domenica 11 marzo 2018

ATTUALITA'

MEDITAZIONE SU “EVANGELII GAUDIUM” Testo : (14-15) “Tutti hanno il diritto di ricevere il vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno…L a Chiesa non cresce per proselitismo ma per attrazione (Benedetto XVI). Bisogna quindi annunziare “a quelli che stanno lontani da Cristo “perché questo è il compito primo della Chiesa. L’attività missionaria “rappresenta ancora oggi la massima sfida per la Chiesa e la causa missionaria deve essere la prima.”(Giovanni Paolo II)… I Vescovi latino americani hanno affermato “che non possiamo più rimanere tranquilli, in attesa passiva, dentro le nostre Chiese” e che è necessario passare “da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria” (24) “La Chiesa “in uscita” è la comunità dei discepoli missionari che prendono l’iniziativa…andare incontro, cercare i lontani.” (27) “Sogno una Chiesa missionaria, capace di trasformare ogni cosa…più che per l’autopreservazione.” Obiezione: Ma come viene svolta questa decisissima missione? A me sembra che prima del Vaticano II i missionari fossero numerosi e ritenuti degli eroi spirituali. Oggi non sento questa enfasi nei discorsi del clero e il non voler convertire quel Vescovo anglicano, amico del Papa, mi sembra una contraddizione manifesta. Una Chiesa missionaria, per evangelizzare ha bisogno di attingere alla fede e quindi deve fare necessariamente auto preservazione. Testo: (40) “Le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale…possono far crescere la Chiesa… a quanti sognano una Dottrina monolitica, difesa da tutti, senza sfumature, ciò può sembrare una imperfetta dispersione.” (41) “Allo stesso tempo, gli enormi e rapidi cambiamenti culturali richiedono…un linguaggio che consenta di riconoscere la sua permanente novità…”Una cosa è la sostanza e un’altra la maniera di formulare la sua espressione” (Giovanni XXIII) “A volte, ascoltando un linguaggio completamente ortodosso…è qualcosa che non corrisponde al vero Vangelo di Gesù Cristo… e il rinnovamento delle forme di espressione si rende necessario per trasmettere all’uomo di oggi il messaggio evangelico nel suo immutabile significato.” (43) “S.Tommaso d’Aquino sottolineava…che i precetti aggiunti dalla Chiesa posteriormente, si devono esigere con moderazione…questo avvertimento dovrebbe essere uno dei criteri da considerare, al momento di pensare una riforma della Chiesa. Obiezione: La Dottrina evangelica è ed è sempre stata monolitica e contro tutti i sofismi e le eresie striscianti, la Chiesa ha sempre opposto i Dogmi che non possono essere modificati. Gesù ha consigliato, anzi, ordinato che il nostro linguaggio sia “si si-no no” e non altro, conservando nello stesso tempo la “permanente novità” del Suo messaggio. Tra la “sostanza” e la sua “espressione” deve esservi perfetta identità a meno che si vogliano fare modifiche. Se un linguaggio risulta essere completamente ortodosso, come può apparire lontano dalla sua origine evangelica? Il popolo desidera chiarezza e non vane elucubrazioni mentali! Credo che la preoccupazione di S.Tommaso, relativa ai precetti aggiunti dalla Chiesa, oggi non possano valere dal momento che il lassismo è la caratteristica del mondo odierno. Più che alleggerire questi precetti, mi sembra molto più opportuno, tornare alla disciplina di una volta. Testo: (129) “Non si deve pensare che l’annuncio evangelico sia da trasmettere sempre con determinate formule stabilite, o con parole precise che esprimono un contenuto assolutamente invariabile.” Obiezione: Credo che il messaggio evangelico possa esprimersi meglio con un linguaggio adatto alle epoche ma in relazione al contenuto, le formule servono a non uscire dal seminato perché questo è il suo grande pericolo. Non a caso, l’unico e insostituibile catechismo è quello di S.Pio X ! Testo : (88) “L’ideale cristiano inviterà sempre a superare il sospetto, la sfiducia permanente, la paura di essere invasi, gli atteggiamenti difensivi che il mondo attuale ci impone.” (89) “L’isolamento che è una versione dell’immanentismo…il ritorno al sacro e la ricerca spirituale che caratterizzano la nostra epoca, sono fenomeni ambigui.” Obiezione: Gesù dice di essere “prudenti come serpenti” e allora perché non considerare e adoperarci per difenderci da una invasione che ci stringe sempre di più? Conosciamo i molteplici tentativi (alcuni riusciti) che il popolo islamico ha messo in atto per conquistare ed asservire i popoli dell’Europa. Quindi mi sembra una preoccupazione legittima e doverosa. In queste asserzioni non scorgo concetti di comprensione e di amicizia! Inoltre, come può essere ambiguo un rinnovato interesse per il sacro? A meno che giochino interessi economici, chi desidera convertirsi deve essere agevolato e seguito. O no? Testo: (94) “..l’altro è il neopelagianesimo autoreferenziale e prometeico di coloro che, in definitiva, fanno affidamento unicamente sulle proprie forza e si sentono superiori agli altri, perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato. E’ una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario…” Obiezione: Qui viene rivelato il nascosto pensiero che non sopporta chi rimane fedele alla Dottrina autentica del Vangelo e rifiuta di seguire questo nuovo atteggiamento modernista. Quanto livore in queste affermazioni, prive di ogni carità! Destano profonda antipatia! Testo: (103)”Ma c’è ancora bisogno di allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa.” (104) “Uomini e donne hanno la medesima dignità…qui si presenta una grande sfida per i pastori e per i teologi che potrebbero aiutare a meglio riconoscere ciò che questo implica, rispetto al possibile ruolo della donna lì dove si prendono decisioni importanti nei diversi ambiti della Chiesa.” Obiezione: Gli uomini e le donne hanno la medesima dignità umana, ma quella sacerdotale è stata affidata da Gesù, agli uomini. Come poter cambiare la volontà del Redentore? E chi, nella Chiesa, prende decisioni importanti, se non i Vescovi? E le donne non hanno questo ruolo, o si tenta di imporre l’usanza protestante? Testo: (115) “Questo popolo di Dio, si incarna nei popoli della Terra, ciascuno dei quali ha la propria cultura… è uno stile di vita…intesa così, la cultura comprende la totalità della vita di un popolo… (117) “Il messaggio che annunciamo, presenta sempre un qualche rivestimento culturale, però a volte, nella Chiesa cadiamo nella vanitosa sacralizzazione della propria cultura…” Obiezione: La cultura di un popolo è il ritratto delle proprie radici, è la somma dei vari elementi che l’hanno formata. Le espressioni religiose di un popolo, rappresentano la sua anima più profonda e la sua tradizione. Perché volerle demonizzare? Nemmeno volendolo sarebbe possibile. Certamente non giusto e sommamente stolto! Non credo assolutamente che la gioia e la consapevolezza di possedere Gesù possa avere attinenza alcuna con la vanità ! Dispiace che queste parole tradiscano l’insofferenza per la Tradizione! Testo: (247) “Uno sguardo molto speciale si rivolge al popolo ebreo, la cui Alleanza con Dio non è mai stata revocata…Come cristiani non possiamo considerare l’ebraismo come una religione estranea, né includiamo gli ebrei tra quanti sono chiamati ad abbandonare gli idoli per convertirsi al vero Dio.” Obiezione: Gesù ha fatto ogni sforzo umano possibile per convincere il Suo popolo a riconoscere la Sua origine divina, ma gli ebrei lo hanno rifiutato e condannato. Ricordiamoci l’episodio di Mt 23,38-39 nel quale Gesù piange su Gerusalemme. Inoltre tutte le Alleanze precedenti sono cessate a causa dell’infedeltà del popolo ebreo. L’ultima ed eterna Alleanza, Gesù l’ha ratificata nella preghiera dell’ultima Cena. E, dice S.Paolo, questa Nuova ed Eterna Alleanza sostituisce completamente quella vecchia. Rifiutare Cristo è rifiutare ogni Patto con Lui. E’ possibile non dare importanza a questo rifiuto? Qui non si tratta di convertire dei pagani idolatri, pur tuttavia gli ebrei sono candidati alla conversione perché Dio la desidera da sempre e noi cattolici dovremmo sentire questo imperativo perché Gesù è venuto per salvare anche queste “pecore perdute della casa di Israele”. Testo: (252) “In quest’epoca, acquista una notevole importanza la relazione con i credenti dell’Islam…non bisogna mai dimenticare che essi “professando di avere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso, che giudicherà gli uomini nel giorno finale”(L.G.) Gli scritti sacri dell’Islam, conservano parte degli insegnamenti cristiani; Gesù Cristo e Maria, sono oggetto di profonda venerazione …” Obiezione: Ogni volta che sento affermazioni simili provo un misto di delusione e rabbia allo stesso momento; ma è mai possibile che la Santissima Trinità venga da noi cristiani, così maltrattata da non tenere in alcun conto l’unione delle tre Persone? Una SS.Trinità privata della seconda Persona non può essere accettata da alcun cristiano. L’Islam non crede in Gesù, come non crede nello Spirito Santo. Non sapete voi che secondo la dottrina islamica Dio è assolutamente solo e non Gli è possibile convivere con Altri. E’ tanto solo che non Gli è possibile (sì, Lui, l’Onnipotente, NON può!) né avere Figli,né avere rapporti diretti con gli uomini perché troppo impuri! Mi chiedo poi in cosa consista questa vantata misericordia se Lui non può avere rapporti con gli uomini! Quanto è lontana la nostra Dottrina di Dio Padre Provvidente (e questa volta sì, Misericordioso!) Inoltre non so quali insegnamenti cristiani essi conservino, non certo il precetto di amare i nemici o di pregare per loro, né lasciare la vendetta a Dio, né esercitare la carità anche in modo eroico. Non è vero che Gesù e Maria Santissima siano venerati e considerati nella Loro altissima posizione; Gesù, è posto da loro addirittura dopo Maometto ed è considerato solo un Profeta (quindi solo uomo) e Maria Santissima è solo una donna la cui dignità è limitata alla Sua Maternità UMANA senza alcuna funzione redentrice. Secondo il punto di vista cattolico, che senso ha una simile venerazione? Possiamo noi accettare queste mutilazioni? Testo: (253) “Noi cristiani dovremmo accogliere con affetto e rispetto gli immigrati dell’Islam, che arrivano nei nostri Paesi, così come speriamo e preghiamo di essere accolti e rispettati nei Paesi di tradizione islamica…perché il vero Islam e un’adeguata interpretazione del Corano, si oppongono ad ogni violenza.” Obiezione: L’esperienza ci insegna (ma non a tutti evidentemente!) che l’ideologia islamica se è fedele al Corano spinge ogni credente ad affermare violentemente la sua religione, infischiandosene della libertà altrui e addirittura uccidendo se non vi sia conversione. In ogni momento ci risulta che nei paesi islamici i cristiani sono malvisti, isolati, torturati e uccisi. Dove sono malamente tollerati, non hanno alcun sostegno legale e basta la parola di un islamico che denunci blasfemia, per far incarcerare il malcapitato cristiano per anni e anni e per venire poi ucciso. E’ vero che i cristiani dovrebbero amare i nemici, ma non è detto che ci si debba offrire come vittime in un suicidio morale e religioso lasciandoci distruggere da chi vuole invaderci! Poi, vorrei conoscere l’adeguata interpretazione del Corano che, a mio modesto avviso, non permette alcuna correzione nella condotta violenta che è la caratteristica prima di detto documento. Nota : In questo documento vi sono molti brani che mi sono piaciuti molto e conto di farne un florilegio, ma lamento che il tema di Maria sia stato così poco approfondito e riveli in chi l’ha scritto uno scarso senso mariano. Si è taciuta la vera funzione di Maria che è quella di Immacolata Madre e Regina, Avvocata nostra e Corredentrice la cui maternità ha reso possibile l’umanità di Cristo e lo sviluppo della Chiesa. In questo documento si dice sì che Cristo, col donarci Sua Madre, ci ha condotto a Lei, ma non si dice che conseguenza diretta della maternità di Maria è il portare tutti a Gesù e che la volontà di Dio ha reso NECESSARIA la mediazione della Madre per accedere al Figlio. Senza la Madre non c’è neanche il Figlio! E questo concetto deve prevalere su tutto, quando si considera un avvicinamento con le altre religioni! (Carlo)