mercoledì 17 febbraio 2021

SPIRITUALITA'

 

                IL  MISTERO  DI  MARIA                 (1 parte)

Dio, nel creare Adamo, gli conferì un grande potere, quello di essere in qualche modo collaboratore di Dio poiché permettendogli di dare un nome a tutte le creature attribuì a determinare il loro destino-funzione. Questa grande dignità, dono munifico del suo Creatore, egli la esercitò su tutti gli animali ma soprattutto sulla sua compagna tratta dalle sue stesse carni che lui chiamò “donna” ossia Eva, avvalendosi della propria responsabilità di capo, mediatore e sacerdote dell’umanità.

Ma perché lui non si insuperbisse, Dio volle che Adamo accettasse un limite al suo potere, imponendogli un divieto rappresentato dall’albero del bene e del male, il cui frutto non avrebbe mai dovuto cogliere e la cui pena era la morte. (Gn 2,16-17)

Con questo divieto Dio, oltre a dimostrare questa grande liberalità e dignità, esigeva in cambio questa giusta sottomissione alla Sua volontà. Fino allora Adamo ed Eva possedevano integra la loro volontà di decidere, perché non erano ancora condizionati dal peccato e dal potere di satana. Tutti sappiamo come avvenne la tentazione del demonio e come tutta l’umanità sia stata trascinata nella rovina.

Ipotesi fondata

Ma se Adamo non avesse seguito Eva nel peccare, quale sarebbe stata la responsabilità dell’uno e dell’altra? Scrive S.Paolo in 1 Tm 12-14 :”Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione.” E in 1Cor 11,7-12 :”L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti, non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo…Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo è senza la donna; come infatti la donna deriva dall’uomo, così l’uomo ha vita dalla donna; tutto poi, proviene da Dio.”

Poiché però, tutti noi avremmo ricevuto la Grazia santificante per mezzo di Adamo se non vi fosse stata la trasgressione, nello stesso modo il peccato di Adamo si trasmette in ognuno di noi. Se Adamo non avesse condiviso la tentazione di Eva, l’umanità avrebbe ricevuto una ferita gravissima ma non vi sarebbe stato l’annullamento della Grazia santificante che Adamo avrebbe conservato, impiegandola poi come intercessione per il peccato di Eva, esercitando la funzione di capo e mediatore che Dio gli aveva attribuito. Tuttavia Eva, resa schiava dal demonio, ha negato la sua fede a Dio e con questa colpa tiene in schiavitù Adamo, addirittura offrendolo al demonio come primizia della sua servitù, come afferma Tertulliano (De carne Christi).

“Adamo, quale capo e mediatore della famiglia umana, aveva su tutti gli uomini, una preminenza non soltanto fisica, ma soprattutto morale, pertanto è necessario valutare adeguatamente il debito morale del suo peccato che grava fatalmente su ogni uomo, prima ancora che venga alla luce.”(S.Tommaso)

 

Il Protovangelo

La colpa gravissima del peccato originale provocò un nuovo piano di Dio che comprendeva una adeguata riparazione per mezzo del Dio-Uomo il quale ricapitolando in sé le funzioni di Sacerdote, Capo e Mediatore, fondò la Nuova ed Eterna Alleanza fra Lui e gli uomini. Dio, che sa trarre il bene dal male, affidò proprio alla donna il compito di vincere il suo tentatore promettendo l’avvento di una Donna, immune da ogni macchia di peccato, assicurandoLe una piena vittoria sul crudele nemico dell’umanità. Anzi, da quella Donna sarebbe nato il Redentore del mondo che distrusse il decreto di condanna contro di noi per mezzo della Sua Santa Croce. Così la Santissima Vergine, unita a Lui con un legame indissolubile, schiacciò la testa del serpente infernale. Già dal secondo secolo Maria è presentata dai Padri come la nuova Eva e Gesù come il nuovo Adamo. Il Profeta Isaia ben sette secoli prima di Cristo, profetizza che in Israele sarebbe nato da una Vergine un Uomo il cui nome sarebbe stato Emanuel ossia il Dio con noi. L’Evangelista Matteo scrive, sotto la dettatura dello Spirito Santo:”Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del Profeta (Isaia):_Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un Figlio che sarà chiamato Emanuele che significa Dio con noi.” (Mt 1,22-23)

La Donna è la Vergine Maria, Madre di Dio e della Chiesa.

Satana,padrone del mondo, è impegnato in una lotta estrema contro tutti i seguaci di Maria e di Suo Figlio divino. Dice Gesù: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato Me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece, non siete del mondo, ma Io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia.” (Gv 15,18-19)

Qualcuno obietta che in Apocalisse la Donna che sta per partorire subisce le doglie del parto, mentre la Vergine, concepita senza macchia di peccato, per volere di Dio è immune dalla condanna del peccato di origine e quindi non può provare dolore nel partorire. Qual’ è la spiegazione di questo apparente bisticcio? La visione apocalittica contiene un valore spirituale molto profondo perché la divina Maternità di Maria che diviene Madre nostra nel dramma della Redenzione, comporta un travaglio spirituale di straordinaria intensità. Il vecchio Simeone predisse a Maria che “anche a Te una spada trafiggerà l’anima.” (Lc 2,35). Il nostro “parto” Le straziò lo spirito e la carne.

Il concetto ebraico di paternità

Secondo la concezione ebraica la donna era considerata lo strumento attraverso il quale nasce il figlio, ma questo figlio è attribuito esclusivamente al padre. Per la loro cultura, il maschio è l’elemento decisivo per considerare il nuovo nato partecipe del popolo di Dio, poiché il padre, in virtù della circoncisione e attraverso il suo seme, trasmette il privilegio di far parte del popolo eletto nell’Alleanza con il Dio d’Israele.

E’ interessante però che l’ebreo Paolo attribuisca la nascita di Gesù esclusivamente alla Madre Maria Santissima escludendo il padre putativo Giuseppe, andando contro la generale cultura del tempo. (Gal 4,4-5)

Le due nature

L’unione ipostatica indica l’unione tra la natura divina e quella umana del Cristo; unione misteriosa e incomprensibile ad ogni creatura umana, perché le due nature sono unite ma non confuse, distinte ma non separate.” Con questa unione, l’infinita santità di Dio divinizza la natura umana di Cristo” il quale “inaugura e attua la riconciliazione dell’uomo con Dio e riduce, oltre ogni immaginazione, la distanza tra l’Infinito e il finito.

La Maternità divina è l’anello che congiunge l’unione ipostatica e la filiazione adottiva, pur rimanendo ad una distanza abissale sia dall’una che dall’altra”(Amantini)

“Il mistero di Maria si scioglie soltanto alla luce dell’indissolubile rapporto con la seconda Persona della Santissima Trinità. Unendosi a Lei, il Verbo l’attrae inesorabilmente nel vortice infinito e purissimo della Sua Santità, dove non è ammessa la sinistra mediazione di Adamo. Così interpretato, il debito remoto del peccato originale è coerente con il merito universale di Maria e con la Sua missione di Corredentrice. Infatti, Dio volle che la Vergine fosse, insieme con il Figlio, protagonista del disegno eterno, cooperando in maniera decisiva, all’opera della nostra Salvezza. La Maternità divina, accolta e vissuta in perfetta obbedienza alla SS.Trinità, fu l’arma più potente di Maria. Con questa, Ella riportò una schiacciante vittoria su satana, distruggendo la trama con cui egli teneva in schiavitù senza speranza, il genere umano e rese gloria a Dio che l’aveva preservata per collaborare attivamente con Cristo all’opera della nostra Redenzione e avviare la lotta decisiva contro il peccato e il regno di satana.” (Amantini)

Attraverso la Grazia, Dio attrae la creatura in una deificante comunione spirituale e per mezzo di Cristo si è anche unito, in modo irripetibile, con la Vergine Maria, amandoLa e santificandoLa  oltre ogni dire. Certamente, la grazia della Sua Maternità è stata la più grande grazia che Maria abbia ricevuto, causa e radice di ogni Suo privilegio. Dio ha voluto l’Incarnazione del Verbo, in vista della Redenzione, compiuta da Cristo sulla Croce. Per questo Dio volle che la Madre del Suo Figlio fosse perfettamente santa prima di generarLo.

Scrive S.Ireneo: “Questo è il motivo per cui il Verbo si è fatto Uomo e il Figlio di Dio figlio dell’uomo, perché l’uomo, entrando in comunione con il Verbo e ricevendo così la filiazione divina, diventasse figlio di Dio.”

E il Concilio di Trento (n.261) dichiara:”Gesù Cristo non cessa di diffondere la Sua Grazia in coloro che gli sono uniti nella carità. Questa Grazia previene sempre le nostre buone azioni, le accompagna e le segue, rendendoci possibili il merito  e la soddisfazione da darsi a Dio…La soddisfazione però deve possedere due requisiti; anzitutto, chi soddisfa, deve essere giusto e amico di Dio. Le opere compiute senza fede e senza carità, non possono essere in nessun modo gradite a Dio.” (Attenzione filantropi che ignorate i meriti del Cristo!)(n.d.R)

(P. Giacobbe Elia)

(Carlo)

 

giovedì 11 febbraio 2021

SPIRITUALITA'

 

IL  RUOLO  DELLO  SPIRITO  SANTO

Ho sempre sostenuto che il Cristianesimo sia una Religione meravigliosa e certamente divina, la cui profondità non è facile a esplorare, perché, senza l’intervento dello Spirito Santo, ogni nostro sforzo è vano. Questa è certamente la prova della sua origine divina. Mi fanno sorridere quei miscredenti, illusi e superficiali, i quali affermano che l’uomo abbia creato un Dio per la propria tranquillità e per sentirsi protetti. Che miseria! Eppure tra questi illusi vi è pure qualche intelletto filosofico stimato per la sua intellettualità!

Invece, è certo che non è l’uomo a cercare Dio, ma Dio, che per primo si volge all’uomo affinché possa conoscerLo, amarLo e servirLo.

Dopo la caduta di Adamo ed Eva, Dio si è manifestato ad Abramo, chiedendogli come prova di fiducia totale, l’obbedienza ad un comando di trasferimento di tutta la sua famiglia-tribù verso una terra di popoli ostili, quello dei Cananei, ma promettendogli assistenza e una grande discendenza. Come si sa, Abramo ebbe fiducia e seguì i comandi di Dio.(Gn 12) I segni si susseguono ai segni e Abramo è certo della protezione del Signore: “Egli credette al Signore che glielo accreditò come giustizia. E gli disse:-Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questo Paese.”-(Gn 15,6-7)

L’animo di Abramo era pronto a credere all’attuazione dei piani di Dio il quale intendeva formarsi un popolo santo, il popolo eletto, l’unico che rifiutasse l’idolatria delle popolazioni confinanti. Da lì comincia la storia di Israele, l’origine della nostra Santa Religione che, attraverso i secoli, ha approdato a Gesù, unico scopo della nostra vita interiore.

La terza Persona della Santissima Trinità, lo Spirito Santo, ha il compito di convincere gli uomini di buona volontà, ossia i ben disposti a ricevere la Grazia, a fare un cammino interiore che li porterà a conoscere la Verità che è Gesù Cristo.

Il concetto centrale del Cristianesimo è certamente quello di ritenersi dei peccatori bisognosi di perdono. Tutti coloro che si ritengono ,a torto, giusti, necessariamente non possono accedere al perdono di Dio perché non ne sentono la necessità; sono quindi fuori della Redenzione. Questo gravissimo peccato di orgoglio, lo stesso che ha commesso satana, non permette l’azione dello Spirito perché esclude del tutto la Passione di Gesù e la conseguente Redenzione. E’ una sottile forma di ateismo che porta inevitabilmente alla morte eterna. Gesù stesso stigmatizza questo comportamento asserendo che tutti i peccati verranno perdonati ma non quelli contro lo Spirito Santo. Quante volte abbiamo ascoltato persone che si ritengono giuste perché non hanno né ucciso né rubato e non tengono in alcun conto la miriade di mancanze nei riguardi dei comandi del Signore, sovvertendo con la propria, la volontà di Dio ?  Come già detto, lo Spirito Santo prepara i cuori affinché possano accettare e osservare le giuste leggi del Signore e questo  Gli è così gradito, da ritenere chi le osserva,Suo fratello, sorella e madre.(Mt 12,50)

Dice Gesù:”Se mi amate osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore (Paraclito) perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di Verità che il mondo non può ricevere perché non Lo vede e non Lo conosce.

(Gv 14,15-17) Sappiamo che il mondo rappresenta l’antagonista di Dio, ossia tutti coloro che appartengono al demonio. Ribadisce Gesù:”Chi accoglie i Miei comandamenti e li osserva, questi Mi ama. Chi Mi ama sarà amato dal Padre Mio e anch’Io lo amerò e Mi manifesterò a lui.” (Gv 14,20-21)

Quindi, per comprendere la Verità è necessaria l’azione dello Spirito Santo, senza la quale nessuno può accedervi. Gesù continua a insegnare agli Apostoli:”Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel Mio Nome, Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò ch Io vi ho detto.” (Gv 14,25-26)

(Carlo)