domenica 6 giugno 2021

SPIRITUALITA'

 

I  RE  DI  QUESTO  MONDO

Nell’Antico Testamento fino al periodo dei Giudici, Dio era il vero conduttore della vita di ogni ebreo ed Egli presiedeva ogni decisione riguardante l’intera vita del Suo popolo. Quando il Giudice Samuele, molto apprezzato dal popolo per la sua saggezza donatagli da Dio, diviene vecchio, pensa di trasmettere la sua mansione di Giudice ai due figli. Essi, però, non hanno il suo carisma e il popolo è scontento per il loro comportamento scorretto e mercenario, tanto che decidono di chiedere a Dio un re che li governi, a somiglianza delle altre popolazioni confinanti. Dio non gradisce questa richiesta perché in sostanza il popolo ha più fiducia in un re umano di quanto ne possa avere per un Re divino. Il popolo ha già dimenticato tutto l’episodio relativo alla sua liberazione dal giogo degli Egiziani e tutti i miracoli a cui i suoi antenati hanno assistito. Di fatto, quindi, respingono il loro Conduttore, pensando di essere meglio governati da un uomo. Samuele allora pronuncia un discorso, valido in tutti i tempi e dice: “…Ecco quale sarà il diritto del re che regnerà su di voi; prenderà i vostri figli e li destinerà, in parte ai suoi carri e ai suoi cavalli; in parte perché corrano davanti al suo cocchio. Altri li farà capi di migliaia, di centinaia e di cinquantine, altri infine li destinerà a coltivare i suoi campi, a mietere le sue messi, a preparargli armi da guerra e il necessario per i suoi carri. Prenderà pure le vostre figlie, perché facciano da profumiere, da cuoche e da fornaie. Prenderà i migliori dei vostri campi, dei vostri vigneti e dei vostri oliveti per darli ai suoi ministri. Preleverà le decime sulle vostre messi e sulle vostre uve, per darle ai suoi cortigiani e ai suoi ufficiali. Prenderà i vostri servi e le vostre serve, i vostri buoi migliori e i vostri asini e se ne servirà per i suoi lavori. Esigerà, infine, la decima sui vostri greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi.

Allora vi lamenterete del re che vi siete scelto, ma il Signore non vi esaudirà.” (1Sam 8,10-18)

Credendo in tutto questo, chi di noi accetterebbe un simile dominio sulle nostre vite?

Eppure questa è la storia di tutti noi che confidiamo nella potenza organizzativa degli uomini, diffidando delle leggi amorevoli di Dio. Siamo finalmente convinti che il peccato di origine non è mai morto?

(Carlo)

 

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