giovedì 25 luglio 2019

ATTUALITA'


LA  MATERNITA’-
Dio ha dotato la donna di un dono speciale: la maternità. Questa maternità è un concetto poco comprensibile per un uomo ed è poco compreso da molte donne che lo vivono più per istinto che per assimilazione. La maternità, per quanto un uomo possa comprendere, è uno stato mentale e fisico che trascende dalla donna spogliandola, volontariamente o meno, della sua stessa esistenza.
Una madre è tutta protesa verso il figlio, gli ha donato tutta sè stessa, lo ha costruito interamente con le cellule del proprio corpo e del proprio sangue. Per lui è disposta ad ogni sacrificio e lo ama più di sé stessa.
Senza saperlo, o rendendosi conto a stento, ha partecipato alla creazione di una creatura, collaborando con Dio: ha prodotto i “mattoni” permettendo a Dio di creare un altro essere umano. Per questo, la donna che partorisce, sente con chiarezza di essere stata uno strumento di vita nelle mani del Creatore e capisce di essere nata per adempiere questo incomparabile compito.
Origine della maternità spirituale di Maria Santissima
La maternità di Maria, valorizza ogni maternità umana perché Dio dimostra a quale altezza Egli abbia voluto elevare la maternità umana; ogni donna che diviene madre, riceve una dignità superiore poiché Dio stesso si è servito di una donna per elevarla a Madre di Dio. Ogni maternità, quindi, implica una collaborazione con Dio come ricorda la prima donna ,Eva, quando dice : “Ho acquistato un uomo dal Signore.” (Gn 4,1)
Ogni nascita umana richiede l’azione creatrice di Dio e una cooperazione dei genitori umani. La donna, collaborando con l’onnipotenza divina, riceve da essa la sua maternità la quale porta in sé la somiglianza della paternità divina. Infatti in Maria, la somiglianza con la paternità divina, raggiunge la sua forma più perfetta, poiché, divenendo Madre del Figlio di Dio, realizza la paternità del Padre. Il Volto della Madre è il riflesso del Volto del Padre. L’espressione “le viscere materne” che spesso si incontra nelle Sacre Scritture, esalta la tenerezza e l’indulgenza dell’Amore divino e rivela il comportamento di Dio che è sia paterno, sia materno. Dice S.Paolo in Ef 3,14-15 dichiarando che “piega le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra, prende nome.” Quindi ogni paternità, ma anche ogni maternità, derivano dalla paternità del Padre celeste.
Da ciò è possibile dedurre l’immensa portata di Maria, divenuta Madre di Dio in vista di divenire Madre di tutti gli uomini e questa maternità universale aveva come obiettivo di manifestare l’Amore universale del Padre. L’amore materno di Maria attira molti cristiani e non cristiani poiché viene evidenziata in esso la verità suprema di tutta l’opera del Salvatore che ha voluto espandere su tutta l’umanità il Suo Amore sovrano e gratuito, colmandola con i Suoi benefici. In ogni maternità consapevole, l’affetto che una donna dona ai suoi figli, è l’immagine più toccante dell’amore del Padre, per tutti coloro che sono Suoi figli in Cristo. Ogni maternità umana, quindi, è incaricata in questo senso, di una missione di rivelazione dell’Amore divino.
Maria è la sola donna che ha ricevuto una maternità universale che si estende a tutta l’opera di diffusione della grazia, e la stessa, in modo logicamente minore, è l’esempio perfetto della maternità particolare d’ordine spirituale, che viene offerta a tutte le donne che vogliano cooperare con Dio all’edificazione del Regno, alla formazione di un’umanità migliore, in ossequio alle parole di Gesù :” Chi compie la volontà di Dio, costui è Mio fratello, sorella e madre.” (Mc 3,35) A tutti coloro che fanno la volontà di Dio, la strada è aperta per una fecondità spirituale affine a quella di Maria.
Quando Gesù si rivolge alla Madre chiamandola “Donna” e questo avviene a Cana e sul Calvario, intende considerarla come la Madre del Figlio dell’Uomo, come Colei che coopera al mistero dell’Incarnazione redentrice e alla salvezza dell’umanità. Tutte le donne sono chiamate ad entrare in una maternità di grazia e a ottenere con la loro intercessione, le meraviglie divine, unendosi al sacrificio redentore, per una fecondità spirituale.

Creazione di una nuova maternità
Le parole: “Donna, ecco il Tuo figlio” conferiscono a Maria una maternità che caratterizzerà lo sviluppo della Chiesa; con l’Incarnazione, divenendo Madre di Dio, Ella si apriva sull’infinito, poiché questa Sua maternità assumeva una ampiezza senza limiti. Nel sacrificio del Calvario, Maria sapeva di cooperare con Cristo all’opera universale di salvezza, sapeva di dover soffrire per tutti gli uomini; Ella rinunciando a rinchiudersi nel proprio dolore, condivideva l’intenzione di Suo Figlio che si offriva quale Vittima.
Gesù stesso, invitando a  essere Madre di Giovanni, rappresentante di tutta l’umanità,dichiara Maria Cooperatrice nell’opera della salvezza. Ormai Maria ha un altro figlio e deve trasferire su di lui ( e sull’umanità) tutto il Suo affetto materno. Il Salvatore crea una situazione nuova, creando per Maria una maternità universale, impegnata nello sviluppo della Chiesa. Quelle parole pronunciate da Gesù sul Calvario, sono dotate di efficacia creatrice e in virtù di questo fatto, gli uomini sono innalzati alla dignità dei figli del Padre, in Cristo, procurando nel contempo a Maria, la maternità universale per  adottarli e procurare loro un pieno sviluppo della loro vita. Precedentemente, il saluto angelico, l’aveva chiamata “piena di Grazia” e questa pienezza di santità era l’anticipazione della nuova creazione che sarebbe stata attuata da Cristo e che lo Spirito Santo convalida con la Sua fecondazione rendendoLa  Madre di Cristo.
A motivo della partecipazione di Maria al sacrificio redentore, Maria è stata chiamata Madre dell’umanità. Lo Spirito Santo  La trasforma e La eleva, comunicandoLe una capacità materna che si estende a tutti gli uomini. In seguito, durante la Pentecoste, lo Spirito Santo, nel momento in cui formerà la Chiesa, darà a Maria la qualità di Madre universale, conferendoLe tutti i doni necessari a tale compito.
In qualità di Madre della Chiesa, Maria veglia sullo sviluppo della comunità cristiana. Ella incoraggia quanti donano le loro forze alla Chiesa. “Finché visse sulla terra, era animata dal desiderio più ardente di contribuire all’instaurazione del Regno del Suo Figlio, il Messia. Questo desiderio lo conserva attualmente, aiutando quelli che sono incaricati di un compito apostolico. Ella li spinge alla generosità, li stimola e mantiene vivo in tutti uno spirito missionario.”(J Galot)
Poiché Gesù ama ogni uomo, desiderando renderlo figlio del Padre, ne consegue che Maria, divenendo Madre di tutti gli uomini, è Madre anche di chi ancora non  è partecipe della filiazione divina adottiva; del resto Cristo è morto sacrificando la vita anche per loro. Nessun uomo, dunque, è estraneo alla maternità di Maria e Lei non lo abbandona mai. “Il cuore di una madre è estremamente sensibile al bisogno dei suoi figli e da questo punto di vista, il Cuore materno di Maria è l’immagine del Cuore di Dio, del Cuore del Padre il quale si commuove della miseria spirituale di quelli che restano lontani da Lui. Più sorprendente ancora del “cielo” promesso per lo stesso giorno al ladrone pentito, il perdono che Gesù implora per i Suoi nemici, scusandoli a motivo della loro ignoranza, ha determinato un orientamento fondamentale nella maternità accordata a Maria. Questa maternità non si arresterà mai davanti alla barriera dell’ostilità, non si lascerà paralizzare dalla persecuzione. Maria diventa Madre di tutti coloro che il Suo Figlio amava; è anche la Madre dei nemici di Cristo e offre il Suo Amore materno, anche a quelli che si oppongono al Suo Figlio e combattono il Suo Regno. Ella rivolge a questi nemici, un affetto particolare a motivo della loro situazione sciagurata e cerca di liberarli dalla loro soggezione al male. Ella agisce come Madre di tutti quelli che vivono sulla terra, qualunque siano le loro disposizioni intime.” (J.Galot)
Oggi è tanto necessario meditare su questi temi così combattuti  dalla cultura ostile che si è affermata non poco tra le persone più giovani e inesperte, le quali troppo spesso optano per l’interruzione della gravidanza e per una conduzione di vita completamente estranea alla loro originaria cultura cristiana.
(Carlo)


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