sabato 11 novembre 2023

SPIRITUALITA'

 

Lo Spirito Santo agisce

 

Poco tempo fa ho fatto un’esperienza particolare. Mentre leggevo una preghiera a S.Rita, i miei occhi si sono soffermati insistentemente su tre parole che erano lì scritte e che tenevano agganciata la mia attenzione; le parole erano queste: “Dio Onnipotente e Misericordioso”. Quante volte ho letto questi due attributi di Dio e mai sono stato così colpito come questa volta!

Ora il mio spirito non può fare a meno di meditare sul profondo significato e sul grandioso messaggio che sembra trasparire da queste vivificanti parole!

Già da tanto tempo mi sono reso conto che nulla avviene per caso e sono sempre più convinto che in ogni avvenimento, in ogni pensiero positivo, in ogni moto benefico del proprio cuore si celi la mano di Dio che, pur lasciandomi libero di scegliere tra la mia volontà e quella dell’Eterno, non cessa di mandarmi messaggi servendosi di tutto e di tutti. Credo che ricevendo qualcosa di indesiderato, io mi debba fare delle domande: perché mi è accaduto questo? E ciò che mi accade dipende da un mio errore o da una decisione dall’Alto?

Se è un mio errore, dovrò pagarne le conseguenze, ma se non dipende da me - ma ciò non è molto frequente – allora devo fare uno sforzo per allinearmi alla volontà di Dio, ritenendo SEMPRE che Egli ha permesso questa prova per il mio bene.

La nostra limitatezza non ci consente di scoprire subito il motivo di tale prova, ma probabilmente un giorno scopriremo il perché e sarà chiaro che tale prova ha prodotto buoni frutti. Dio è buon Padre e il Suo amore per noi è incontestabile, anche se spesso irresponsabilmente lo ignoriamo. Da un buon Padre non possiamo aspettarci se non un bene e da un Dio, innamorato della Sua creatura, e per giunta Onnipotente, cosa dobbiamo aspettarci?

Quando ho scoperto la potenza di questa preghiera : “Dio sia fatta la Tua Volontà” ho avuto la prova che la Divina Provvidenza ha annullato la mia angoscia, procurandomi una tranquillità insperata. Chi non ci crede, faccia la prova, ma con onestà di cuore; se si facesse criticamente sarebbe una sfida che produrrebbe un peccato; lo stesso peccato commesso dai Farisei quando sfidarono Gesù a produrre un miracolo a comando e al quale Lui rispose con sdegno.

Quelle parole che mi hanno tanto colpito, sono certamente un messaggio dello Spirito Santo che ha voluto rispondere alla mia tensione interiore con un invito a considerare che Dio è Onnipotente e quindi non vi è in Lui alcun limite per la realizzazione della Sua Volontà; ma accanto alla Sua potenza vi è la Sua grande Misericordia alla quale possiamo appellarci in caso di difficoltà: Dio Potenza infinita, Dio Misericordia infinita.

A mio avviso, non è difficile tradurre il messaggio trasmessomi dallo Spirito Santo : prega il tuo Padre Buono che ti solleverà dall’angoscia!

Oggi assistiamo a una crisi della Chiesa, mai verificatasi in passato, crisi che colpisce tutti i credenti i quali sono portati ad una forte critica perché l’orizzonte futuro è molto oscuro. Anche io sono un ribelle perché non ammetto certi cambiamenti, ma poi ho pensato che se Dio permette tutto questo, è segno che Lui ha i Suoi piani, i Suoi programmi che realizzerà nonostante l’opposizione di molti; “ Dio sia fatta la Tua volontà e non la mia “

(Carlo)

lunedì 3 luglio 2023

SPIRITUALITA'

 

PAROLE E PAROLACCE

 

Uno dei doni che Dio, nel crearci, ha fatto all’uomo è quello della parola. Questo dono che è l’espressione del proprio animo, il valore con il quale il Creatore misura la nostra responsabilità e la nostra devozione. La preghiera è l’espressione più alta della parola. Dice Gesù che i nostri peccati nascono dal di dentro, ma il pentimento non sarebbe reale senza l’ammissione della nostra volontà che si esprime con la parola.

Gesù, non a caso, è chiamato “La Parola”.

Questo grande dono di Dio che ci fa simili a Lui e che ci rende Suoi collaboratori nell’annuncio del Suo Vangelo, riveste una speciale importanza, poiché Gesù ha più volte operato degli strabilianti miracoli pronunciando queste parole: Effètà- Lazzaro vieni fuori-Ti sia fatto come desideri etc come tutti ben conosciamo. Dio quindi ha dato una grande dignità alle parole, servendosi di loro. Inoltre la nostra volontà, indispensabile perché intervenga nella scelta tra bene e male, ci fa pronunciare la nostra rinuncia a satana e il nostro Credo in Dio.

Ma ecco che interviene il guastatore, il nemico dichiarato dell’uomo che, a causa della sua terribile invidia vuole impedire che l’uomo, scosso dal dubbio e reso debole nella sua fede, possa ricavare godimento dall’ascolto della Parola e per far questo, circonda il malcapitato con una nuvola oscura al fine di renderlo cieco. Uno dei mezzi , oggi molto diffusi, è il profferire continuamente parole negative (parolacce) o peggio ancora bestemmie, che posseggono una sorta di isolamento dalla Divinità.

Gesù ci vuole miti e umili di cuore e allora satana instilla in questi malcapitati la ribellione continua, espressa appunto con parolacce in relazione alla natura che ci circonda, alla vita che facciamo, alle difficoltà del nostro menage, al mancato riconoscimento della Provvidenza e al Suo Amore per noi. Distruggendo tutta la Santa Religione, ignorando i frutti della Redenzione, l’Amore di Maria e la Sua dolce Maternità, questo è il trionfo del nemico di tutti. Il mondo odierno è su questa via di perdizione e certamente non è lontano il giorno del Giudizio! Oggi ne vediamo i frutti: tutta la natura è sconvolta, la Provvidenza sembra allontanarsi, il mondo è preda della violenza, non c’è più amore tra i coniugi, nè per i figli né per i genitori, si susseguono gli omicidi dettati dal sesso, la menzogna impera e gli operatori di iniquità lavorano alla grande. Per fortuna c’è un piccolo resto rimasto fedele e questo salverà il mondo.

Con le persone avvolte da questa nuvola satanica, a mio parere, è necessario penetrare nel loro animo con piccoli passi e attendere che la loro vita venga turbata da un avvenimento che li faccia riflettere e prendere coscienza del loro stato infelice.

Qui, a mio parere, deve intervenire una persona di fede che faccia assaporare quella gioia interiore che solo la Religione di Cristo può dare. Ma per questa battaglia è necessaria la Potenza dello Spirito Santo che è ben lieto di essere invocato.

(Carlo)

sabato 10 giugno 2023

SPIRITUALITA'

 

MEDITAZIONE  SUL  BUDDISMO

Oggi è di gran moda seguire pratiche Yoga sia sul piano fisico, sia in quello spirituale, illudendosi di raggiungere quel benessere tanto agognato, con una meditazione di tipo orientale. Ma se si conoscesse in modo meno superficiale di quanto oggi avvenga, questa teoria o tecnica mentale, probabilmente sarebbe respinta al mittente.

Adottando, senza conoscerla bene, questa disciplina può produrre notevoli danni nella sfera spirituale di un occidentale, poiché preclude il percorso religioso del cristiano nato nella cultura morale della nostra formazione tradizionale.

Verso il 1500 a.C. tribù indo-iraniche penetrarono nell’India diffondendo la loro religione pagana che in realtà era un politeismo naturalistico. Infatti essi veneravano Dyaus (Zeus) il dio del cielo, il sole, la luna, i venti e le tempeste e i fiumi.

Credevano che nella natura vi fossero due forze che in qualche modo sono in potere dell’uomo, il fuoco e un liquore inebriante (radici di asclepias acida). Questa loro scoperta ha dato luogo ad una mistica e ad una magia praticata dai Bramini. Questa forza inebriante del liquore è una divinità che si impadronisce dell’uomo trasformandolo e suscitando in lui stati d’animo prima sconosciuti. Nacquero così i testi di una dottrina esoterica, le Upanishad.

La loro sete di giustizia, condusse a riflettere sull’azione umana del castigo o del compenso che loro chiamano Karman, secondo il quale viene spiegata la diversa sorte degli uomini, gli uni sfortunati, gli altri felici, gli uni ricchi e gli altri poveri etc. Però l’anima poteva peregrinare da un corpo umano a uno animale o vegetale o anche minerale. Secondo questa dottrina del Karman, questo avvicendarsi della vita affannosa in esistenze successive, invocava la liberazione da questa catena e Budda insegnò come comportarsi.

Così egli insegnò ad avere il dominio dei propri sensi rinunciando alla vita esterna in favore di quella interna, alla vita della carne per vivere quella dello spirito.

Si creò così la credenza che l’uomo, mediante opportuni esercizi, potesse sviluppare poteri psichici straordinari, tanto da dominare le forze stesse della natura. E così nacque la pratica yoga o ascesi.

Il primo concetto buddistico è quello della liberazione dai mali dell’esistenza considerata dolore, poiché vi è il desiderio che lo alimenta. Allora è necessario spegnere questo desiderio. La nascita è dolore, la vecchiaia è dolore, la malattia è dolore, la morte è dolore, ciò che piace o ciò che non piace è dolore: nella vita tutto è dolore perché tutto è transitorio. E non si tratta di una sola esistenza, ma di un succedersi infinito di esse e l’antidoto a questo inferno è la soppressione di ogni desiderio, responsabile di ogni rinascita. Quando ciò avviene si attua il Nirvana.

Con la meditazione si perviene ad un’ estasi che si propone come scopo la conoscenza, l’occhio divino che penetra nell’essenza delle cose e dei fenomeni.

Dice il Budda: “Così egli (il discepolo) vigila nell’interno, stando nel corpo, sul corpo, così egli vigila all’esterno, stando nel corpo, sul corpo. Egli osserva come il corpo sorge, osserva come il corpo trapassa, osserva come il corpo sorge e trapassa.” (Da “I pilastri della saggezza”) E in questo controllo non deve sfuggire neppure il pensiero che contiene la cupidigia, l’odio,l’inquietudine, l’attaccamento all’esistenza.

E poiché nel mondo vi sono dei fenomeni graditi e piacevoli, ciò sviluppa quella sete che si deve combattere, come si deve combattere il sentimento nato dal godimento della vista, dell’olfatto, del gusto, del tatto etc. Questo combattimento condurrà alla liberazione dal dolore.

Il Budda detesta di distruggere semi e piante di qualsiasi specie, rifugge dagli spettacoli di danza, canto e musica, dalle pratiche mediche.

Però un asceta non possiede un giudizio adeguato se una cosa sia buona o cattiva, così per paura di sbagliare, l’asceta si guarda dal dichiarare cosa sia buono o cattivo.

Inoltre egli si chiede se esista un premio o un castigo per le azioni buone o cattive.

Il Budda sostiene che “senza causa è sorto l’Io, senza causa è sorto il mondo.”

Nel “Grande discorso dell’estinzione” il Budda dichiara che non gioveranno ai fedeli il compiacersi delle loro azioni, il godimento del sonno, lo stare in compagnia degli altri, ma gioverà avere il senso della mancata eternità di ogni cosa e della sua inutilità,della bruttezza e della loro miseria, della fine di tutto.

Alla fine della sua vita (lui dice a 80 anni) il Budda sostiene che il monaco vive, cercando in sé stesso la luce, cercando nella Legge la luce e il rifugio, nella consapevolezza del proprio corpo, allontana da sé ogni cupidigia ed ogni abbattimento mondano, vigilando e riflettendo su ogni pensiero.

L’atteggiamento buddista verso la vita si discosta infinitamente dalla concezione cristiana perché, nella sua solitudine assoluta, non trova altra strada se non l’annientamento, la negazione disperante di ogni gioia e di ogni amore, nella convinzione che tutto possegga un’immensa negatività, dalla quale fuggire sia imperativo. Tutte le doti ricevute, tutti i doni che l’uomo possiede, il pensiero, il sentimento, le gioie, i dolori che conducono alla consapevolezza, le iniziative della fantasia creatrice, le arti, la musica, la realizzazione delle grandi o piccole opere, le scoperte scientifiche, tutto viene rifiutato e annullato, anzi, immolato davanti al trono demoniaco che vorrebbe desertificare ogni barlume umano.

E’ possibile immaginare qualche cosa di più nefasto? Solo una mente diabolica poteva partorire una simile filosofia!

Sono secoli, anzi, millenni che satana attenta in mille modi alla felicità dell’uomo, al quale Dio ha dimostrato e dimostra tutt’ora il Suo Amore e non cessa mai di seguire e proteggere con la Sua Grazia ognuno di essi. Per l’invidioso demonio questo è troppo!

I credenti in Dio sanno che il loro Creatore ha pensato per loro un mondo felice e che i loro progenitori hanno rifiutato, per sobillazione del nemico comune, tutto il piano d’Amore destinato per loro. Questo rifiuto di portata illimitata, ha sconvolto l’universo fisico e spirituale, condannando i discendenti ad una vita minata in continuazione dall’odio demoniaco.

Ma Dio,”lento all’ira e grande nell’Amore” ha avuto pietà della nostra ignominia, realizzando per noi un piano redentivo con il quale ha vinto il peccato, salvando l’uomo dalla disperazione più assoluta, ritenenendolo ancora un Suo figlio.

Nel suo ateismo, il Budda sostiene che tutto è sorto senza causa e invano si sforza di penetrare i segreti di una creazione meravigliosa ove tutto è perfettamente calibrato, studiato e avente uno scopo ben preciso che, anche se a noi non è del tutto conosciuto, è frutto della Sapienza divina. Quanta stoltezza in una simile religione!

Mi sembra che nel Buddismo vi sia l’impronta demoniaca, perché descrive spesso l’influenza delle divinità alle quali è opportuno rivolgersi per ingraziarsele, ripetendo il credo pagano e offuscando, per non farlo vedere e apprezzare, il dono di Dio, il vero e unico Dio del Cristianesimo.

Il Budda, nel vano sforzo di cancellare la sofferenza, della quale non poteva spiegare l’origine perché essendo vissuto 1500 anni prima di Cristo, non ha potuto conoscere la Parola di Dio rivelata agli uomini da Gesù Cristo.

La Croce, ossia la sofferenza della vita, assume con Cristo, un significato sorprendente, perché svela la Misericordia di Dio, nascosta ma reale, nell’intero percorso umano, destinato alla vittoria finale, in una felicità perfetta senza fine.

Quindi l’uomo non è solo, non deve contare sulle scarse sue risorse, non deve annullare la sua stessa umanità, non deve rinunciare alla sua esclusiva identità che lo rende unico, alla sublimità del suo sincero sentimento umano affettivo! Il Budda non ha conosciuto l’amore e l’adorazione per Dio, non ha conosciuto la Divina Provvidenza, l’immenso Amore del Creatore per l’uomo, per il quale ha dato la vita terrena soffrendo spaventosamente per salvarlo dall’eterna rovina,non ha goduto della dolcezza delle Parole di Cristo, non ha sentito né intuito la felicità promessaci anche in questa vita, ma ha agito, a somiglianza di Adamo, rifiutando tutti i doni ricevuti, votandosi all’oscurità.

Penso a quanto plagio il Budda abbia subito da satana! Però qualche squarcio della religiosità inscritta nel cuore dell’uomo, balza fuori ogni tanto dai suoi scritti nei quali, inconsapevolmente, è toccato dalla Grazia quando attribuisce ad una fantomatica Legge (forse la legge naturale?) una importanza morale nella quale l’asceta si rifugia. Inoltre il concetto di giudizio e  pena è soltanto sfiorato, come le azioni buone o cattive a cui sfugge il giudizio degli asceti, a cui non sa dare risposta.

Purtroppo in quella lontana epoca non si conosceva l’azione deleteria del demonio e si adoravano le divinità pagane ignorandone la natura diabolica. Anche oggi, dove non giunge la Grazia o l’apostolato umano, molte popolazioni primitive continuano ad adorare gli idoli che non sono altro che demoni.

Il cristiano, consapevole del dono ricevuto nell’essere nato e battezzato nel nome di Cristo, deve ogni giorno ringraziarLo con tutto il suo cuore.

(Carlo)

mercoledì 19 aprile 2023

SPIRITUALITA'

 

ALTRI  OCCHI

So che non è una cosa facile, ma possibile con la Grazia di Dio. Siamo tutti convinti che Dio ci ami e desideri per noi un percorso che ci guidi verso la Verità che è Gesù Cristo. Dio ha creato un mondo meraviglioso, un mondo che vari scienziati di oggi reputano frutto della collaborazione di tutto l’universo che, spinto dalla potenza creatrice di Dio, ha concorso a renderlo così attraente per noi e così dotato di un equilibrio che ha reso possibile la vita. In tutti gli infiniti mondi possibili, non ce n’è uno simile alla Terra. Nella nostra attuale conoscenza astronomica, pur potendo osservare corpi celesti lontani anni luce, attraverso telescopi sempre più potenti, e interpretando attraverso la luce emessa da quei lontani corpi celesti, le sostanze da cui sono costituiti e la loro temperatura, si è ben visto che in nessun caso sia possibile la vita come noi la conosciamo.

Non sappiamo lo scopo di questo immenso universo fitto di corpi celesti, pianeti, stelle, satelliti etc, ma sappiamo che tutto ciò è governato con precisione millimetrica senza la quale vi sarebbe la distruzione di tutto.

Questo meraviglioso equilibrio di forze è frutto della Sapienza di Dio, della Sua potenza creatrice! Mi sembrano miseri coloro che pensano che tutto questo equilibrio sia frutto del caso!

Ma come tutto cade sotto il dominio di Dio, così ogni atto, ogni cambiamento, ogni avvicendamento di stagioni, seguono il comando del Creatore; la natura ha ricevuto un comando così potente, tale che neanche l’uomo con tutte le sue risorse riesce a modificare se non per breve tempo.

Ma questo potere di Dio non si esplica solo nella sfera fisica ma soprattutto in quella spirituale, la quale, volenti o non volenti, determina ogni nostra azione. Infatti non possiamo agire senza immaginare l’azione; prima pensiamo e poi agiamo.

In questo attuale caotico momento storico, si cerca di capovolgere questo meraviglioso ordine datoci da un Creatore amante della vita, per instaurare diabolicamente un clima di morte e distruzione.

Ma per chi voglia penetrare la volontà di Dio, avvicinarsi umilmente al Suo mai sopito richiamo misericordioso, è necessario chiedere insistentemente la sapienza del cuore, lo sguardo fiducioso che interpreta tutto attraverso il Cuore di Gesù.

Altri occhi, quindi, che permettano di intravvedere ciò che il Padre predispone per l’umanità. La fede incrollabile, qualunque cosa avvenga, nella fedeltà di Dio, nel Suo Amore paterno che non avrà mai fine. Sono convinto di questo? Se Dio è buon Padre, cosa posso aspettarmi da Lui? Solo il mio bene; anche quando non mi spiego come possa, un contrattempo, un qualsiasi impedimento, essere di mio giovamento quando palesemente avverto una contrarietà invincibile ? Eppure, per chi è credente, ogni nostra prova, anche se sofferta, avrà sempre i connotati di Dio: l’Amore.

Se noi crediamo incrollabilmente, ripeto, incrollabilmente, l’Amore di Dio per noi trionferà sempre. Se ci poniamo nel Cuore di Dio, rispettandoLo e amandoLo, constateremo infallibilmente che quella sofferenza, quel contrattempo etc sono stati provvidenziali e sono stati addirittura risolutivi per noi.

L’Amore di Dio è così grande che non può trattenere la Sua Misericordia senza donarla a chi crede in Lui! Quando capiremo quanto Dio ci ami? Abbiamo un cuore di pietra ed è necessario chiedere allo Spirito Santo di poter vedere con gli occhi dello spirito e non con quelli della carne soggetta a mille tentazioni e a mille menzogne indotte!

Come antidoto, ad una eventuale nostra ribellione in caso avverso, è possibile confidare nella Madre di Gesù e Madre nostra chiedendoLe :”Pensaci tu”

In questo modo alleggeriremo la nostra ansia e vedremo in atto la potenza dell’intercessione di una Madre così meravigliosa; Gesù, poco rima di morire ce l’ha donata affinchè divenisse Madre di tutti i credenti. Sappiamo che Gesù non rifiuta nulla a Sua Madre!

Però, per vivere questa atmosfera celeste, dobbiamo accettare la adorabile volontà di Dio che dispone tutto a Suo giudizio, considerandoLo sempre buon Padre.

Gesù abbi pietà di noi!

(Carlo)

venerdì 10 marzo 2023

SPIRITUALITA'

LO  SCAMPERO’  PERCHE’ HA CREDUTO IN  ME

La protezione di Dio ha molte attestazioni a cominciare dal famosissimo “Magnificat” nel quale si afferma che: “la Sua Misericordia si stende su coloro che Lo temono…” e in vari altri luoghi della Bibbia. Il versetto che ha sempre accompagnato i miei pensieri, potrei dire il preferito, è proprio quello del titolo: “Lo scamperò perché ha creduto in Me, nel Mio Nome “ (Sal 91,14-16). In varie Bibbie la traduzione cambia, ma il significato è sempre lo stesso. Dio dispensa a tutti la Sua Grazia, perché senza di essa non vi sarebbe vita, ma la effonde in modo speciale a tutti coloro che seguono i Suoi dettami, dimostrando continuamente la propria fiducia e il loro amore per Lui.

I brani che attestano l’Amore di Dio per noi, sono tanti e tutti portano al Sacrificio di Gesù che ha dato la vita per noi, per poterci salvare dalla perdizione eterna.

Questo concetto, così esplicito e tanto ripetuto nella sacra scrittura, non è molto compreso da molti fedeli, i quali non considerano abbastanza l’entità di questo amore smisurato del sacrificio, il maggiore di quanto possa dare un uomo, che riesce a rinunciare alla vita in favore di altri. Se tutti noi fossimo certi, profondamente certi, di questo sacrificio, Gli saremmo tanto grati da amarLo oltre ogni limite.

L’obiezione che frena molti fedeli superficiali è quella della sofferenza degli innocenti e più in generale l’abbondanza delle croci rispetto alle gioie della vita, gioie sempre seguite da difficoltà varie che spesso ne diminuiscono l’efficacia irenica.

Dio, nella Sua ineguagliabile saggezza, utilizza la sofferenza che gli uomini sopportano per loro colpa o meno, per far loro ottenere i meriti necessari al conseguimento di una vita futura felice, già pensata dalla Misericordia divina e destinata a tutti coloro che dimostrano la loro gratitudine e il loro amore per la Verità.

Volenti o nolenti, il male ha lasciato la sua traccia in ogni cosa; tutto è stato macchiato dopo il peccato originale e nulla è più come prima. Nel mondo, a causa della scellerata scelta adamitica, il male non può essere debellato se non con il bene. Il male è la sofferenza e il bene è la vittoria su di lui. Gesù, con il Suo Sacrificio e con la Sua sofferenza ha vinto per noi l’ostacolo che ci impediva di accedere al Cielo,ottenendo il perdono divino, ma noi dobbiamo seguire le Sue orme per partecipare a questa lotta tra il bene e il male.

Chi possiede questa fiducia, questo dono che è la Fede, sa che tutto concorre al bene se ci si mette alla sequela di Gesù, consci che la Misericordia ci assiste anche nei momenti più bui e le prove sono calibrate a seconda della nostra sopportazione.

L’innocente che perde la vita prima di poterla vivere pienamente, in virtù di questo suo sacrificio, riceve subito il premio del Paradiso ove vivrà eternamente nella gioia più pura.

L’adesione alla guida divina e l’accettazione della Sua volontà, sono il viatico che sollecita la Misericordia a limitare i pericoli maggiori e a sperimentare la protezione della Provvidenza divina.

La chiave per ottenere questa protezione si trova nella assoluta convinzione che Dio è buon Padre ; una convinzione invincibile, nonostante tutte le tentazioni che il demonio mette in campo per farci cambiare parere. Questa forte convinzione muoverà il Cuore di Dio in nostro favore e la tentazione si esaurirà per mancanza di adesione. Un esempio molto luminoso è quello di Giobbe che nonostante le angherie demoniache, non cede alla tentazione di ribellarsi a Dio, ma accetta la Sua volontà dicendo le memorabili parole : “Dio ha dato, Dio ha tolto.”

Questo suo atteggiamento di fede gli assicura un pronto intervento di Dio che restituisce a lui , anzi aumentati, tutti i beni che aveva perduti.

Sia lode a Dio !

(Carlo) 

venerdì 7 ottobre 2022

SPIRITUALITA'

 

VALORE DELLA SANTA MESSA

S.Tommaso D’Aquino scrive: “Cristo, nell’Eucaristia, si offre in Sacrificio come sulla Croce e ciò non solo perché l’Eucaristia è una commemorazione del Sacrificio della Croce, ma anche perché ce ne partecipa i frutti, applicandoci i meriti che Cristo guadagnò sul Calvario.”

Nel Calvario Gesù offrì solo Sé Stesso, poiché non aveva ancora fondato la Chiesa che uscì dal Suo Costato, trapassato dalla lancia, invece nella S.Messa Gesù offre Sé e tutta la Chiesa. Per riparare le offese fatte contro Dio che è una Persona infinita, ci vuole una Vittima infinita. Ora, Essa ci è stata data con l’Incarnazione del Verbo, Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Inoltre, l’offerta che Cristo fece di Sé sull’Altare della Croce, onorò e ringraziò Dio (Eucaristia significa ringraziamento) in maniera infinita ottenendoci così il perdono del peccato  originale(fine propiziatorio) che possiede una malizia infinita in quanto è commesso contro Dio che è infinito e la remissione della pena (fine soddisfattorio) dovuta alla colpa e l’impetrazione (fine impetratorio) di tutte le Grazie spirituali e materiali, subordinatamente alla salvezza dell’anima. (“Si si no no “)

Il Catechismo del Concilio di Trento insegna che “coloro i quali partecipano al Sacrificio della Messa, meritano di partecipare ai frutti della Passione di Gesù e quindi alla Sua opera di Redenzione e soddisfazione.”

La Messa non cancella direttamente i nostri peccati come l’assoluzione sacramentale, tuttavia ottiene ai peccatori la grazia di convertirsi e li predispone alla Grazia Santificante, di modo che Dio possa essere di nuovo propizio; quanto alla soddisfazione della pena dovuta alla colpa, la Messa la annulla immediatamente e infallibilmente per i giusti, secondo le loro disposizioni, con la possibilità di devolvere questa soddisfazione alle anime del Purgatorio. In quanto Sacrificio impetratorio, la Messa dà immediatamente e infallibilmente una certa misura di grazie attuali. Ottiene anche grazie temporali, ma solo a condizione che siano per il bene delle anime.

Chi assiste alla Messa con fede, se sta in peccato mortale, adora e ringrazia Dio di tutti i doni che gli ha fatto, ottiene indirettamente le grazie attuali per uscire dallo stato di peccato e ritrovare la Grazia santificante (pentendosi e confessandosi).

Chi vi assiste con fede e in grazia di Dio, ottiene infallibilmente e direttamente le grazie spirituali per il bene della sua anima. Ottiene anche la remissione di una parte della pena temporale dovuta alle sue colpe (remissione che può tenere per sé o cedere alle anime purganti); inoltre ottiene beni temporali ma solo se sono per il bene spirituale della sua anima. La misura con cui si ottengono questi doni, dipende dalle nostre disposizioni più o meno perfette.

L’Immolazione reale e cruenta, ossia la morte fisica di Gesù, si è avuta una sola volta, ma da essa trae tutta la sua efficacia l’Immolazione mistica del Sacrificio della Messa. Quindi la Messa dipende essenzialmente dalla Morte di Gesù in Croce o dal Sacrificio cruento del Calvario. Per questo la Messa rappresentando, riproduce, rinnova e presenta o rende presente  la Morte di Cristo con tutti i Suoi meriti che vengono applicati a coloro i quali partecipano alla Messa. La Redenzione non sarebbe completa senza la Messa e questa non avrebbe alcun significato se non fosse congiunta al Sacrificio della Croce. (Si si no no )

(dalla Rivista Sì sì no no)

(Carlo)

domenica 4 settembre 2022

SPIRITUALITA'

 

GRANDI  COSE  HA  FATTO  IN  ME  L’ ONNIPOTENTE…

 

Queste parole, pronunciate da Maria Santissima in occasione della sua visita alla cugina, dopo aver assistito al prodigio di santificazione di S.Giovanni Battista nel ventre della madre S.Elisabetta, parole che prorompono da un Cuore pieno di Spirito Santo e di gioia profonda nel constatare ancora una volta l’azione potente del piano di Dio.

Anche noi,dobbiamo inchinarci di fronte al portento della Grazia di Dio che ha concepito il piano della Redenzione per consentirci di partecipare alla gioia del Paradiso perduto. Penso a Maria Santissima, resa pura fin dalla Sua Concezione perché non fosse toccata dal peccato originale e quindi sfuggire al destino di tutti gli altri uomini che prima del Battesimo sono schiavi del demonio, perché i Progenitori a suo tempo hanno rifiutato la Signoria di Dio per cadere in quella del demonio.

Penso a quel privilegio, ineguagliabile privilegio, che ha reso la Madonna Sposa dello Spirito Santo e per qualche verso immessa nella Santissima Trinità!

Per gli sprovveduti Maria è stata scelta per essere la Madre fisica di Gesù, Dio Incarnato, per accudirLo finché era Bambino e divenire poi Sua Discepola. A questo punto, questi sprovveduti, limitano colpevolmente la sublime funzione di questa Santa Madre! Come sia possibile un tale atteggiamento non c’è spiegazione se non in un accecamento diabolico ad opera dell’eterno nemico che non si stanca di mordere il calcagno che un giorno felice gli schiaccerà il capo.

Nell’Annunciazione l’Angelo Gabriele propone a Maria di divenire Madre ad opera dello Spirito Santo e accogliere nel Suo purissimo grembo Dio che crescerà in Lei come Uomo e a cui darà tutte le sostanze necessarie per il Suo sviluppo. Cosicché Dio, vero Dio, sarà contemporaneamente anche vero Uomo. Possiamo immaginare un miracolo più grande? Dio, l’immenso Dio, volontariamente nasce Bambino in un Corpo umano con estrema umiltà per iniziare quell’Opera meravigliosa della Redenzione dal peccato originale. La Sua vita fin da subito, subisce tante traversie e sofferenze che i Santi genitori devono risolvere. Appena nato, il Bambino riceve l’omaggio e l’adorazione dei pastori del luogo e la visita adorante dei Re Magi che lo riconoscono come Re, donando un Calice d’oro, come Sacerdote donando incenso e come Essere immortale donando mirra, una sostanza usata allora per preservare i morti dalla decomposizione.

Maria assiste a tutti questi segni che Le riempiono il Cuore di meraviglia e partecipa di ogni istante che vive insieme a Giuseppe, Suo sposo terreno.

Gesù cresce e vive lavorando col padre nella loro falegnameria, stando soggetto ai genitori ma poi, all’età di trenta anni inizia la Sua vita pubblica.

Maria Santissima è una buona Israelita e conosce fin da piccola gli scritti della Legge e i vari libri dell’Antico Testamento; pertanto, anche se non conosce i particolari della Sua vita futura, certamente avrà avuto sempre in mente i brani del Profeta Isaia che descrive la nascita verginale del Messia promesso (“una Vergine partorirà”(Isaia 7,14) e tutte le sofferenze che attenderà questo Celeste Inviato perché Lui si assumerà tutti i peccati degli uomini per distruggerli col Suo Amore redentivo.

Guardando Suo Figlio e meditando tutte queste cose nel Suo Cuore, cosa avrà provato Maria nel contemplarLo con cuore di madre ma anche sentendosi sprofondare nella Sua dimensione divina? Se era piena di Spirito Santo, era anche edotta per questa esperienza soprannaturale che avrebbe fatto impazzire chiunque altro. Santa Teresa ha scritto che se noi comprendessimo l’Amore di Dio, impazziremmo di gioia. E Maria cosa ha provato nel vivere in Paradiso?

Quando Gesù comincia a girare per la Palestina, insegnando e guarendo tanti malati che Gli presentavano, La Madre Lo seguiva ed assisteva a tutti quei prodigi che accadevano sotto i Suoi occhi. Ormai non avrà avuto alcun dubbio, sapeva bene che Gesù era il Messia atteso da tanti secoli e continua a seguirLo anche nella Sua Passione. A questo punto segue il Figlio anche nella sofferenza più atroce, partecipando con lo spirito affranto, alle terribili sofferenze del Figlio Suo, carne della Sua carne; solo una donna può concepire un tale dolore, l’uomo per sua natura, non può. Maria Santissima vive in tutto l’intera Passione, offrendo al Padre il proprio Figlio sacrificato, unendosi all’offerta del Figlio per redimere l’umanità.

Gesù ha sofferto insieme alla Madre con la quale aveva un’unione profondissima e per questo ogni vittoria di Gesù è anche una vittoria di Maria.

Maria Santissima è certamente Corredentrice, anche in maniera subordinata, ma sempre Corredentrice. Questa è la volontà di Dio!

Maria sola fra tutte le creature di tutti i tempi è stata prescelta da Dio per essere la cooperatrice della Salvezza: “Io porrò inimicizia fra te e la Donna, tra la tua stirpe e la Sua stirpe; questa ti schiaccerà la testa e tu Le insidierai il calcagno.” (Gn 3,15)

Scrive S.Gregorio Palamas: “Maria è come la linea di demarcazione tra il creato e l’increato. Ella sola ha ricevuto i doni divini senza misura e Dio ha posto tutto nelle Sue mani; Ella è il luogo di tutte le Grazie, la pienezza della bontà, l’immagine viva di ogni virtù; Ella sola è stata ricolmata dei carismi dello Spirito Santo ed è eccelsa su ogni creatura per la Sua unione con Dio.”

Puntualizza Padre Kolbe: “L’unione tra lo Spirito Santo e la Vergine Immacolata è così stretta che lo Spirito Santo che ha compenetrato profondamente l’anima dell’Immacolata, non esercita alcun influsso nelle anime se non per mezzo di Lei. Per questo, appunto, Ella è diventata la Mediatrice di tutte le Grazie, proprio per questo Ella è veramente la Madre di ogni Grazia divina. Per questo, ancora, Ella è la Regina degli Angeli e dei Santi, è l’aiuto dei cristiani, è il rifugio dei peccatori. Oh quanto poco ancora è conosciuta la Vergine Immacolata!

Quando avverrà che le anime degli uomini ameranno il Cuore divino di Gesù con il Cuore di Lei e il Padre Celeste con il Cuore di Gesù?”

Maria è la strada più sicura e certa per avvicinarci a Gesù.

Continua Padre Kolbe : “L’anima offre all’Immacolata i propri atti di amore, non come si consegna un oggetto ad un mediatore qualsiasi, ma in proprietà, in piena ed esclusiva proprietà, perché comprende che l’Immacolata offre a Gesù tali atti come fossero Suoi propri, vale a dire, li offre a Gesù senza macchia, immacolati; Gesù poi li offre al Padre. In tal modo l’anima diviene sempre più dell’Immacolata, come l’Immacolata è di Gesù e Gesù del Padre.”

Se il mondo fosse mariano, la felicità regnerebbe nel cuore degli uomini perché il demonio, responsabile di tanti mali, non potrebbe avere campo libero come invece risulta al giorno d’oggi.

(Carlo)