mercoledì 9 giugno 2021

SPIRITUALITA'

 

IL  MISTERO  DI  MARIA      (2° parte )

Qualche volta ho avuto occasione di parlare con persone credenti, devote in special modo a Gesù, ma poco propense ad approfondire la conoscenza di Maria Santissima, considerata forse, e a torto, in concorrenza con Suo Figlio.

Nulla di più sbagliato! La Madonna è stata sempre in perfetta sintonia con il Figlio e Lo ha seguito anche sul Calvario, acconsentendo al volere di Dio e all’attuazione del piano redentivo . Quando l’Arcangelo Gabriele salutò Maria, Le disse: “Ave o piena di Grazia, il Signore è con Te..”(Lc 1,28) intendendo dire che la Grazia concessa La rendeva piena di Spirito Santo. Questo particolare assume una speciale importanza dal momento che Maria ha potuto esprimere il Suo “Si” in perfetta conoscenza di quanto Le veniva proposto. Non è stato quindi, come qualcuno ha voluto malignamente asserire , un salto nel buio, ma una completa adesione e obbedienza al piano di Dio: “Ecco l’ancella (la schiava) del Signore! Si faccia di Me secondo la tua parola.” (Lc 1,38).

Il fatto di essere piena di Spirito Santo e quindi piena di Grazia, Le conferiva una speciale conoscenza di ciò che veniva chiesto, perché Maria era molto introdotta nello studio delle Sacre Scritture e conosceva perfettamente le profezie che riguardavano il futuro Redentore e le Sue sofferenze. Inoltre, poiché era stata preservata dal peccato originale, aveva intatti i doni preternaturali che i Progenitori avevano perso nell’aderire alla tentazione diabolica, possedendo tutti e sette i doni dello Spirito Santo, in special modo quello della fortezza.

Il “sì” di Maria ha avuto un’immensa importanza, poiché ha dato il via all’Incarnazione e a tutta la Redenzione. Dal momento che Dio, per attuare i Suoi piani, faccia dipendere dal libero arbitrio delle Sue creature l’esecuzione di tali programmi, ci fa capire quanto sia importante un’ adesione cosciente. Lui è il Padrone assoluto delle Sue creature e potrebbe imporci la Sua volontà, ma preferisce che esse aderiscano per amore e convinzione. Quanto è grande la considerazione che ha Dio per l’uomo e la Sua immensa Misericordia! Quando eravamo peccatori senza speranza, Dio ci “ha riconciliati con Sé stesso per mezzo di Cristo ed ha affidato a noi (gli Apostoli) il ministero della riconciliazione. Sicché era Dio che in Cristo riconciliava a Sé il mondo, non imputando più agli uomini i loro peccati e che mise sulle nostre labbra il messaggio della riconciliazione…Colui che non conobbe il peccato, Egli Lo ha fatto peccato per noi, affinché noi diventassimo in Lui giustizia di Dio.” (2 Cor 5,18-21)

Maria Santissima ha dunque accettato il Suo ruolo nella Salvezza ed ha agito attivamente in tal senso; Ella, in conseguenza della Sua Maternità divina, è stata unita con un vincolo naturale e strettissimo con la seconda Persona della Santissima Trinità. Ricordiamo le parole di Gesù :”…nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.” (Mt 11,27) Gesù Cristo in virtù di questa Maternità e della comunione dei Santi, ha voluto rendere Maria la Madre di tutti i redenti.

Purtroppo oggi, molti minimalisti pensano che la Madre di Dio sia stata come un  canale inerte che il Verbo avrebbe soltanto attraversato per incarnarsi, ma P.Candido osserva che l’amore di Maria per noi trova la sua giusta analogia in quello di Dio “che ha tanto amato il mondo, da dare il Suo Figlio Unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna.”(Gv 3,16) E così, nel Suo perfetto olocausto, la Vergine trova il diritto di mediare con Dio la nostra Salvezza!

Afferma S.Pio X :”La Vergine non ha concepito il Figlio eterno di Dio soltanto perché, assumendo da Lei la natura umana, divenisse Uomo, ma anche perché, mediante la natura ricevuta da Lei, divenisse il Salvatore del mondo.” Quando Cristo prese per Sé la carne, vi aggiunse anche il Corpo spirituale, formato dalla futura Chiesa, ossia da tutti coloro che avrebbero creduto in Lui, come sottolinea S.Paolo in Efesini 5,30:”..poiché noi siamo membra del Corpo di Cristo.”

Nell’Enciclica “Mystici corporis” Pio XII scrive: “Ella che fu immune da ogni macchia, sia personale, sia ereditaria e sempre strettissimamente unita al Figlio Suo, Lo offrì all’Eterno Padre sul Golgota, facendo olocausto di ogni diritto materno e del Suo materno amore, come nuova Eva, per tutti i figli di Adamo contaminati dalla miseranda prevaricazione del progenitore. Perciò Colei, che quanto al corpo, era la Madre del nostro Capo, potè divenire, quanto allo spirito, Madre di tutte le Sue membra, con nuovo titolo di dolore e di gloria.”

Quando Gesù nacque a Betlemme, certamente non vi fu alcun dolore di parto ma una gioia immensa, ma quando viene descritto il parto doloroso della visione apocalittica sappiamo che si tratta del parto di noi che, trattenuti ancora in questo esilio, abbiamo bisogno di essere generati al perfetto amore di Dio e all’eterna felicità.

Anche nella “Lumen gentium” si afferma che:”Ella continua adesso dal Cielo a compiere la Sua funzione materna di cooperatrice alla nascita e allo sviluppo della vita divina nelle singole anime degli uomini redenti.”

“Maria svolge il compito di Mediatrice universale della nostra Salvezza, avendo ricevuto dal Padre il potere di meritare a vantaggio di tutti.”(S.Tommaso d’Aquino)

“Dio attribuisce un valore universale ai Suoi meriti e li unisce a quelli del Figlio, perché diano valore ai meriti di ogni creatura e la rendano accetta alla  SantissimaTrinità. Se è vero, infatti, che solo il merito di Cristo è infinito, è altrettanto vero che Lei ha pienamente collaborato con il Figlio, all’opera della Salvezza, riacquistando per noi, beni soprannaturali superiori a quelli persi con il peccato di Adamo.

Pio XII nell’Enciclica “Ad caeli Reginam” scrive:”Maria, nell’opera della Salvezza spirituale fu associata, per volontà di Dio, a Gesù Cristo, principio di salvezza, in maniera simile a quella con cui Eva fu associata ad Adamo, principio di morte, sicché si può affermare che la nostra Redenzione si compì secondo una certa ricapitolazione  per cui il genere umano, soggetto alla morte per mezzo di una vergine, si salva anche per mezzo di una Vergine.”

Purtroppo però gli avversari della corredenzione di Maria, trovano tutti i sofismi possibili per negare questa doverosa attribuzione alla Madre del Verbo. Essi ricorrono addirittura all’antitesi Eva-Maria, andando contro tutta la Tradizione, per affermare che il colpevole del peccato di origine, sia esclusivamente Adamo, mentre Eva sarebbe  responsabile solo in modo accidentale e indiretto e, come Eva ha avuto un ruolo secondario e indiretto, così Maria, nella Redenzione, ha avuto un ruolo mediato e remoto. Questa affermazione è ingiusta  e non tiene in alcun conto la testimonianza delle Scritture. Infatti Dio esigeva che Eva condividesse le responsabilità di Adamo e per questo la vuole complementare all’uomo. Su di lei, il Creatore, pronuncia una severa condanna per lei e per tutte le donne e le madri, colpite proprio nella maternità: “Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze; con dolore partorirai i figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà.”(Gn 3,16)

Dio quindi, ha voluto che tra Lei e il Figlio e quindi tra Lei e gli uomini, vi fosse un legame singolarissimo tale, da rendere Maria Mediatrice universale e Corredentrice, perché Lei ha generato non l’Uomo Gesù, ma Cristo, il Verbo eterno e consustanziale del Padre.

Infatti, in virtù di questo, se Lei avesse soltanto condiviso le sofferenze del Figlio, ma non avesse partecipato al mistero del Salvatore, sarebbe soltanto la Madre dell’Uomo Gesù e non la Madre di Dio!

Maria è la Donna, l’unica che comprenda tutto il mistero che si sta consumando sul Calvario. In quei momenti eterni risuonano nel Suo cuore le parole dell’Arcangelo Gabriele che La saluta come piena di Grazia, il ricordo della visita dei pastori, il canto degli Angeli, ma anche le profezie di Simeone ed Anna, mentre scorrono strazianti le immagini della Sua intimità con Gesù. Fatti e parole che Lei ha sempre meditato nel Suo cuore. (Amantini)

(da P. Giacobbe Elia)

(Carlo)

domenica 6 giugno 2021

SPIRITUALITA'

 

I  RE  DI  QUESTO  MONDO

Nell’Antico Testamento fino al periodo dei Giudici, Dio era il vero conduttore della vita di ogni ebreo ed Egli presiedeva ogni decisione riguardante l’intera vita del Suo popolo. Quando il Giudice Samuele, molto apprezzato dal popolo per la sua saggezza donatagli da Dio, diviene vecchio, pensa di trasmettere la sua mansione di Giudice ai due figli. Essi, però, non hanno il suo carisma e il popolo è scontento per il loro comportamento scorretto e mercenario, tanto che decidono di chiedere a Dio un re che li governi, a somiglianza delle altre popolazioni confinanti. Dio non gradisce questa richiesta perché in sostanza il popolo ha più fiducia in un re umano di quanto ne possa avere per un Re divino. Il popolo ha già dimenticato tutto l’episodio relativo alla sua liberazione dal giogo degli Egiziani e tutti i miracoli a cui i suoi antenati hanno assistito. Di fatto, quindi, respingono il loro Conduttore, pensando di essere meglio governati da un uomo. Samuele allora pronuncia un discorso, valido in tutti i tempi e dice: “…Ecco quale sarà il diritto del re che regnerà su di voi; prenderà i vostri figli e li destinerà, in parte ai suoi carri e ai suoi cavalli; in parte perché corrano davanti al suo cocchio. Altri li farà capi di migliaia, di centinaia e di cinquantine, altri infine li destinerà a coltivare i suoi campi, a mietere le sue messi, a preparargli armi da guerra e il necessario per i suoi carri. Prenderà pure le vostre figlie, perché facciano da profumiere, da cuoche e da fornaie. Prenderà i migliori dei vostri campi, dei vostri vigneti e dei vostri oliveti per darli ai suoi ministri. Preleverà le decime sulle vostre messi e sulle vostre uve, per darle ai suoi cortigiani e ai suoi ufficiali. Prenderà i vostri servi e le vostre serve, i vostri buoi migliori e i vostri asini e se ne servirà per i suoi lavori. Esigerà, infine, la decima sui vostri greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi.

Allora vi lamenterete del re che vi siete scelto, ma il Signore non vi esaudirà.” (1Sam 8,10-18)

Credendo in tutto questo, chi di noi accetterebbe un simile dominio sulle nostre vite?

Eppure questa è la storia di tutti noi che confidiamo nella potenza organizzativa degli uomini, diffidando delle leggi amorevoli di Dio. Siamo finalmente convinti che il peccato di origine non è mai morto?

(Carlo)