IL MISTERO
DI MARIA (2° parte )
Qualche volta ho avuto occasione di
parlare con persone credenti, devote in special modo a Gesù, ma poco propense
ad approfondire la conoscenza di Maria Santissima, considerata forse, e a
torto, in concorrenza con Suo Figlio.
Nulla di più sbagliato! La Madonna è
stata sempre in perfetta sintonia con il Figlio e Lo ha seguito anche sul
Calvario, acconsentendo al volere di Dio e all’attuazione del piano redentivo .
Quando l’Arcangelo Gabriele salutò Maria, Le disse: “Ave o piena di Grazia, il
Signore è con Te..”(Lc 1,28) intendendo dire che la Grazia concessa La rendeva
piena di Spirito Santo. Questo particolare assume una speciale importanza dal
momento che Maria ha potuto esprimere il Suo “Si” in perfetta conoscenza di
quanto Le veniva proposto. Non è stato quindi, come qualcuno ha voluto
malignamente asserire , un salto nel buio, ma una completa adesione e
obbedienza al piano di Dio: “Ecco l’ancella (la schiava) del Signore! Si faccia
di Me secondo la tua parola.” (Lc 1,38).
Il fatto di essere piena di Spirito
Santo e quindi piena di Grazia, Le conferiva una speciale conoscenza di ciò che
veniva chiesto, perché Maria era molto introdotta nello studio delle Sacre
Scritture e conosceva perfettamente le profezie che riguardavano il futuro Redentore
e le Sue sofferenze. Inoltre, poiché era stata preservata dal peccato
originale, aveva intatti i doni preternaturali che i Progenitori avevano perso
nell’aderire alla tentazione diabolica, possedendo tutti e sette i doni dello
Spirito Santo, in special modo quello della fortezza.
Il “sì” di Maria ha avuto un’immensa
importanza, poiché ha dato il via all’Incarnazione e a tutta la Redenzione. Dal
momento che Dio, per attuare i Suoi piani, faccia dipendere dal libero arbitrio
delle Sue creature l’esecuzione di tali programmi, ci fa capire quanto sia
importante un’ adesione cosciente. Lui è il Padrone assoluto delle Sue creature
e potrebbe imporci la Sua volontà, ma preferisce che esse aderiscano per amore
e convinzione. Quanto è grande la considerazione che ha Dio per l’uomo e la Sua
immensa Misericordia! Quando eravamo peccatori senza speranza, Dio ci “ha
riconciliati con Sé stesso per mezzo di Cristo ed ha affidato a noi (gli
Apostoli) il ministero della riconciliazione. Sicché era Dio che in Cristo riconciliava
a Sé il mondo, non imputando più agli uomini i loro peccati e che mise sulle
nostre labbra il messaggio della riconciliazione…Colui che non conobbe il
peccato, Egli Lo ha fatto peccato per noi, affinché noi diventassimo in Lui
giustizia di Dio.” (2 Cor 5,18-21)
Maria Santissima ha dunque accettato
il Suo ruolo nella Salvezza ed ha agito attivamente in tal senso; Ella, in
conseguenza della Sua Maternità divina, è stata unita con un vincolo naturale e
strettissimo con la seconda Persona della Santissima Trinità. Ricordiamo le
parole di Gesù :”…nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale
il Figlio lo voglia rivelare.” (Mt 11,27) Gesù Cristo in virtù di questa
Maternità e della comunione dei Santi, ha voluto rendere Maria la Madre di tutti
i redenti.
Purtroppo oggi, molti minimalisti
pensano che la Madre di Dio sia stata come un canale inerte che il Verbo avrebbe soltanto
attraversato per incarnarsi, ma P.Candido osserva che l’amore di Maria per noi
trova la sua giusta analogia in quello di Dio “che ha tanto amato il mondo, da
dare il Suo Figlio Unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia
la vita eterna.”(Gv 3,16) E così, nel Suo perfetto olocausto, la Vergine trova
il diritto di mediare con Dio la nostra Salvezza!
Afferma S.Pio X :”La Vergine non ha
concepito il Figlio eterno di Dio soltanto perché, assumendo da Lei la natura
umana, divenisse Uomo, ma anche perché, mediante la natura ricevuta da Lei,
divenisse il Salvatore del mondo.” Quando Cristo prese per Sé la carne, vi
aggiunse anche il Corpo spirituale, formato dalla futura Chiesa, ossia da tutti
coloro che avrebbero creduto in Lui, come sottolinea S.Paolo in Efesini
5,30:”..poiché noi siamo membra del Corpo di Cristo.”
Nell’Enciclica “Mystici corporis”
Pio XII scrive: “Ella che fu immune da ogni macchia, sia personale, sia
ereditaria e sempre strettissimamente unita al Figlio Suo, Lo offrì all’Eterno
Padre sul Golgota, facendo olocausto di ogni diritto materno e del Suo materno
amore, come nuova Eva, per tutti i figli di Adamo contaminati dalla miseranda
prevaricazione del progenitore. Perciò Colei, che quanto al corpo, era la Madre
del nostro Capo, potè divenire, quanto allo spirito, Madre di tutte le Sue
membra, con nuovo titolo di dolore e di gloria.”
Quando Gesù nacque a Betlemme,
certamente non vi fu alcun dolore di parto ma una gioia immensa, ma quando
viene descritto il parto doloroso della visione apocalittica sappiamo che si
tratta del parto di noi che, trattenuti ancora in questo esilio, abbiamo
bisogno di essere generati al perfetto amore di Dio e all’eterna felicità.
Anche nella “Lumen gentium” si
afferma che:”Ella continua adesso dal Cielo a compiere la Sua funzione materna
di cooperatrice alla nascita e allo sviluppo della vita divina nelle singole
anime degli uomini redenti.”
“Maria svolge il compito di
Mediatrice universale della nostra Salvezza, avendo ricevuto dal Padre il
potere di meritare a vantaggio di tutti.”(S.Tommaso d’Aquino)
“Dio attribuisce un valore
universale ai Suoi meriti e li unisce a quelli del Figlio, perché diano valore
ai meriti di ogni creatura e la rendano accetta alla SantissimaTrinità. Se è vero, infatti, che
solo il merito di Cristo è infinito, è altrettanto vero che Lei ha pienamente
collaborato con il Figlio, all’opera della Salvezza, riacquistando per noi, beni soprannaturali superiori a quelli persi con il peccato di Adamo.
Pio XII nell’Enciclica “Ad caeli
Reginam” scrive:”Maria, nell’opera della Salvezza spirituale fu associata, per
volontà di Dio, a Gesù Cristo, principio di salvezza, in maniera simile a
quella con cui Eva fu associata ad Adamo, principio di morte, sicché si può
affermare che la nostra Redenzione si compì secondo una certa ricapitolazione per cui il genere umano, soggetto alla morte
per mezzo di una vergine, si salva anche per mezzo di una Vergine.”
Purtroppo però gli avversari della
corredenzione di Maria, trovano tutti i sofismi possibili per negare questa
doverosa attribuzione alla Madre del Verbo. Essi ricorrono addirittura
all’antitesi Eva-Maria, andando contro tutta la Tradizione, per affermare che
il colpevole del peccato di origine, sia esclusivamente Adamo, mentre Eva
sarebbe responsabile solo in modo
accidentale e indiretto e, come Eva ha avuto un ruolo secondario e indiretto,
così Maria, nella Redenzione, ha avuto un ruolo mediato e remoto. Questa
affermazione è ingiusta e non tiene in
alcun conto la testimonianza delle Scritture. Infatti Dio esigeva che Eva
condividesse le responsabilità di Adamo e per questo la vuole complementare
all’uomo. Su di lei, il Creatore, pronuncia una severa condanna per lei e per
tutte le donne e le madri, colpite proprio nella maternità: “Moltiplicherò i
tuoi dolori e le tue gravidanze; con dolore partorirai i figli. Verso tuo
marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà.”(Gn 3,16)
Dio quindi, ha voluto che tra Lei e
il Figlio e quindi tra Lei e gli uomini, vi fosse un legame singolarissimo
tale, da rendere Maria Mediatrice universale e Corredentrice, perché Lei ha
generato non l’Uomo Gesù, ma Cristo, il Verbo eterno e consustanziale del
Padre.
Infatti, in virtù di questo, se Lei
avesse soltanto condiviso le sofferenze del Figlio, ma non avesse partecipato
al mistero del Salvatore, sarebbe soltanto la Madre dell’Uomo Gesù e non la
Madre di Dio!
Maria è la Donna, l’unica che
comprenda tutto il mistero che si sta consumando sul Calvario. In quei momenti
eterni risuonano nel Suo cuore le parole dell’Arcangelo Gabriele che La saluta
come piena di Grazia, il ricordo della visita dei pastori, il canto degli
Angeli, ma anche le profezie di Simeone ed Anna, mentre scorrono strazianti le
immagini della Sua intimità con Gesù. Fatti e parole che Lei ha sempre meditato
nel Suo cuore. (Amantini)
(da P. Giacobbe Elia)
(Carlo)