mercoledì 18 gennaio 2017

SPIRITUALITA'




L’ ABBANDONO  IN  DIO

“Perché vi confondete agitandovi? Lasciate a Me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo abbandono in Me, produce l’effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose. Abbandonarsi a Me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a Me una preghiera agitata perché io segua voi e cambiare così l’agitazione in preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell’anima, stornare il pensiero della tribolazione, e rimettersi a Me perché Io solo vi faccia trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, all’altra riva. Quello che vi sconvolge e vi fa un male immenso è il vostro ragionamento, il vostro pensiero, il vostro assillo e il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge. Quante cose Io opero quando l’anima, nelle sue necessità spirituali e in quelle materiali, si volge a Me, mi guarda, e dicendomi “PENSACI TU”, chiude gli occhi e riposa! Avete poche grazie quando vi assillate per produrle; ne avete moltissime quando in preghiera è un affidamento pieno a Me. Voi nel dolore pregate perché lo tolga, ma perché lo tolga come voi credete… Vi rivolgete a Me, ma volete che Io mi adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma che gliela suggeriscono. Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater:
SIA SANTIFICATO IL TUO NOME”, cioè sii glorificato in questa mia necessità
VENGA IL TUO REGNO”, cioè tutto concorra al Tuo regno in noi e nel mondo:
SIA FATTA LA TUA VOLONTA’”, ossia pensaci Tu.
Io intervengo con tutta la mia onnipotenza, e risolvo le situazioni più chiuse. Ecco, tu vedi che il malanno incalza invece di decadere? Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: “Sia fatta la Tua volontà, pensaci Tu”. Ti dico che Io ci penso. E’ contro l’abbandono, la preoccupazione, l’agitazione e il voler pensare alle conseguenze di un fatto. E’ come la confusione dei fanciulli quando pretendono che la mamma pensi alle loro necessità, e vogliono pensarci loro, intralciando con le loro idee e i loro capricci infantili il suo lavoro. Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della Mia grazia, chiudete gli occhi e lasciateMi lavorare, chiudete gli occhi e non pensate al momento presente, stornate il pensiero dal futuro come da una tentazione. Riposate in Me credendo alla Mia bontà, e vi giuro per il Mio amore che, dicendoMi con queste disposizioni: “PENSACI TU”, Io ci penso in pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco. E quando debbo portarvi in una via diversa da quella che vedete voi, Io vi addestro, vi porto nelle Mie braccia, poiché non c’è medicina più potente di un Mio intervento d’amore. Ci penso solo quando chiudete gli occhi. Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare, e vi abbandonate così alle forze umane, o peggio agli uomini, confidando nel loro intervento. E’ questo che intralcia le Mie parole e le Mie vedute. Oh, come Io desidero da voi questo abbandono per beneficiarvi e come Mi accoro nel vedervi agitati! Satana tende proprio a questo: ad agitarvi per sottrarvi alla Mia azione e gettarvi in prega delle iniziative umane, Confidate perciò in Me solo, riposate in Me, abbandonatevi a Me in tutto. Io faccio miracoli in proporzione del pieno abbandono in Me, e del nessun affidamento in voi: Io spargo tesori di grazie quando voi siete nelle piena povertà! Se avete vostre risorse, anche in poco, o se le cercate, siete nel campo naturale, seguite quindi il percorso naturale delle cose che è spesso intralciato da Satana. Nessun ragionatore o ponderatore ha fatto miracoli, neppure fra i Santi. Opera divinamente chi si abbandona a Dio, Quando vedi che le cose si complicano, dì con gli occhi dell’anima chiusi: “GESU’, PENSACI TU”. E distràiti, perché la tua mente è acuta… per te è difficile vedere il male. Confida in Me spesso, distraendoti da te stesso. Fa così per tutte le tue necessità. Fate così tutti, e vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli. Ve lo giuro per il Mio Amore. Io ci penserò, ve lo assicuro. Pregate sempre con questa disposizione di abbandono, e ne avrete grande pace e grande frutto, anche quando Io vi faccio la grazia dell’immolazione di riparazione e di amore che impone la sofferenza. Ti sembra impossibile? Chiudi gli occhi e dì con tutta l’anima: “GESU’, PENSACI TU”. Non temere, ci penso Io. E tu benedirai il tuo nome umiliando te stesso. Le tue preghiere non valgono un patto di fiducioso abbandono; ricordatelo bene.
Non c’è novena più efficace di questa:
“O GESU’, MI ABBANDONO IN TE, PENSACI TU”
“ABBANDONATI AL MIO CUORE… E VEDRAI”.
Voglio che tu creda nella Mia onnipotenza, e non nella tua azione: che tu cerchi di mettere in azione Me, non te negli altri. Tu cerca la Mia intimità, esaudisci il Mio desiderio di averti, di arricchirti, di amarti come voglio. Lasciati andare, lasciati riposare in Me. LasciaMi sfogare su di te continuamente la Mia onnipotenza. Se tu rimarrai vicino a Me e non ti preoccuperai di fare per conto tuo, di correre per uscire, per dire di avere fatto, Mi dimostrerai che credi nella Mia onnipotenza e Io lavorerò intensamente con te quando parlerai, andrai, lavorerai, starai in preghiera o dormirai perché “ai Miei diletti do il necessario anche nel sonno” (salmo 126). Se starai con Me senza voler correre, né preoccuparti di cosa alcuna per te, ma la rimetterai con totale fiducia a Me, Io ti darò tutto quello che ti necessita, secondo il Mio disegno eterno. Ti darò sentimenti che voglio da te, ti darò una grande compassione verso il tuo prossimo e ti farò dire e fare quello che Io vorrò. Allora la tua azione verrà dal Mio Amore. Io solo, non tu con tutta la tua attività, potrò fare dei figli nuovi, che nascono da Me. Io ne farò tanti di più quanto più tu vorrai essere un vero figlio quanto il Mio Unigenito, perché lo sai che “se farai la Mia Volontà Mi sarai fratello, sorella e madre” per generarMi negli altri, perché Io produrrò nuovi figli, servendomi di veri figli. Quello che tu farai per riuscire, è tutto fumo in confronto a quello che faccio Io nel segreto dei cuori per quelli che amano. “Rimanete nel Mio Amore…se rimarrete in Me e rimangono in voi le Mie parole, chiedete quello che volete e vi sarà dato” (Gv 15).(Don Dolindo Ruotolo)
(da Radiospada)

martedì 17 gennaio 2017

ATTUALITA'



IL  DOLORE  DEGLI  INNOCENTI—PER  PAPA  FRANCESCO  NON  V’E'  RISPOSTA
Durante la visita all’Ospedale “ Bambin Gesù”  di Roma, il 15 dicembre 2016, un’infermiera, scioccata dalle morti di tanti bambini innocenti, chiese al Papa una risposta al problema della sofferenza dell’infanzia malata e un conforto per poter sostenere una così insopportabile tragedia. Il Papa le risponde: “Non c’è una risposta alla morte dei bambini. Io non ho una risposta, credo sia bene che questa domanda rimanga aperta.” E l’infermiera, evidentemente angosciata, incalza: “Ma Padre, Lei non ha studiato teologia, non ha letto  libri?”  Le risponde il Papa:” Sì, ma guarda il Crocifisso: soffre, piange, questa è la nostra vita. Non voglio vendere ricette che non servono, questa è la realtà.”
E io mi chiedo: Ma sa il Papa,  che le “ricette” esistono e si chiamano Sacra Scrittura? Il Cristianesimo, solo, tra tante false religioni, è l’unico che abbia dato risposte soddisfacenti e soprattutto vere.
Tutti sappiamo che il peccato originale ha fatto entrare nel mondo la sofferenza e la morte e che il piano divino ha contemplato la vittoria su questo male, realizzando, attraverso l’Incarnazione, la Nascita, la Passione e la Resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, la Sua strepitosa vittoria sul peccato e sulla morte.
“La morte è stata ingoiata per la vittoria…Dov’è o morte, il tuo pungiglione?” (1 Cor 15,55).
Gesù, risorgendo, ha distrutto la morte e poiché Gesù è Vero Uomo, ha anticipato per noi la nostra Risurrezione. L’Evangelo, la Buona notizia, è che Dio si è fatto Uomo ed ha meritato per noi la Redenzione dal peccato e dalla morte. Gesù era innocente, della più totale innocenza e si è sacrificato per noi; i bambini innocenti, i quali danno la vita e le loro sofferenze, alla Sua Opera, partecipano subito alla Sua Risurrezione. Essi vanno subito in Paradiso.  “Preziosa è, agli occhi del Signore, la morte dei Suoi Santi.” (Sal 115,15)
Nel disegno di Dio, la morte non è la fine di tutto, ma indica la vera mèta dell’uomo che è la Vita Eterna, lo scopo della creazione dell’uomo, ove vi è liberazione, gioia, pace.
Dice Gesù ai discepoli di Emmaus abbattuti e delusi: “Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze, per entrare nella Sua Gloria?” (Lc 24,26).
In queste parole di Gesù c’è la chiave di lettura e l’ingresso nel mistero della sofferenza. Prima della Gloria, bisogna sopportare il Calvario.  La sofferenza, quindi, è solo la strada per la gioia. Il dolore è solo il costo dell’amore. I dolori sono grandi lezioni; sono insegnamenti che segnalano ciò che nella vita è veramente essenziale.  L’uomo che ha sofferto, possiede una notevole capacità di lotta sul male per dimostrare a sé e al suo prossimo come sopportare la sofferenza.  Fratello che soffri, sappi che nessun male è invincibile, perché Cristo Risorto, cammina con te. E nella misura in cui tu ti affidi a Lui, ricevi il potenziamento della Speranza contro ogni tentazione di disperazione. Ogni male, sopportato con Lui, ha senso e scopo.
Ecco il lieto annuncio: L’amore distillato dalla sofferenza, provoca la consolazione del Padre. E poi, resi esperti dalla Sua consolazione, essi stessi diventano consolatori in nome di Dio.
Quando la sofferenza ci sgomenta e ci trascina nella solitudine, gridiamo a Gesù: “Resta con noi, Signore!” (Lc 24,29).  Ai discepoli di Emmaus, scoraggiati e delusi, Gesù offre il Pane, lo spezza e lo distribuisce loro con quel gesto inconfondibile che richiama la loro memoria. Spezzare il pane è segno di condivisione, è il dare in cibo Sé Stesso, la Sua Parola a tutti gli uomini, specialmente ai timorosi e tribolati per le infermità.
L’Eucaristia è la risposta concreta al bisogno dell’uomo che vuole sentirsi amato ed è anche espressione del nostro desiderio di rimanere con il Signore, per cercare consolazione, per offrirGli la nostra vita ed essere Suoi testimoni. Il cibo adatto per questo lungo viaggio della vita è Lui, Gesù, il Risorto, Colui che diviene  Pane di vita.  “Fratello, quando senti la tentazione di chiudere il tuo cuore alla speranza della Risurrezione, apri gli occhi ai segni. Senti nel profondo, la pace che Egli vuole donarti. Sperimenta la Sua Presenza nell’Eucaristia!  Fratello, rendi feconda la tua immobilità; aiuta quelli che soffrono, a valorizzare il tesoro soprannaturale che Dio ha nascosto in ogni dolore. Ogni offerta è feconda." (P.Palumbieri)
Maria veglia su tutti noi come una Madre premurosa e tenera. Fratello che piangi: Maria è l’esperta del dolore. Rivolgiti a Lei e sarai consolato. Già al momento dell’Offerta nel Tempio, il Sacerdote Simeone profetizza la spada che le trafiggerà l’anima. E poi, sarà Madre Addolorata  accanto al patibolo del Figlio.
Lei, ripiena di Spirito Santo, guida i discepoli a testimoniare la Verità verso una Pasqua di gioia e una vita nuova. Anche noi potremo dire: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente.”
(Carlo)