venerdì 22 maggio 2020

SPIRITUALITA'


INVOCAZIONI PER LA PROPRIA MORTE  (PARTE II°)
Da ricco Ti sei fatto povero,
per noi sei stato crocifisso;
lavandoci con l’acqua sgorgata dal Tuo costato,
purificaci dalla nostra vecchia vita.
“la Tua pietà Ti induca a vincere i nostri mali col perdono e, per quanto sia indegno di veder esaudito il mio desiderio, nell’ora della morte, senza più alcun ostacolo, saziami col Tuo dolcissimo volto, perché io possa trovare in Te il riposo eterno.”
O Dilezione degna di onore, eccomi qui, misera e povera creatura umana, sconquassata da ogni parte dal vento impetuoso della mia negligenza e atterrita dal tuono della consapevolezza dei miei peccati: mi rifugio sotto il tetto della Tua pietà poiché avverto che non mi resta più nessuna speranza se non in Te, né trovo riposo in nessun altro luogo all’infuori di Te. Tu, come una madre, tieni in grembo, riscaldandolo, chi è perduto.  O Carità o Dilezione, Tu a vantaggio dei peccatori hai compiuto verso i Figlio della Vergine una cosa tale che in Te hai donato speranza a tutti i disperati. Tu con la Tua propria benevolenza spingi tutti ad agire con fiducia verso di Te e, affinché nessun misero possa avere pretesti da addurre contro di Te, Tu poni sul Salvatore il giudizio che grava su tutti. O Carità, per me abbandonata, per me derelitta, prepara un luogo in cui possa trovar consiglio in Te, un nido di rifugio in cui possa riposare il mio spirito tribolato. Infondi vigore al mio spirito tanto meschino. Consola l’angoscia del mio cuore dicendomi:”Io non mi dimenticherò mai di te.” O Carità che fai? Chi assali? Tu non ti dai pace né tregua, fino a che non sia venuta in soccorso dei miseri. Tu non poni nessuna misura all’amore. Tu tormenti con la sete la fonte della vita (Sal 35,10) in modo tale che non gli basta morie una sola volta, ma che, già morendo, si abbandoni ancora all’amore, al punto da desiderare e aver sete di morire per parecchie morti per ciascuno degli uomini, riscattando coloro che erano perduti con un prezzo più caro. O amore, il Tuo zelo ha toccato con tale violenza il vigore del cuore del mio Gesù che, sfibrato dall’amore, si è completamente consunto. O amore, Ti basti ormai, poni ormai fine, ora che il mio Gesù pende morto ai Tuoi occhi. Morto, del tutto morto perché io abbia la vita in abbondanza. Morto perché il Padre mi adottasse come figlio con maggiore tenerezza: morto, perch’io vivessi con maggiore felicità.
O morte efficacissima, sotto la tua protezione, la mia morte sia ben difesa e sicura. O morte che dai la vita, possa io dissolvermi all’ombra delle tue ali! O morte goccia di vita, arda per sempre in me la dolcissima scintilla della tua azione vivificante! O morte gloriosa, o morte fruttuosa! O morte, culmine di tutta la mia salvezza, amabile alleanza del mio riscatto, saldissimo patto della mia riconciliazione. O morte che sei un trionfo, dolce dono di vita, in te splende per me una carità tale che in cielo e in terra non se ne è mai trovata una uguale. O morte d’immensa tenerezza, tu sei la fiducia spirituale del mio cuore. O morte d’immenso amore, in te sono per me riposti tutti i beni. Prenditi amorevolmente cura di me,affinché morendo, io trovi dolcemente riposo sotto la tua ombra. O morte misericordiosissima, tu sei la mia vita felicissima. O morte che stilli dolcezza, provvedi tu alla mia morte. Per merito tuo io possa avere un trapasso sicuro, senza briganti che si appostino, per ostacolare la mia dipartita. Nel grembo della Tua pienissima carità accogli l’anima mia, assorbi in Te la mia vita, immergimi interamente in Te. O cara morte, preparami allora in te il riposo. Fammi felicemente spirare e dolcemente addormentare in te. 
O amore, sei stato Tu a farmi dono di quella morte quanto mai salutare, di quella preziosissima sorte. Tu hai fatto per me cose tanto meravigliose e di tale rilevanza, da obbligarmi in perpetuo al Tuo servizio. Che cosa Ti renderò in cambio di beni tanto smisurati e infiniti? (Sal 115,12) Che lode e ringraziamento potrei offrirTi, quand’anche offrissi me stesso mille volte? Che cosa sono io, misera creatura umana, rispetto a Te, o mia ricchissima redenzione? O amore, l’ardore della Tua divinità mi ha dischiuso il dolcissimo Cuore del mio Gesù. O Cuore che diffondi dolcezza! O Cuore che trabocchi di tenerezza! O Cuore straripante di carità! O Cuore che stilla soavità! O Cuore pieno di compassione! Fammi morire per l’amore e la dilezione di Te.
O amore, quanto vorrei che questo Cuore, questo profumo dolcissimo, questo incenso immensamente soave, questo sacrificio sublime, Tu ora lo offrissi per me sull’altare d’oro della riconciliazione degli uomini, per supplire a tutti i giorni che io ho vissuto senza portare frutto per Te. O amore, immergi il mio spirito nel fiume di quel Cuore stillante dolcezza, seppellendo nelle profondità della divina Misericordia, tutto il peso della mia iniquità e negligenza. O Cuore prediletto, a Te grida il mio cuore. Ricordati di me: Ti prego, la dolcezza della Tua compassione si intenerisca per me, perché ho molte colpe per il male commesso, nessun merito per il bene compiuto. O mio Gesù, il merito della Tua preziosa morte che sola ebbe il potere di saldare il debito universale, in Te condoni la colpa, di qualunque male da me commesso e mi ridoni in Te tutti i beni nei quali mi sono perduto. Mi converta in Te in modo così efficace che, completamente rinnovato rispetto a quello che ero prima, per la forza dell’amore divino, io trovi ai Tuoi occhi quella Grazia e ottenga quella misericordia che Tu hai meritato per me quando, morendo in Croce per  amore dell’amore mio, sei venuto meno. O amore, al momento della mia morte, dimmi Tu un dolce addio, affinchè in Te io riposi soavemente nella pace. Amen
(dagli scritti do Suor Gertrude la Grande)
(Carlo)