lunedì 21 novembre 2011

TESTIMONIANZE

Un favore ricevuto per intercessione del Servo di Dio Frank Duff

“Sono Maria, una Legionaria del Presidio Nostra Signora di Lourdes di Roma (Curia Maria SS. Assunta). Sono madre di due ragazzi Daniele ed Enrico, rispettivamente di anni 24 e 18.
Il principio prioritario della mia vita è quello di coltivare ed arricchire la mia spiritualità attraverso i Sacramenti, la S.Messa, la preghiera e la meditazione della Parola di Dio; ho sempre cercato così di testimoniare ai miei figli uno stile di vita cristiana che li esortasse a frequentare la Chiesa.
Purtroppo però Daniele, dopo aver ricevuto il Sacramento dell’Eucarestia, si è allontanato da ogni pratica religiosa, il che ha determinato in lui dei comportamenti negativi, quali bestemmia, litigiosità, disprezzo verso i Ministri della Chiesa, cercando anche di ostacolare me e il fratello a partecipare alla S.Messa e ad altre iniziative di carattere spirituale.
Comunque, io ho sempre continuato a pregare per lui il Signore e l’ho affidato alla protezione materna della Vergine Maria. Inoltre, quando nel Presidio siamo state invitate a recitare la preghiera per la beatificazione di Frank Duff, io ho sempre chiesto al nostro fondatore la sua intercessione per la concessione della grazia della conversione di Daniele.
Con mia grande gioia e stupore, circa un mese fa, Daniele mi ha espresso il desiderio di riaccostarsi al Signore, chiedendo il Sacramento della Riconciliazione. L’ho indirizzato al nostro Direttore spirituale, con il quale si è incontrato varie volte ed ora lui ha comunicato l’intenzione di ricevere il Sacramento della Cresima. Desidero far partecipe di ciò la Legione di Maria, esprimendo la mia profonda gratitudine alla nostra Madre Celeste e al nostro fondatore che dal Cielo ha cooperato all’accoglimento delle mie preghiere.”
(dalla “Voce della Legione”)
Roma 24-10-2004

APOSTOLATO 14

APOSTOLATO

Per quanto riguarda il lavoro di apostolato alla Stazione Termini di Roma, siamo sempre più convinti di quanto siano opportuni certi incontri che ci dimostrano quanto le varie mentalità abbiano delle costanti continuamente ricorrenti: molti degli intervistati non segue più la Religione che ha abbandonato dopo la pubertà, per motivi non sempre obiettivi. La scusa ricorrente è attribuita al preteso cattivo comportamento del clero. Il nostro impegno in queste veloci, ma feconde conversazioni che spesso penetrano nell’intimo dell’intervistato, è tutto volto a risvegliare in loro la gioia della Fede perduta, il senso della vita che dà scopo alle vicissitudini di un’esistenza logorata dal dolore e dal male. A volte ci sembra di riuscire a sensibilizzarli circa la grande fecondità del dolore, sopportato per amore di Dio; al pessimista illustriamo la gioia e la serenità della vita, quando si vive in grazia di Dio; al ribelle ad ogni vincolo umano o divino, annunciamo che non è solo al mondo, che Dio veglia anche su di lui e gli è amico, che tutto il male che dobbiamo sopportare in questa vita, ci è utile per raggiungere un bene maggiore che durerà in eterno.
Purtroppo, spesso gli intervistati sono esseri privi di speranza e vedono la vita come una condanna feroce da cui è lecito sfuggire in ogni modo, perseguendo il benessere a tutti i costi. Non tutti vedono in questo edonismo sfrenato il pericolo di una irreligiosità che porta con sé la totale perdita dell’uomo. (Apostolato alla Staz.Termini 1984)

Una visita sconvolgente

Durante la visita in un palazzo del centro città, abbiamo conosciuto due fratelli diciassettenni, soli in casa. Ci ha sconvolto la loro giovane età traboccante di malizia e odio per la vita, il loro veloce procedere verso il male e la morte. Chi ha potuto compiere tanto scempio in anime così giovani ?
Chi li ha condotti verso l’odio per gli uomini, verso la distruzione di ogni dignità umana, verso l’imbarbarimento della coscienza, verso lo spregio d i Dio e del prossimo, verso l’esaltazione della violenza fine a se stessa e verso l’annichilimento totale? Poiché in questi termini si sono espressi i due poveri fratelli che, all’unisono, ci hanno sommersi di minacce e negatività. Ci hanno promesso che, incontrandoci in compagnia dei loro sciagurati compagni, ci prenderanno a calci; e a dimostrazione di quali micidiali strumenti si trattasse, ci hanno mostrato grossi scarponi con la punta rinforzata in acciaio!
Trascurando tali minacce, del resto molto improbabili, ci ha impressionato invece, lo spettacolo della loro degradazione morale. A tutto abbiamo cercato di reagire, mettendoli più volte in difficoltà, spingendoli a riflettere che l’uomo ha qualche cosa in più delle formiche a cui loro si paragonano, e che il pensiero, gli affetti, la coscienza, sono attributi esclusivi dell’uomo che non deve essere così infangato. La loro situazione ci spaventa, ci duole, ci ha lasciato tanta amarezza; torneremo, se possibile, a discutere ancora, ma prima dovremo pregare molto.
(Apostolato nelle case 1987)

Apostolato ed evangelizzazione

Durante gli incontri cercati per strada, invitiamo i passanti a orientare la propria vita e considerare almeno un poco la difesa della Religione, ma l’impressione che ne ricaviamo è che il nostro invito sia respinto, che non c’è attrattiva in un lavoro svolto a vantaggio del prossimo, perché non comprendiamo che il bene del prossimo promuove il nostro; siamo consci che il mondo è prigioniero di questo immobilismo, di questo concentrarsi sui propri problemi, rendendosi sordo ai bisogni degli altri, ma non possiamo esimerci da questa prova che coinvolge tutti.
Dobbiamo continuare, continuare, continuare fino a che la volontà divina reputerà giunta la fine di tale prova. Anche le visite di apostolato svolte nei locali della Stazione Termini, hanno prodotto gli stessi scarsi frutti. Sempre più spesso la gente non si ferma e l’argomento religioso sgomenta al punto che essi fuggono rapidamente da tale situazione. Il motivo addotto è la fretta, ma è chiaro che sempre più spesso si preferisce non soffermarsi su temi tanto coinvolgenti. A causa di tale situazione, i colloqui sono ridotti di numero rispetto al passato, però qualche volta è possibile trovare persone che hanno bisogno di un orientamento e in questo caso la nostra azione è, oseremmo dire, determinante.
A questo proposito ci rammentiamo di un giovane che, all’inizio, si proclama ateo, forse per sfuggire l’argomento, ma poi, dopo la nostra pressione discreta, dichiara di cercare Dio, accetta la Medaglia Miracolosa, ascolta con interesse il messaggio dell’amore di Maria, manifestando per Lei un certo rispetto, sentendosi attratto dalla Sua Provvidenza materna. Crediamo che questo incontro potrà segnare tutto il suo futuro di cristiano, e torniamo a casa pieni di gioia.
(1995)

Un caso ci ha particolarmente colpiti, perché non ci è stato possibile risolvere né migliorare il problema. Un giorno, con nostra grande gioia, è arrivato nel Presidio un giovane di 25 anni, attirato dal nostro poster affisso all’ingresso della Chiesa. Sembrava animato dalle migliori intenzioni.
Nei rapporti con i degenti degli Ospedali, si comportava come un esperto Legionario, cosicché la nostra speranza di aver trovato un valido elemento, cresceva sempre di più. Però, certi atteggiamenti e certi discorsi, non ci erano chiari e quando abbiamo approfondito, abbiamo scoperto una tremenda situazione familiare. Questo ragazzo è il tormento dei genitori, poiché si droga, maltratta i genitori e la sorella e spreca tutto il denaro di cui viene in possesso. Il padre ha chiesto il nostro aiuto e noi, per quanto possibile lo abbiamo accordato. Ma il ragazzo frequenta cattive amicizie, si rende irreperibile per lunghi periodi, fa una vita da sbandato e non rispetta alcun codice morale.
Per sfuggire al nostro giudizio che teme, non si è fatto più vedere e già da molti mesi abbiamo perso le sue tracce.

Se è vero che non vi siano “rose senza spine”, è vero anche il suo contrario, ossia che non vi siano “spine senza rose”. Infatti tra tante difficoltà, abbiamo avuto l’enorme gioia di poter plasmare la vita spirituale di Margherita, una cameriera cinese che desidera convertirsi alla vita cristiana.
Due nostri Legionari, venuti a conoscenza di tale desiderio, si sono offerti per la necessaria preparazione a ricevere i Sacramenti del Battesimo, S.Comunione e Cresima.
Interpellato il Parroco della Parrocchia in cui vive, egli ci ha comunicato che desidera una preparazione di almeno due anni. Teniamo i nostri incontri nell’abitazione stessa dei suoi datori di lavoro i quali partecipano volentieri agli appuntamenti quindicinali; pertanto tutti noi stiamo riscoprendo e meditando insieme, tutto il Catechismo, fin dal suo inizio, con nostro grande piacere e beneficio spirituale.

domenica 13 novembre 2011

TESTIMONIANZE

C'ERA UNA VOLTA …......

Sono trascorsi ormai cinque anni da quando il mio Parroco, Don Stefano, mi invitò a far parte, assieme a lui e al diacono Carmine con sua moglie Paola, ad un corso di preparazione di coppie al matrimonio. Ricordo che gli risposi: “Come posso io, data la mia età (allora vicina ai 70), dare il mio contributo nella mia condizione di vedova, con una esperienza - tra l'altro - molto breve di vita coniugale?”. Qualcuno mi disse "FIDATI" ed io mi sono fidata e posso dire che ora considero questa esperienza come una delle più belle della mia vita.
E' proprio vero che bisogna fidarsi di Dio, perchè Lui, che sa ciò di cui tu hai bisogno, ti conduce attraverso strade sconosciute per farti gustare la Sua presenza ed il Suo amore e ti rende consapevole che quella Presenza e quello stesso Amore ha illuminato tutto il tuo vissuto senza che tu te ne accorgessi.
Mi chiamo Enza, ho avuto il dono di nascere in una famiglia onesta, di essere educata al rispetto delle persone e delle tradizioni, compresa la religione della quale, però, avevo una conoscenza molto superficiale; lo consideravo un argomento molto secondario, non interessante. Devo comunque confessare che, nonostante avessi tutto ciò che può desiderare una “brava ragazza” (come mi definivano all'epoca), sentivo in me un' inspiegabile sensazione di vuoto di cui però non mi curavo affatto; i miei pensieri erano altri, avevo tanti sogni nel cassetto : primo, fra tutti, quello di costruire in piena libertà , assieme al mio lui , coetaneo, conosciuto sui banchi di scuola, una famiglia tutta mia. Il mio lui era un ragazzo più formato ed informato di me sull'argomento religioso e spesso mi invitava a riflettere sul mio atteggiamento di rifiuto senza ottenere però, da parte mia, nessun risultato. Concretizzammo, dunque, il nostro sogno sposandoci all'età di 24 anni: abbiamo avuto subito la gioia di una figlia ed anche per lei cominciammo a costruire sogni e progetti. Ma tutto, all'improvviso, si stravolse perchè, al compimento del sesto mese della bambina, lui se ne andò stroncato da una brevissima e rarissima malattia. Erano passati solo quindici mesi dal matrimonio! E mi ritrovai sola con una bimba piccola e la disperazione nel cuore! La mia vita aveva senso solo per la presenza della piccola: di giorno in giorno il vuoto interiore era sempre più grande! In verità provai a bussare alla porta della Chiesa per chiedere spiegazioni, per sapere perchè mi era accaduto tutto questo ma non ci furono spiegazioni ( e non potevano essercene!), solo una grande compassione! E poi ero costretta dagli eventi a concentrarmi, non potevo distrarmi dalle mie necessità materiali, prima fra tutte quella di provvedere alla bambina nel migliore dei modi! Come fare se non avevo nemmeno un lavoro, perchè prima del matrimonio lo avevo lasciato per potermi dedicare a tempo pieno alla mia famiglia in erba? Allora, con una forza che non era la mia (me ne sono resa conto molto dopo!), rispolverai i libri, feci un concorso e trovai un buon posto di lavoro che, nel tempo, mi ha consentito di offrire a mia figlia una vita dignitosa. Lasciai anche la casa dei miei sogni infranti e tornai a vivere nella mia famiglia di origine (Dio benedica i miei genitori ed i miei fratelli per tutto l'affetto ed il sostegno datomi!). Ma il mio cuore era morto e seppellito con il mio sposo: una grande tristezza si stava appropriando di me ed i miei pensieri erano fatti solo di disperazione per ciò che mi era stato tolto! Anche i ricordi più belli erano feriti, devastati da un dolore immenso che li trasformava in pensieri negativi! Trascorsero molti anni e quel vuoto che sentivo da giovane si trasformò in un abisso che mi divorara l'anima! Ma non potevo permettermi di coinvolgere in questo turbinio di tristezze anche la mia ragazza che, sicuramente, intuiva il mio disagio. Per vederla contenta , per cancellarle dalla vista l'immagine di una mamma troppo triste e per stare un po' insieme, prenotai un viaggio per noi due a … Lourdes! Ma perchè proprio Lourdes? Non per fare un pellegrinaggio, ma per non avere interferenze familiari che ci impedivano di parlare in tutta libertà! Infatti, quel viaggio si rivelò per noi una esperienza straordinaria: riuscimmo in quei giorni a comunicare liberamente e persino a divertirci! Ma, tornate a casa, tutto sembrò ricominciare come prima e fu proprio mia figlia che frequentava la Chiesa, che mi spinse nelle braccia di Dio. Per accontentarla, andai ad ascoltare delle catechesi durante le quali mi fu rivolta questa domanda alla quale mi chiesero di rispondere in tutta sincerità: “Chi è Dio per te?” . Risposi:”Non lo so, ma se sono qui, vuol dire che esiste”. Ecco come avvenne l'incontro: fu quello l'esatto momento della mia conversione: iniziai un cammino di formazione cristiana e tutto il mio mondo cominciò a colorarsi di rosa. Ciò che più mi affascinava era la Parola di Dio: finalmente ecco un Dio vivo, che parla, un Dio presente, reale, non un'entità astratta! Avevo fame di Te Signore e non lo sapevo, ho divorato per molti anni la Tua parola: mi hai sfamato e continui a sfamarmi ogni giorno, perchè la mia fame non si arresta! Ti ho trovato finalmente mio Dio “Bellezza Antica e Nuova”! La sensazione di vuoto è scomparsa! In Te ho ritrovato il mio sposo perduto, Tu lo ami più di me ed in Te ci ritroveremo insieme, quando Tu vorrai. E mi accorgo che il mio amore non è più lo stesso di prima: è qualcosa di più profondo che mi appaga l'anima, è qualcosa che si esprime attraverso la Tua Parola che mi dà, ogni volta che mi metto in ascolto, la stessa emozione (ed anche di più) di quel sentimento che mi hai donato tanto tempo fa! Mi regalasti in gioventù un sentimento d'amore per un uomo: un amore fatto di passione e di tenerezza che la grazia del Sacramento ha trasformato in un amore più grande, al disopra di tutti gli amori , perchè si identifica con Te: è il Tuo Amore, mio Signore, mio Dio. La sensazione di vuoto è scomparsa! Ora la mia esistenza ha un senso nuovo perchè accanto a me e a chi mi è caro in cielo e sulla terra ci sei e ci sarai sempre Tu! Certamente la vita non può risparmiarmi i suoi problemi ma ora li vedo con occhi nuovi, diversi, perchè ho scoperto che oltre ed al disopra di essi c'è la Tua Presenza.. Adesso è come se fossi tornata indietro nel tempo: la Tua Parola come fosse incarnata, mi infonde la forza e l' entusiasmo che mi permettono, nonostante gli acciacchi dell'età, di parlare, paradossalmente, di amore ai giovani che Tu chiami al matrimonio! Hai colmato il mio cuore di una grande serenità dopo aver sollevato dai miei ricordi quel velo di penosa tristezza che li avvolgeva, hai trasformato in un tesoro prezioso i miei rimpianti ed hai filtrato la mia sofferenza eliminando tutto il negativo e facendone una fonte di vita perchè, attraverso di essa, ho potuto incontrarTi. La Tua Provvidenza e la Tua Misericordia sono immense e mi avvolgono Signore: Tu sostieni la vedova e l'orfano, Tu conduci e fai riposare lo stanco, che Ti cerca, in luoghi verdeggianti e mi permetti oggi di ripensare e di raccontare la mia vita come una fiaba a lietissimo fine. Un grande Grazie va a Tua Madre Maria, Ns Signora di Lourdes, che mi ha accolto all'inizio del cammino verso Te e che per me e per mia figlia ti ha sussurrato, come a Cana: “Non hanno più vino....” e Tu hai riempito le nostre giare ridando a me la vita e trasformando la mia preziosa figlia in sposa e madre amorosa, tenera e delicata del mio adorato speciale nipote; a lei, sono certa, saprai far recuperare tutti i baci e le carezze che le sono mancati. Non basterà tutto il tempo che mi resta da vivere per ringraziarti Signore Gesù! Che Tu sia benedetto e che Tu benedica sempre le mie sorelle nella sofferenza del lutto.

Enza
Parrocchia di S.Elena
ROMA