LA MATERNITA’-
Dio ha
dotato la donna di un dono speciale: la maternità. Questa maternità è un
concetto poco comprensibile per un uomo ed è poco compreso da molte donne che
lo vivono più per istinto che per assimilazione. La maternità, per quanto un uomo
possa comprendere, è uno stato mentale e fisico che trascende dalla donna
spogliandola, volontariamente o meno, della sua stessa esistenza.
Una madre è
tutta protesa verso il figlio, gli ha donato tutta sè stessa, lo ha costruito
interamente con le cellule del proprio corpo e del proprio sangue. Per lui è
disposta ad ogni sacrificio e lo ama più di sé stessa.
Senza
saperlo, o rendendosi conto a stento, ha partecipato alla creazione di una
creatura, collaborando con Dio: ha prodotto i “mattoni” permettendo a Dio di
creare un altro essere umano. Per questo, la donna che partorisce, sente con
chiarezza di essere stata uno strumento di vita nelle mani del Creatore e
capisce di essere nata per adempiere questo incomparabile compito.
Origine
della maternità spirituale di Maria Santissima
La maternità
di Maria, valorizza ogni maternità umana perché Dio dimostra a quale altezza
Egli abbia voluto elevare la maternità umana; ogni donna che diviene madre,
riceve una dignità superiore poiché Dio stesso si è servito di una donna per
elevarla a Madre di Dio. Ogni maternità, quindi, implica una collaborazione con
Dio come ricorda la prima donna ,Eva, quando dice : “Ho acquistato un uomo dal
Signore.” (Gn 4,1)
Ogni nascita
umana richiede l’azione creatrice di Dio e una cooperazione dei genitori umani.
La donna, collaborando con l’onnipotenza divina, riceve da essa la sua
maternità la quale porta in sé la somiglianza della paternità divina. Infatti
in Maria, la somiglianza con la paternità divina, raggiunge la sua forma più
perfetta, poiché, divenendo Madre del Figlio di Dio, realizza la paternità del
Padre. Il Volto della Madre è il riflesso del Volto del Padre. L’espressione
“le viscere materne” che spesso si incontra nelle Sacre Scritture, esalta la
tenerezza e l’indulgenza dell’Amore divino e rivela il comportamento di Dio che
è sia paterno, sia materno. Dice S.Paolo in Ef 3,14-15 dichiarando che “piega
le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla
terra, prende nome.” Quindi ogni paternità, ma anche ogni maternità, derivano
dalla paternità del Padre celeste.
Da ciò è
possibile dedurre l’immensa portata di Maria, divenuta Madre di Dio in vista di
divenire Madre di tutti gli uomini e questa maternità universale aveva come
obiettivo di manifestare l’Amore universale del Padre. L’amore materno di Maria
attira molti cristiani e non cristiani poiché viene evidenziata in esso la
verità suprema di tutta l’opera del Salvatore che ha voluto espandere su tutta
l’umanità il Suo Amore sovrano e gratuito, colmandola con i Suoi benefici. In
ogni maternità consapevole, l’affetto che una donna dona ai suoi figli, è
l’immagine più toccante dell’amore del Padre, per tutti coloro che sono Suoi
figli in Cristo. Ogni maternità umana, quindi, è incaricata in questo senso, di
una missione di rivelazione dell’Amore divino.
Maria è la
sola donna che ha ricevuto una maternità universale che si estende a tutta
l’opera di diffusione della grazia, e la stessa, in modo logicamente minore, è
l’esempio perfetto della maternità particolare d’ordine spirituale, che viene
offerta a tutte le donne che vogliano cooperare con Dio all’edificazione del
Regno, alla formazione di un’umanità migliore, in ossequio alle parole di Gesù
:” Chi compie la volontà di Dio, costui è Mio fratello, sorella e madre.” (Mc
3,35) A tutti coloro che fanno la volontà di Dio, la strada è aperta per una
fecondità spirituale affine a quella di Maria.
Quando Gesù
si rivolge alla Madre chiamandola “Donna” e questo avviene a Cana e sul
Calvario, intende considerarla come la Madre del Figlio dell’Uomo, come Colei
che coopera al mistero dell’Incarnazione redentrice e alla salvezza dell’umanità.
Tutte le donne sono chiamate ad entrare in una maternità di grazia e a ottenere
con la loro intercessione, le meraviglie divine, unendosi al sacrificio
redentore, per una fecondità spirituale.
Creazione
di una nuova maternità
Le parole:
“Donna, ecco il Tuo figlio” conferiscono a Maria una maternità che
caratterizzerà lo sviluppo della Chiesa; con l’Incarnazione, divenendo Madre di
Dio, Ella si apriva sull’infinito, poiché questa Sua maternità assumeva una
ampiezza senza limiti. Nel sacrificio del Calvario, Maria sapeva di cooperare
con Cristo all’opera universale di salvezza, sapeva di dover soffrire per tutti
gli uomini; Ella rinunciando a rinchiudersi nel proprio dolore, condivideva
l’intenzione di Suo Figlio che si offriva quale Vittima.
Gesù stesso,
invitando a essere Madre di Giovanni,
rappresentante di tutta l’umanità,dichiara Maria Cooperatrice nell’opera della
salvezza. Ormai Maria ha un altro figlio e deve trasferire su di lui ( e
sull’umanità) tutto il Suo affetto materno. Il Salvatore crea una situazione
nuova, creando per Maria una maternità universale, impegnata nello sviluppo
della Chiesa. Quelle parole pronunciate da Gesù sul Calvario, sono dotate di
efficacia creatrice e in virtù di questo fatto, gli uomini sono innalzati alla
dignità dei figli del Padre, in Cristo, procurando nel contempo a Maria, la
maternità universale per adottarli e
procurare loro un pieno sviluppo della loro vita. Precedentemente, il saluto
angelico, l’aveva chiamata “piena di Grazia” e questa pienezza di santità era
l’anticipazione della nuova creazione che sarebbe stata attuata da Cristo e che
lo Spirito Santo convalida con la Sua fecondazione rendendoLa Madre di Cristo.
A motivo
della partecipazione di Maria al sacrificio redentore, Maria è stata chiamata
Madre dell’umanità. Lo Spirito Santo La
trasforma e La eleva, comunicandoLe una capacità materna che si estende a tutti
gli uomini. In seguito, durante la Pentecoste, lo Spirito Santo, nel momento in
cui formerà la Chiesa, darà a Maria la qualità di Madre universale,
conferendoLe tutti i doni necessari a tale compito.
In qualità
di Madre della Chiesa, Maria veglia sullo sviluppo della comunità cristiana.
Ella incoraggia quanti donano le loro forze alla Chiesa. “Finché visse sulla
terra, era animata dal desiderio più ardente di contribuire all’instaurazione
del Regno del Suo Figlio, il Messia. Questo desiderio lo conserva attualmente,
aiutando quelli che sono incaricati di un compito apostolico. Ella li spinge
alla generosità, li stimola e mantiene vivo in tutti uno spirito
missionario.”(J Galot)
Poiché Gesù
ama ogni uomo, desiderando renderlo figlio del Padre, ne consegue che Maria,
divenendo Madre di tutti gli uomini, è Madre anche di chi ancora non è partecipe della filiazione divina adottiva;
del resto Cristo è morto sacrificando la vita anche per loro. Nessun uomo,
dunque, è estraneo alla maternità di Maria e Lei non lo abbandona mai. “Il
cuore di una madre è estremamente sensibile al bisogno dei suoi figli e da
questo punto di vista, il Cuore materno di Maria è l’immagine del Cuore di Dio,
del Cuore del Padre il quale si commuove della miseria spirituale di quelli che
restano lontani da Lui. Più sorprendente ancora del “cielo” promesso per lo
stesso giorno al ladrone pentito, il perdono che Gesù implora per i Suoi
nemici, scusandoli a motivo della loro ignoranza, ha determinato un
orientamento fondamentale nella maternità accordata a Maria. Questa maternità
non si arresterà mai davanti alla barriera dell’ostilità, non si lascerà
paralizzare dalla persecuzione. Maria diventa Madre di tutti coloro che il Suo
Figlio amava; è anche la Madre dei nemici di Cristo e offre il Suo Amore
materno, anche a quelli che si oppongono al Suo Figlio e combattono il Suo
Regno. Ella rivolge a questi nemici, un affetto particolare a motivo della loro
situazione sciagurata e cerca di liberarli dalla loro soggezione al male. Ella
agisce come Madre di tutti quelli che vivono sulla terra, qualunque siano le
loro disposizioni intime.” (J.Galot)
Oggi è tanto
necessario meditare su questi temi così combattuti dalla cultura ostile che si è affermata non
poco tra le persone più giovani e inesperte, le quali troppo spesso optano per
l’interruzione della gravidanza e per una conduzione di vita completamente
estranea alla loro originaria cultura cristiana.
(Carlo)