martedì 23 aprile 2019

SPIRITUALITA'


IL  SABATO  GIORNO  DI  MARIA-
Durante l’Apparizione di Fatima, l’Angelo chiese ai piccoli veggenti di comunicarsi  nei primi sabati del mese, per riparare i peccati degli uomini. La Madonna, prevedendo la forte crisi di fede che avrebbe colpito il mondo moderno, chiese la devozione del sabato per contrastare questa nostra aridità di cuore.
E questo sabato è il giorno della perfetta fede di Maria.
La scelta del sabato non è casuale. Questo giorno che segue il venerdì di Passione, è un giorno fatto di silenzio e meditazione. Il giorno prima, il venerdì, è un giorno febbricitante, ove le azioni si susseguono senza sosta e le urla degli aguzzini e del popolo sovrastano la sofferenza e il pianto dei discepoli.
Poi, una volta posto il corpo di Gesù nel sepolcro e chiusolo con una grande pietra, tutto ammutolisce e ogni speranza viene meno. Sappiamo dai discepoli di Emmaus che tutti i seguaci di Gesù sono abbattuti e senza più speranze. Solo Maria è lì, immobile, ma piena di fede perché crede fermamente nella Resurrezione del Figlio; Lei sola in quel momento è la Chiesa. “Maria fu la fiamma ardente, la lampada inestinguibile che illuminò con la Sua Fede, la terribile notte della Passione. Mentre tutto intorno a Lei vacillava paurosamente, Ella come colonna immobile, stava. Inoltre Lei offrì alla Giustizia Divina il sacrificio del Figlio per la salvezza del genere umano. Fu durante la Passione che Maria conquistò la corona e meritò di essere associata alla Redenzione del Figlio” (R.De Mattei) Sì, questo sabato silenzioso fu il giorno più amaro che Maria dovette sopportare e nel quale Lei provò lo stesso abbandono di Gesù sulla Croce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Nessuna fede è intensa più di quella di Maria, Lei è veramente “Colei che ha creduto”.
Durante la Crocifissione, vi era stato qualche lampo di luce: gli atti di fede del buon ladrone, quello del centurione, i quali riconoscevano la natura divina del Cristo nell’ora più buia, ma il sabato, Maria rimase sola, sola con il Suo dolore e con la Sua eroica Fede. Tutti, senza eccezione, abbandonarono Gesù, ritenendo conclusa la Sua avventura umana “Solo Maria compendiò nel Suo Cuore la fede della Chiesa e per questo Ella è stata il cuore della Chiesa. Nelle tenebre della Passione, Maria splendette in maniera eccelsa. Ella fu la città posta sul monte (Mt 5,14), l’arcobaleno tra le nubi (Gn 9,13), il vessillo sollevato tra le Nazioni (Is 62,10), la fiaccola che splende in luogo oscuro(2Tol 1,19). Maria ha il misterioso compito di farci giungere alla Fede e su di Lei riposa la Fede di tutti i secoli; Ella infatti, secondo S.Luigi di Montfort, con il consenso dell’Altissimo, ha conservato la Fede, nella gloria, per mantenerla nella Chiesa militante nei Suoi più fedeli servitori. Tra i principali frutti della Vera devozione alla Madonna, è appunto la partecipazione alla Fede di Maria . Divampi nel mondo la Fede di  Maria e presto, quanto prima, si compia la meravigliosa promessa:”Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà.” “(R.De Mattei)
(Carlo)

domenica 7 aprile 2019

ATTUALITA'

LETTERA AD UN AMICO AGNOSTICO- Caro Enrico poiché probabilmente non avremo occasione per scambiarci ancora le nostre opinioni, essendo cessate (me lo auguro) le manipolazioni del piede infortunato, vorrei portare a termine, anche se non esiste una conclusione definitiva, le nostre chiacchierate con queste considerazioni che non hanno avuto , per motivi di tempo, una speculazione degna della loro importanza. Confido nella tua capacità di ascoltare, come tu stesso mi hai detto e ne approfitto volentieri per continuare un po’ il nostro discorso in materia di religione. So che sto rischiando una tua reazione sfavorevole, ma il mio intento è assolutamente altruistico e dotato di semplice amore per il prossimo. Alla mia età, dopo aver conosciuto tante traversie della vita, della mia e di tante altre (l’apostolato svolto per 46 anni mi ha fatto conoscere da vicino un’infinità di drammi) credo di avere una visione molto “panoramica”della normale esistenza umana. La proverbiale saggezza dei vecchi non è così fantasiosa, non ti pare? Mi risulta che spesso siamo messi di fronte a delle scelte il cui sviluppo ci è oscuro. Ogni scelta possiede altre possibili opzioni e così, a cascata, ne sorgono altre. Per quanto ci spremiamo le meningi, non abbiamo alcuna garanzia di aver successo. Un detto biblico dice: “Invano si affannano i costruttori, se Dio non costruisce la casa.” L’unione matrimoniale In verità, sbagliare una scelta quale per esempio, quella matrimoniale, equivale ad andare incontro ad una vita d’inferno; questo vale sia per il matrimonio religioso sia per quello civile compresa la convivenza! Infatti anche la soluzione apparentemente più sicura relativa alla convivenza, non esclude affatto un esito negativo, anzi, porta in sé i germi di una dissoluzione, perché fondare una società senza la fiducia reciproca, ma creare legami indissolubili, come quello relativo ai figli, può portare a conseguenze devastanti inimmaginabili, creando un mare di infelicità. Penso a quelle situazioni complicate che stanno accadendo in questi tempi a molte famiglie “allargate” dove una madre con figli lascia il marito e fa figli con un altro, mentre nel frattempo il marito si unisce ad un’ altra donna con la quale fa altri figli! Gli odi che si scatenano in simili famiglie (a causa di affetti mancati ed eredità) sono descritti nelle cronache odierne. E tutto ciò a che prò? Queste persone irresponsabili, dopo una vita priva di affetti, bersagliati dalle lotte legali, impoverite dalle sentenze pecuniarie, vengono abbandonate nel periodo della vecchiaia, proprio quando sarebbe più necessario essere assistiti ed amati e finiscono la loro vita in un cronicario pubblico, anteprima dell’inferno! Chi non conosce un cronicario pubblico non può capirmi. Può sembrare esagerato ma non lo è per tante famiglie distrutte che seguono la moda delle convivenze! Il matrimonio cattolico Vediamo invece la situazione di coloro che hanno seguito la saggia tradizione del matrimonio cattolico (l’unico vero matrimonio riflettente l’unione di Gesù con la Sua Chiesa) ove la promessa solenne degli sposi di prodigarsi l’uno verso l’altro nel bene e nel male FINO ALLA MORTE, quindi una promessa di totale donazione senza alcun limite, procura una CERTEZZA superiore di molto all’insicurezza tipica delle altre unioni. Il matrimonio in Chiesa, ove Dio convalida con la Sua Presenza le intenzioni degli sposi donando loro la Grazia per mantenere gli impegni assunti, cosa non facile per coloro che credono di poter fare a meno di questa garanzia divina, possiede la capacità di creare una famiglia positiva unita, ove regni l’amore e faccia superare le immancabili prove di una vita in comune. Anzi, di più, hanno la garanzia di unirsi in modo tale da costituire spiritualmente una sola persona. Dice Gesù: “ Pertanto non saranno più due, ma una carne sola. Non separi dunque l’uomo, ciò che Dio HA CONGIUNTO” : (Matteo 19,6) La certezza che possiede lo sposo cristiano è impagabile. E’ vero, nonostante questi solenni impegni sottoscritti, l’uomo con la sua naturale debolezza, spesso li disattende, ma la percentuale dei fallimenti è molto ridotta rispetto a quelle unioni che per contratto non si assumono responsabilità. Inoltre, esiste nel matrimonio religioso, una interiore soddisfazione che accompagna gli sposi per tutta la loro vita e che è quella di aver adempiuto ad un compito creativo sollecitato da Dio Padre della vita. Io, sposo, obbedisco al comando divino accettando il piano creativo che Dio ha disposto per me, consentendo la prosecuzione della specie umana. Dio infatti, ama l’uomo e desidera lo sviluppo della popolazione umana. La fedeltà dei due coniugi assume un’importanza capitale e garantisce la conservazione del matrimonio nonostante le tentazioni a cui spesso andiamo incontro. La Grazia che Dio ha donato nella cerimonia matrimoniale liturgica, sarà di grande aiuto per tutta la vita. Ne beneficeranno anche i figli che vivranno la loro infanzia in un clima amorevole e non di lotta. Inoltre, e quì lo posso testimoniare in prima persona, conservare l’unione matrimoniale nella vecchiaia è uno dei più grandi doni che Dio faccia agli sposi. L’amore infatti non cessa con l’età ma si rafforza e diviene sublime. I figli Tutti sappiamo che i figli sono un dono ma sappiamo anche che costituiscono una forte responsabilità, perché dopo averli messi al mondo possediamo la facoltà di renderli forti o deboli, felici o infelici, virtuosi o reprobi. Poiché “l’uomo non vive di solo pane” ma ha bisogno, un bisogno estremo, di avere un’anima appagata. I figli, infatti, non si accontentano di essere nutriti fisicamente o di essere soddisfatti nelle loro esigenze di ogni giorno, ma necessitano di avere chiare interpretazioni di ogni esperienza che capita loro di incontrare. Non so se suo figlio stia attraversando l’epoca dei “perché”, ma certamente arriverà presto e durerà tanto fino a che non si sentirà sicuro. In questo periodo (ma anche oltre) è importante fornirlo di risposte oneste e veritiere, perché in difetto, si rivolgerà in altri siti ove il rischio è immenso. Lei capisce a cosa mi riferisco. Insegnare che non esista un Creatore, che lo scopo della vita sia solo un fenomeno animale che cessa con la morte e non vi sia un prolungamento ultraterreno tale da giustificare le molte sofferenze di questa esistenza, significa spingere un bambino a considerare la vita come un’occasione imperdibile di enorme egoismo con tutte le conseguenze nefaste che un tale ragionamento porta con sé. Se infatti ho solo questa vita per essere felice, perché devo privarmi di ogni gioia, se pur a scapito degli altri? Perseguirò il mio tornaconto e il mio prossimo sarà costituito da scalini che io calpesterò, perché non ho alcuna remora né fisica né morale. Anche nei riguardi delle donne, che riterrò come semplici strumenti di piacere, cercherò solo la soddisfazione del mio ego e fuggirò da ogni responsabilità, compresi i figli che eventualmente nascessero. In economia poi, non avrebbe senso essere onesti e rispettosi della proprietà altrui, ma seguirò sempre il mio tornaconto. E così di questo passo! Non so quanti di noi gradirebbero avere un figlio così. Sono certo che l’amicizia gli sarebbe sconosciuta e vivrebbe una vita arida e disperata, maledicendo il giorno della sua nascita. Volutamente ho calcato la mano, ma il mio pensiero onesto e sincero vorrebbe influenzarti positivamente affinchè tu Enrico, non commetta il grande errore di non acconsentire alla formazione religiosa cattolica di tuo figlio. Io posseggo una grande esperienza in questo campo e conosco tutti i pericoli che un giovane potrebbe incontrare se non munito di una sana disciplina interiore. Noi adulti possiamo permetterci qualche defezione temporale che consente alla fine un rientro nei ranghi, ma per un giovane la cosa può divenire drammatica perché non possiede i “filtri” costituiti dalla vita vissuta e potrebbe perdersi definitivamente con la droga, la superstizione, le sette, la malavita, la magia, il satanismo, etc.etc. Dio non voglia che questo accada, perché tutto ciò cadrebbe su di noi, annientandoci. “Lo libererò perché a me si è legato, lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il Mio Nome. Mi invocherà e Io gli darò risposta; nell’angoscia Io sarò con lui, lo libererò e lo renderò glorioso.” (Salmo 91) Cordialmente. (Carlo)