lunedì 21 novembre 2011

APOSTOLATO 14

APOSTOLATO

Per quanto riguarda il lavoro di apostolato alla Stazione Termini di Roma, siamo sempre più convinti di quanto siano opportuni certi incontri che ci dimostrano quanto le varie mentalità abbiano delle costanti continuamente ricorrenti: molti degli intervistati non segue più la Religione che ha abbandonato dopo la pubertà, per motivi non sempre obiettivi. La scusa ricorrente è attribuita al preteso cattivo comportamento del clero. Il nostro impegno in queste veloci, ma feconde conversazioni che spesso penetrano nell’intimo dell’intervistato, è tutto volto a risvegliare in loro la gioia della Fede perduta, il senso della vita che dà scopo alle vicissitudini di un’esistenza logorata dal dolore e dal male. A volte ci sembra di riuscire a sensibilizzarli circa la grande fecondità del dolore, sopportato per amore di Dio; al pessimista illustriamo la gioia e la serenità della vita, quando si vive in grazia di Dio; al ribelle ad ogni vincolo umano o divino, annunciamo che non è solo al mondo, che Dio veglia anche su di lui e gli è amico, che tutto il male che dobbiamo sopportare in questa vita, ci è utile per raggiungere un bene maggiore che durerà in eterno.
Purtroppo, spesso gli intervistati sono esseri privi di speranza e vedono la vita come una condanna feroce da cui è lecito sfuggire in ogni modo, perseguendo il benessere a tutti i costi. Non tutti vedono in questo edonismo sfrenato il pericolo di una irreligiosità che porta con sé la totale perdita dell’uomo. (Apostolato alla Staz.Termini 1984)

Una visita sconvolgente

Durante la visita in un palazzo del centro città, abbiamo conosciuto due fratelli diciassettenni, soli in casa. Ci ha sconvolto la loro giovane età traboccante di malizia e odio per la vita, il loro veloce procedere verso il male e la morte. Chi ha potuto compiere tanto scempio in anime così giovani ?
Chi li ha condotti verso l’odio per gli uomini, verso la distruzione di ogni dignità umana, verso l’imbarbarimento della coscienza, verso lo spregio d i Dio e del prossimo, verso l’esaltazione della violenza fine a se stessa e verso l’annichilimento totale? Poiché in questi termini si sono espressi i due poveri fratelli che, all’unisono, ci hanno sommersi di minacce e negatività. Ci hanno promesso che, incontrandoci in compagnia dei loro sciagurati compagni, ci prenderanno a calci; e a dimostrazione di quali micidiali strumenti si trattasse, ci hanno mostrato grossi scarponi con la punta rinforzata in acciaio!
Trascurando tali minacce, del resto molto improbabili, ci ha impressionato invece, lo spettacolo della loro degradazione morale. A tutto abbiamo cercato di reagire, mettendoli più volte in difficoltà, spingendoli a riflettere che l’uomo ha qualche cosa in più delle formiche a cui loro si paragonano, e che il pensiero, gli affetti, la coscienza, sono attributi esclusivi dell’uomo che non deve essere così infangato. La loro situazione ci spaventa, ci duole, ci ha lasciato tanta amarezza; torneremo, se possibile, a discutere ancora, ma prima dovremo pregare molto.
(Apostolato nelle case 1987)

Apostolato ed evangelizzazione

Durante gli incontri cercati per strada, invitiamo i passanti a orientare la propria vita e considerare almeno un poco la difesa della Religione, ma l’impressione che ne ricaviamo è che il nostro invito sia respinto, che non c’è attrattiva in un lavoro svolto a vantaggio del prossimo, perché non comprendiamo che il bene del prossimo promuove il nostro; siamo consci che il mondo è prigioniero di questo immobilismo, di questo concentrarsi sui propri problemi, rendendosi sordo ai bisogni degli altri, ma non possiamo esimerci da questa prova che coinvolge tutti.
Dobbiamo continuare, continuare, continuare fino a che la volontà divina reputerà giunta la fine di tale prova. Anche le visite di apostolato svolte nei locali della Stazione Termini, hanno prodotto gli stessi scarsi frutti. Sempre più spesso la gente non si ferma e l’argomento religioso sgomenta al punto che essi fuggono rapidamente da tale situazione. Il motivo addotto è la fretta, ma è chiaro che sempre più spesso si preferisce non soffermarsi su temi tanto coinvolgenti. A causa di tale situazione, i colloqui sono ridotti di numero rispetto al passato, però qualche volta è possibile trovare persone che hanno bisogno di un orientamento e in questo caso la nostra azione è, oseremmo dire, determinante.
A questo proposito ci rammentiamo di un giovane che, all’inizio, si proclama ateo, forse per sfuggire l’argomento, ma poi, dopo la nostra pressione discreta, dichiara di cercare Dio, accetta la Medaglia Miracolosa, ascolta con interesse il messaggio dell’amore di Maria, manifestando per Lei un certo rispetto, sentendosi attratto dalla Sua Provvidenza materna. Crediamo che questo incontro potrà segnare tutto il suo futuro di cristiano, e torniamo a casa pieni di gioia.
(1995)

Un caso ci ha particolarmente colpiti, perché non ci è stato possibile risolvere né migliorare il problema. Un giorno, con nostra grande gioia, è arrivato nel Presidio un giovane di 25 anni, attirato dal nostro poster affisso all’ingresso della Chiesa. Sembrava animato dalle migliori intenzioni.
Nei rapporti con i degenti degli Ospedali, si comportava come un esperto Legionario, cosicché la nostra speranza di aver trovato un valido elemento, cresceva sempre di più. Però, certi atteggiamenti e certi discorsi, non ci erano chiari e quando abbiamo approfondito, abbiamo scoperto una tremenda situazione familiare. Questo ragazzo è il tormento dei genitori, poiché si droga, maltratta i genitori e la sorella e spreca tutto il denaro di cui viene in possesso. Il padre ha chiesto il nostro aiuto e noi, per quanto possibile lo abbiamo accordato. Ma il ragazzo frequenta cattive amicizie, si rende irreperibile per lunghi periodi, fa una vita da sbandato e non rispetta alcun codice morale.
Per sfuggire al nostro giudizio che teme, non si è fatto più vedere e già da molti mesi abbiamo perso le sue tracce.

Se è vero che non vi siano “rose senza spine”, è vero anche il suo contrario, ossia che non vi siano “spine senza rose”. Infatti tra tante difficoltà, abbiamo avuto l’enorme gioia di poter plasmare la vita spirituale di Margherita, una cameriera cinese che desidera convertirsi alla vita cristiana.
Due nostri Legionari, venuti a conoscenza di tale desiderio, si sono offerti per la necessaria preparazione a ricevere i Sacramenti del Battesimo, S.Comunione e Cresima.
Interpellato il Parroco della Parrocchia in cui vive, egli ci ha comunicato che desidera una preparazione di almeno due anni. Teniamo i nostri incontri nell’abitazione stessa dei suoi datori di lavoro i quali partecipano volentieri agli appuntamenti quindicinali; pertanto tutti noi stiamo riscoprendo e meditando insieme, tutto il Catechismo, fin dal suo inizio, con nostro grande piacere e beneficio spirituale.

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