mercoledì 18 marzo 2015

APOSTOLATO



DEDICATO  AI  TESTIMONI  DI  GEOVA

La Madonna Madre di tutti
“La Chiesa, fin dalle sue origini e specialmente nei  momenti più difficili, ha contemplato con particolare intensità uno degli avvenimenti della Passione di Gesù Cristo, riferito da S.Giovanni: -Stavano presso la croce di Gesù Sua Madre, la sorella di Sua Madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la Madre e accanto a Lei il discepolo che Egli amava, disse alla Madre: “Donna, ecco il tuo figlio!” Poi disse al discepolo: “Ecco la tua Madre!” E da quel momento il discepolo La prese nella sua casa.- (Gv 19,25-27)
Lungo la sua storia, il popolo di Dio ha sperimentato questo dono, fatto da  Gesù crocifisso: il dono di Sua Madre. Maria Santissima è veramente madre nostra che ci accompagna nel nostro pellegrinaggio di Fede, Speranza e Carità, verso l’unione sempre più intensa con Cristo, unico Salvatore e Mediatore della Salvezza.” (Giovanni Paolo II).
“Gesù è il nostro unico Maestro che deve istruirci, il nostro unico Signore dal quale dobbiamo dipendere, il nostro unico Medico che ci deve guarire, il nostro unico Pastore che ci deve nutrire, la nostra unica Verità che dobbiamo credere, il nostro unico tutto in tutte le cose che ci deve bastare.
La devozione alla Santa Vergine è un mezzo privilegiato per trovare Gesù Cristo perfettamente, per  amarLo teneramente e  servirLo  fedelmente.” (Montfort)  Questo centrale desiderio di amare teneramente, viene subito dilatato in un’ardente preghiera a Gesù, chiedendo la grazia di partecipare all’indicibile comunione d’amore che esiste fra Lui e Sua Madre.
“Ogni volta che tu pensi a Maria, Maria pensa per te a Dio. Ogni volta che tu dai lode e onore a Maria, Maria con te loda e onora Dio. Maria è tutta relativa a Dio e io la chiamerei benissimo la relazione di Dio, che non esiste se non in rapporto a Dio, o l’eco di Dio che non dice e non ripete se non Dio. Se tu dici Maria, Ella ripete Dio.  Santa Elisabetta lodò Maria e la disse beata per aver creduto (E beata Colei che ha creduto..
(Lc 1,45). Maria l’eco fedele di Dio, intonò: “L’anima mia magnifica il Signore..”  Ciò che Maria fece in quell’occasione, lo ripete ogni giorno. Quando è lodata, amata, onorata o riceve qualche cosa, Dio è lodato, Dio è amato, Dio è onorato, Dio riceve per le mani di Maria e in Maria.”
“Maria è la Vergine fedele che con la Sua fedeltà a Dio, ripara le perdite provocate da Eva l’infedele con la sua infedeltà e ottiene la fedeltà a Dio e la perseveranza, a quelli e quelle che si aggrappano a Lei.
Questa buona Madre riceve sempre, per pura carità, tutto ciò che Le si dà in deposito; e quando l’ha ricevuto una volta, in qualità di depositaria, è obbligata a conservarcelo per giustizia, in forza del contratto di deposito; poveri figli di Maria, la vostra debolezza è estrema, grande la vostra incostanza e il vostro fondo è molto guasto. Riconosco: siete tratti dalla stessa massa corrotta dei figli di Adamo ed Eva; ma non scoraggiatevi per questo; consolatevi e gioite; ecco il segreto che vi insegno, un segreto sconosciuto alla maggior parte dei cristiani, anche ai più devoti.  Non lasciate il vostro oro e argento nelle vostre casseforti, che sono già state scassinate dallo spirito maligno che vi ha derubato; esse sono troppo piccole e fragili, troppo vecchie per contenere un tesoro così grande e prezioso. Non affidate l’oro della vostra carità, l’argento della vostra purezza, le acque delle grazie celesti, né i vini dei vostri meriti e virtù a un sacco bucato, a un cofano vecchio e rotto, a un vaso sporco e inquinato come voi siete; altrimenti sarete saccheggiati dai ladri, cioè i demoni che cercano e spiano, notte e giorno, il tempo propizio per farlo; altrimenti voi stessi  guasterete, con il cattivo odore dell’amore a voi stessi, della fiducia in voi stessi e della volontà vostra, tutto ciò che Dio vi dà di più puro.  Mettete, versate nel grembo e nel cuore di Maria tutti i vostri tesori, tutte le vostre grazie e virtù; è vaso spirituale, un vaso d’onore, un vaso insigne di devozione. Dopo che Dio Stesso in persona, si è racchiuso con tutte le Sue perfezioni, in questo vaso, esso è diventato tutto spirituale, dimora spirituale delle anime più spirituali.
Oh! Quanto è felice un uomo che ha dato tutto a Maria, che si affida e si perde in tutto e per tutto in Maria!
Egli è tutto di Maria e Maria è tutto per lui.
Se qualche critico, leggendo queste cose, pensa che qui parlo per esagerazione e spinto da una devozione eccessiva, ahimé! Egli non mi capisce, sia perché è un uomo carnale che non gusta le cose dello spirito, sia perché è del mondo che non può ricevere lo spirito, sia perché è orgoglioso e critico, che condanna e disprezza tutto ciò che non comprende.  Ma le anime che non sono nate dal sangue, né da volontà della carne, né da volontà dell’uomo, ma da Dio e da Maria, mi sapranno comprendere e gustare; ed è anche per queste che scrivo qui.” (Montfort)          (segue)
(Carlo) Tratto dal “Trattato della Vera devozione a Maria” del Montfort

mercoledì 11 marzo 2015

APOSTOLATO



COME  RISPONDERE  AI  TESTIMONI  DI  GEOVA

Chi sono i testimoni di Geova 
Il fondatore, Russell, smette gli studi a 12 anni e segue il padre venditore di stoffe. A 21 anni, senza alcuna istruzione, si mette a scrivere e pubblicare i suoi studi biblici, pieni  di errori di ogni tipo, nonché falsificati abbondantemente.  Russell fonda il suo movimento in America nel 1870. Il suo successore Rutherford nel 1931 dette l’attuale denominazione di testimoni di Geova e ne curò l’organizzazione.
Considerano religione (le altre religioni), politica e commercio come trinità di satana, ma nel 1987 hanno chiesto allo Stato Italiano il riconoscimento della loro Congregazione, allo scopo di poter ricevere l’8 per mille. Da sempre, ricavano dal commercio delle loro pubblicazioni, molti miliardi. Racconta un ex-testimone:”L’unico nostro impegno- si insegna ai neofiti- è quello di minare, astuti come serpenti, la fede degli altri, rimpiazzandola con la nostra. Quello che conta è risvegliare interesse per il nostro messaggio”
(Gunther Pape: Io ero testimone di Geova)

Principali negazioni nella loro dottrina

Negano la divinità di Gesù Cristo  sostenendo che lo stesso Gesù ammette che “Il Padre è maggiore di Me”   (Gv 14,28) quindi Egli non sarebbe Dio.
Risposta:  Qui si rivela la malizia dei tdG i quali prendono alla lettera le parole della Sacra scrittura, non tenendo conto di tutto il contesto logico (estrapolazione). Infatti Gesù dice di essere inferiore al Padre poiché si stava riferendo al Gesù Uomo. In molti altri passi affermerà : “Chi dunque Mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’Io lo riconoscerò davanti al Padre Mio che è nei Cieli; chi, invece, Mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’Io lo rinnegherò davanti al Padre Mio che è nei Cieli” (Mt 10,32).
E ancora: Le Mie pecore ascoltano la Mia voce…il Padre Mio che me le ha date, è più grande di tutti…Io e il Padre, siamo una cosa sola.” (Gv 10,27-30) E ancora: “Perché sappiate e conosciate che il Padre è in Me e Io nel Padre.” (Gv 10,37). Inoltre: “Chi è il bugiardo, se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio, possiede anche il Padre.” (1° Gv 2,22-23)
Nel famoso prologo di Giovanni si legge: “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv 1,1)  E ancora: “Egli è l’immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di Lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui, Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui.” (Col 1,15-17) E ancora: “E’ in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità.” (Col 2,9)

Negano  l’immortalità dell’anima  traducendo erroneamente il Profeta Ezechiele (Ez 18,4) : “…l’anima morrà.” Ma la vera traduzione è questa: “Tutte le vite sono Mie: la vita del padre e quella del figlio è Mia;  chi pecca morirà.” Ossia non sarà castigato il figlio a causa del peccato del padre, ma solo chi pecca, sia padre o figlio. Inoltre: “Dicono fra loro (gli stolti) sragionando: “E’ un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore. Una volta spentesi questa, il corpo diventerà cenere e lo spirito si dissiperà come aria leggera.” (Sap 2,2-3)  “La pensano così, ma si sbagliano; la loro malizia li ha accecati, non conoscono i segreti di Dio; non sperano salario per la santità, né credono alla ricompensa delle anime pure. Sì, Dio ha creato l’uomo per l’immortalità; lo fece a immagine della propria natura.” (Sap 2,21-23).  Negando l’immortalità dell’anima i geovisti  non pregano per i defunti.
Nella Trasfigurazione del Signore, davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni : “Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con Lui.” (Mt 17,3) Inoltre: “Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace. Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza è piena di immortalità.” (Sap 3,1-4)
M a l’argomento definitivo lo fornisce lo stesso Gesù quando dice: “E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto Colui che ha il potere di far -perire  e l’anima e il corpo nella Geenna.” (Mt 10,28)
Anche nella parabola del ricco Epulone, si descrive colui che soffre nell’Inferno e che chiede di avvisare  i suoi cinque fratelli affinché si comportino bene per non meritare le stesse pene.
S.Pietro in una sua lettera annuncia la visita di Gesù negli inferi dopo la sua morte :”E in spirito andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; (1° Pt 3,19) e ancora:  “Ma renderanno conto a Colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti;  infatti è stata annunziata la buona novella anche ai morti  perché, pur avendo subito, perdendo la vita del corpo la condanna comune a tutti gli uomini, vivano secondo Dio nello spirito.” (1° Pt  4,5-6).  Anche Il martire Stefano morì invocando il Signore Gesù: “E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: “Signore Gesù, accogli il mio spirito.” (At 7,59). E infine S.Paolo : “Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo, sia esulando da esso, di essere a Lui graditi.” (2° Cor 5,8-9)

Negano lo Spirito Santo nonostante venga citato moltissime volte nel Nuovo Testamento;  (Gesù) “dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “ricevete lo Spirito Santo”. (Gv 20,23) E negli Atti degli Apostoli si legge: “Ma Egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla Sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi…” (At 1,7-8).
Quando Maria chiede spiegazioni all’Angelo, Costui Le risponde: “Lo Spirito Santo scenderà su di Te, su Te stenderà la Sua ombra la potenza dell’Altissimo.” (Lc 1,35).
All’approssimarsi della Passione Gesù dice ai discepoli: “Ora vi dico la verità: è bene per voi che Io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore;” (Gv 16,7)  e ancora: “Quando però verrà lo Spirito di Verità, Egli vi guiderà alla verità tutta intera…” (Gv  16,13) E poi: “Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di Verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce.” (Gv 14,17-17). Mentre i discepoli erano riuniti a pregare nel giorno di Pentecoste: “Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo…” (At 2,3-4)
Poi l’ordine di Gesù: “Andate dunque e ammaestrate tutte le Nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo…(Mt 28,19).
Invece a chi non crede nello Spirito Santo Gesù dice: “A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro.” (Mt 12,32)

Negano la  risurrezione dei morti  dicendo che alla fine del mondo non ci sarà la risurrezione dei corpi, per il motivo che i corpi non possono essere ammessi in cielo ove tutto è spirituale. A conferma di ciò citano 1° Cor 15,50 : “Questo vi dico o fratelli; la carne e il sangue non possono ereditare il  Regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l’incorruttibilità.” Ma poco prima lo stesso S.Paolo  puntualizza: “Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella, infatti,  differisce da un’altra nello splendore. Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.” (1° Cor 15,41-44) Del resto S.Paolo mette in evidenza la differenza tra il corpo terrestre e quello celeste: “Il primo uomo tratto dalla terra è di terra,(Adamo)  il secondo Uomo viene dal cielo. Qual è l’uomo fatto di terra, così sono quelli di terra (i suoi discendenti); ma quale il celeste, così anche i celesti (coloro a Lui innestati).” (1° Cor 15,47-48) e prosegue: “Ecco vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati in un istante, in un batter d’occhio al suono dell’ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risolgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. E’ necessario, infatti, che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.” (1 Cor 15,51-53) Come si vede, il corpo del primo uomo Adamo, tratto dalla terra è terrestre, come i suoi discendenti e come tali non possono ereditare il Regno di Dio, cioè risorgere e andare in cielo. Invece il corpo di Gesù, poiché è unito alla Divinità (essendo Gesù Uomo e Dio) è celeste e quindi ha il diritto di ereditare il cielo come quelli da Lui redenti i quali sono membra del Corpo Mistico.

Negano la  Santissima Trinità  asserendo che non la si trovi mai nella Bibbia ed è parola sconosciuta ai primi cristiani. Invece il Credo che risale agli Apostoli dice proprio: “Credo in Dio Padre Onnipotente..e in Gesù Cristo, nostro Salvatore..e nello Spirito Santo..” La Santissima Trinità è la rivelazione del Nuovo Testamento nel quale innumerevoli volte si parla di Lei. Baste per tutte questa: dice Gesù: “Andate dunque e ammaestrate tutte le Nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò ch vi ho comandato.” (Mt 28,19-20)

Negano  l’Eucaristia, nonostante Gesù dica chiaramente: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il Suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la Mia carne e beve il Mio sangue ha la vita eterna e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la Mia carne è vero cibo e il Mio sangue vera bevanda. Chi mangia la Mia carne e beve il Mio sangue, dimora in Me ed Io in lui.” (Gv 6,53-6)

Negano la  confessione  istituita dallo stesso Gesù : “Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi.” (Gv 20,22-23)

Negano  l’Inferno  nominato  anche nel Vecchio Testamento : “Mucchio di stoppa è una riunione di iniqui; la loro fine è una fiammata di fuoco.” (Sir 21,9) e nel Nuovo Testamento: “Poi dirà a quelli alla Sua sinistra: Via, lontano da Me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.” (Mt 25,41).
In tutto il Vangelo l’inferno viene nominato ben 14 volte!

Negano il  Purgatorio  e poiché si parla espressamente di preghiera per i defunti nel libro dei Maccabei, i testimoni di Geova rigettano come apocrifo tutto il libro. Infatti Giuda, raduna l’esercito e :”Poi fatta una colletta, con un tanto a testa per circa 2000 dracme d’argento, le inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio espiatorio, agendo così in modo molto buono e nobile, suggerito dal pensiero della risurrezione. Perché se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti…Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato.” (2° Mac 12,43-45)  E ancora: “Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo.” (Lc 12,58-59)

Molte altre obiezioni fatte dai geovisti, possono essere contestate, ma per ora bastino queste che sono certamente sufficienti a demolire il loro pensiero colpevolmente infedele.
(Carlo)  a cura del Senatus della Legione di Maria di Roma