mercoledì 27 ottobre 2021

SPIRITUALITA'

 

LETTERA  AD  UN  AMICO  DEPRESSO

Ad una certa età avanzata, capita a tutti di essere tentati a fare un bilancio della propria vita considerando quanto raccolto in esperienze e quanti sogni o programmi gettati al vento. E’ un processo a volte doloroso e frustrante perché si pensa di aver perso occasioni d’oro per affermarsi nella vita sociale o aver fatto scelte che si sono rivelate fallimentari. A mio avviso, tutto questo esame ha come risultato un grande rischio di depressione. C’è il nostro antico nemico che ci suggerisce malignamente di fare questa inutile analisi, perché vuole la nostra disperazione, la nostra ribellione; perché vuole che noi attribuiamo a Dio il fallimento delle nostre scelte. Il Catechismo della Chiesa cattolica dice che noi abbiamo dei suggerimenti positivi e dei suggerimenti negativi. Secondo il nostro credo, Dio ci ha creati “a Sua immagine e somiglianza”. Questa somiglianza non può essere fisica poiché Dio è Puro Spirito; quindi questa somiglianza è contenuta nell’anima ed è un dono inestimabile: il libero arbitrio. Dio è un Essere libero, senza alcun condizionamento ed ha voluto crearci liberi di scegliere il Bene o il male. Questo, perché Egli vuole essere riconosciuto come Creatore e adorato come unico Dio. Per questo, dopo il peccato originale, non ha distrutto il male ma lo ha utilizzato per servirsene, affinché l’uomo sia tentato, ma scelga di servire con amore il suo Benefattore. Del resto, sappiamo tutti che la caratteristica dell’animo umano è quella di dimenticarsi del Creatore in tempo di benessere e di tornare a Lui nei momenti di sofferenza. Responsabile di questo atteggiamento è proprio l’orgoglio che in tempo di benessere suggerisce di essere lui l’unico artefice  della propria vittoria, salvo poi, in tempo difficile, di scoprirsi fragile e quindi appigliarsi a Chi solo è in grado di salvarlo. Come comportarsi quindi? Ci risponde Gesù stesso: “Cercate prima il Regno di Dio e la Sua Giustizia e tutte queste cose (i beni terreni)vi saranno date in sovrappiù.” (Mt 6,33)

Ecco il segreto per una vita serena! Un esempio ci viene dalla Bibbia: Quando Dio elegge re Salomone, gli chiede cosa desidera per poter ricoprire il suo ruolo di Giudice del popolo. Salomone Gli chiede una grande saggezza  e intelligenza per essere un degno Giudice dei suoi sudditi. E Dio, nella Sua magnanimità lo esaudisce e in più gli concede le ricchezze che egli non aveva osato chiedere attribuendo maggior importanza alla sapienza.

Durante tutta la nostra infanzia, cerchiamo sempre di aumentare la nostra autostima e renderla stabile contro i continui tentativi del mondo circostante che tende sempre a schiavizzarci in un modo o nell’altro per poter utilizzare a suo favore le nostre energie. Quanti allora soccombono e, piuttosto che lottare, reputano più tranquillizzante divenire dei gregari seguendo il capo del momento. Questa lotta ci rende più forti nelle nostre opinioni e ci fidiamo soprattutto di noi stessi. Questo importantissimo esercizio ha però un punto debole ed è quello di renderci sospettosi e difficilmente propensi ad un abbandono nei riguardi dell’altro. Questa difficoltà, giustificata verso l’uomo, però non è giustificata verso Dio che è vero buon Padre e pensa sempre al nostro bene. Egli ci ha creati per un atto di Amore e perché la nostra vita fosse felice e immortale. La nostra insipienza, segnatamente quella di Adamo ed Eva, ha distrutto l’equilibrio che Dio aveva predisposto e ha trascinato tutta l’umanità verso il male, poiché ha preferito l’inferno al Paradiso.

Dio però, ha trasformato questo male commesso dai Progenitori, in un Bene più grande, soffrendo la Passione, ma guadagnando per noi un’infinità di Grazie la più grande delle quali è la possibilità di divenire figli di Dio salvandoci dalla condanna eterna. Questa salvezza ci viene offerta col Battesimo e con gli altri Sacramenti che, come dice il Catechismo, sono canali della Grazia.

Dio quindi ha fatto la Sua parte, ora tocca a noi rispondere positivamente al Suo invito d’Amore seguendo i Suoi Comandamenti i quali esprimono la Sua Santa volontà, per evitare di cadere nel rifiuto, sempre presente come all’epoca dei Progenitori, del Suo Amore paterno e infinito.

Dio quindi ci invita sempre, servendosi di uno scritto, di una persona, di un avvenimento inaspettato etc.perché desidera la nostra adesione al Suo piano salvifico. Egli nella Sua bontà desidera il nostro bene, la nostra felicità qui sulla terra e dopo la morte, in Cielo una felicità senza fine.  Conosco l’obiezione di molti : se Dio ci ama, perché permette la sofferenza? Se non si riesce a superare questo apparente ostacolo mentale, non riusciamo a camminare sulle orme di Cristo. Bisogna rifarsi al peccato originale, perché questo è il fulcro di tutto il Cristianesimo! Se crediamo di essere innocenti, senza particolari colpe, senza peccati gravi, non sentiamo la necessità di essere salvati. Questo significa che per noi non è necessario un Salvatore! Eccoci immediatamente fuori del piano di Dio! Come si vede, la nostra convinzione di presunta innocenza ci impedisce di progredire nella Fede. A mio avviso è molto importante una profonda e leale analisi del proprio credo e per far questo è necessario leggere con attenzione la Sacra Scrittura, in primo luogo i Vangeli, dove Gesù ci insegna come comportarci per essere a Lui graditi. Il bambino spia il comportamento del padre per imparare dalle sue azioni come sperimentare la vita; allo stesso modo il fedele deve meditare sulle parole di Gesù che hanno il potere di penetrare nella nostra anima e inondarla di quell’ alimento spirituale che ci manca spesso. Quando crederemo senza aver visto, fidandoci soltanto della parola di Gesù, allora la Provvidenza ci darà le prove della verità del nostro credo. Allora la nostra Fede sarà salda e non avremo paura più di nulla perché sentiremo la presenza di Dio nella nostra vita.

Le prove anche dolorose che potranno colpirci, saranno ritenute salutari, perché considereremo sempre e immancabilmente l’Amore di Dio Buon Padre, dal quale ci aspetteremo una soluzione a noi favorevole nonostante le apparenze. La preghiera più potente che muove il Cuore di Dio è questa: “Sia fatta la Tua e non la mia volontà.” Gesù ha pronunciato queste parole sulla Croce mentre stava morendo, per insegnarci l’abbandono all’Amore del Padre. Per esperienza personale, quando si riesce a pronunciare  nel dolore questa preghiera, subito il nostro cuore ne trae conforto. Non dimentichiamo che la Sacra Scrittura sottolinea che ogni preghiera non si ferma finché non raggiunga il Cielo!

Caro amico, il dono più grande che abbiamo ricevuto è la Fede e dovremmo ringraziare sempre nostro Signore di averci fatto nascere in questa Santa Religione, segno che Lui ci ha predestinati ad essere Suoi fedeli. La Sua Grazia è la nostra felicità.

In questo percorso spirituale non siamo soli, ma abbiamo una dolcissima Madre che ci guida, ci assiste e ci difende da tanti mali, limitando fortemente l’aggressività del nostro antico nemico, il demonio, il quale per sua stessa ammissione ha detto di non poter facilmente contrastare i devoti di Maria, come invece può fare con le persone lontane dalla Grazia del Signore. E la recita giornaliera del Santo Rosario garantisce una protezione speciale. Provare per credere!

Tante cose avrei ancora da dirti ma per ora ti lascio a meditare tutte queste verità. A Gesù per Maria.

Carlo

25-10-2021