ora ti dimenticano e si allontanano da te senza motivo? Prega per loro, Il mio amico Giobbe pregò per quelli che con lui sono stati ingrati, e la bontà divina li perdonò, e li fece tornare alla sua amicizia.

VUOI RACCONTARMI QUALCHE GIOIA?
Perché non mi fai partecipe di essa, come buon amico? Raccontami quello che da ieri o dalla tua ultima visita a Me ha consolato e ha fatto sorridere il tuo cuore. Forse hai avuto gradevoli sorprese. Magari sono sparite certe angosce o paure per il futuro. Hai superato qualche ostacolo, oppure, sei uscito da qualche difficoltà impellente? Tutto questo è opera mia, lo ti ho procurato tutto questo. Quanto mi rallegrano i cuori grati che, come il lebbroso guarito, tornano per ringraziare, ma molto mi rattristano gli ingrati che, come i nove lebbrosi del Vangelo, non tornano per ringraziare per i benefici ricevuti. Ricorda che “chi ringrazia per un beneficio ottiene che gli si concedano degli altri”. Dimmi sempre un “grazie” con tutto il cuore.

E POI… NON HAI QUALCHE PROMESSA DA FARMI?
Già lo sai che leggo nel fondo del tuo cuore. Gli umani si ingannano facilmente. Dio no. Parlami allora con sincerità. Hai il fermo proposito di non esporti più a quella occasione di peccato? Di privarti di quel giornale, rivista, film, programma televisivo che danneggia la tua anima? Di non leggere quel libro che ha eccitato la tua immaginazione? Di non trattare quella persona che ha turbato la pace della tua anima? Di stare in silenzio quando senti che arriva la collera? Perché “gli imprudenti dicono quello che sentono dentro di se quando sono di malumore, ma i prudenti rimangono sempre in silenzio quando sono di malumore, e sanno dissimulare le offese ricevute”. Vuoi fare il buon proposito di non parlare male di nessuno, anche quando credi che quel che dici è verità? Di non lamentarti perché è dura la vita? Di offrirmi le tue sofferenze in silenzio invece di andare in giro rinnegando le tue pene? Di lasciare ogni giorno un piccolo spazio per leggere qualche cosa che ti sia di profitto, specialmente la Bibbia? Così diranno anche dite: “ascolta la parola di Dio e la mette in pratica, sarà come una casa costruita sulla roccia, non crollerà “. Sarai ancora amabile con le persone che ti hanno trattato male?Avrai da ora in poi un volto allegro ed un sorriso amabile? Anche con quelli che non hanno molta simpatia per te? Ricorda le mie parole: “Se saluti solo quelli che ti amano, che merito ne hai? Anche i cattivi fanno così. Perdona e sarai perdonato. Un volto amabile rallegra i cuori degli altri”.

E ADESSO RITORNA ALLE TUE OCCUPAZIONI…
Ma non dimenticare questi quindici minuti di gradevole conversazione che abbiamo avuto qui nella solitudine del santuario. Conserva più che puoi il silenzio, la modestia e la carità con il prossimo. Ama mia Madre, che è anche Madre tua. Ricorda che essere buon devoto della Vergine Maria è segno di sicura salvezza.”  (Antonio Maria Claret)
(Carlo)