domenica 13 marzo 2011

SPIRITUALITA'

Il segno della Croce

“La Promessa (legionaria) termina col segno della Croce. Non è un gesto senza importanza, né un rito puramente convenzionale.
Esso è una benedizione di Dio che scende sul Legionario e sull’impegno da lui assunto e che lo ricopre di una invisibile armatura; poiché il Legionario sa che prendere parte all’Apostolato, significa entrare in un mistero di redenzione, mistero di morte e di vita.
Ad ogni passo, egli si troverà alle prese con la sofferenza umana dai mille volti; la incontrerà in quelle anime che egli avvicina nel corso delle sue visite, e dovrà insegnar loro, con tatto e pazienza, il segreto del dolore santificato.
Sentirà anche in se stesso che le anime costano e, alle volte, uscirà stanco e sfinito dalla lotta contro l’inferno. L’Apostolato non è un gioco da fanciulli, e Dio vuole che in questa battaglia noi impegniamo la nostra stessa vita…Se non vuol essere liquidato al primo urto,(il Legionario) deve meditare profondamente sul senso redentore della sofferenza. Deve credere per sé e per gli altri, al vittorioso Amore di Dio che si nasconde sempre in fondo al dolore. Ah! Se potesse credere veramente che ogni sofferenza è una grazia! Allora, come dice il Manuale:. A condizione però di credere a Dio. Oh! non è difficile credere all’Amore di Dio quando tutto va secondo i nostri desideri; ci è necessaria una fede ben temprata per non vacillare, quando la burrasca si abbatte sulla nostra barca. Eppure, l’Amore di Dio è più urgente e più avvolgente che mai, nell’ora della sventura…A nostra volta potremmo umilmente ripetere la confessione e l’appello di un’anima santa: < Mio Dio – scriveva essa – fatemi riconoscere la Vostra azione dovunque, in ogni creatura che mi ferisce, in ogni avvenimento che mi taglia la strada, come pure in ogni gioia che mi dilata il cuore. Fatemi comprendere, praticamente che, se le cause seconde sono variate all’infinito, la causa prima resta unica, e questa causa siete Voi o Signore.>
Se il Legionario potesse comprendere così la vicinanza di Dio nel dolore che lo stringe, quale aiuto non apporterebbe al fratello sviato dalla prova e immerso nella notte! Lo consolerebbe, lo fortificherebbe. Gli vada dunque incontro dolcemente, e gli dica che l’aurora comincia a mezzanotte, che Dio sta lavorando nella sua anima dolorante e che un giorno comprenderà le meraviglie che si compiono a sua insaputa, nell’intimo del suo cuore….
Se comprendessimo meglio che nel mondo, nulla è abbandonato al caso, che l’Amore di Dio è sempre vigilante, che Egli sa infinitamente meglio di noi quello che ci conviene, noi avremmo meno paura di lasciarci guidare da Lui e di ricevere dalle Sue mani doni tanto preziosi. Basta credere che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio e che questo bene voluto da Lui, non è un bene qualunque, ma il migliore possibile; poiché Dio lo vuole e lo dona da Dio, cioè caricandolo alla più alta tensione della Sua Grazia vittoriosa.
Il Legionario deve credere ciò per sé, personalmente; lo deve credere anche per gli altri e portar loro, come una buona novella, questo senso cristiano della sofferenza. Deve essere l’interprete di Dio presso i feriti della vita. D’altronde il suo apostolato, più di una volta, sarà per sé stesso una croce da portare. La conquista delle anime si paga a caro prezzo. La più grande prova dell’apostolato, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non stà nell’ostilità dei peccatori, ma nella mancanza di sostegno da parte di chi ci dovrebbe aiutare nella nostra missione….Ciò significa- cosa strana- che quelle stesse circostanze, le quali secondo le nostre piccole vedute umane, sembrano impedire le condizioni ideali e guastare le probabilità di successo dell’opera, non sono un ostacolo, bensì un requisito indispensabile alla riuscita;..non un peso morto che neutralizza lo sforzo, ma un olio che conserva, sviluppa l’energia e l’aiuta a conseguire lo scopo.
Poiché Dio preferisce dimostrare la Sua potenza col far nascere il successo da condizioni sfavorevoli, realizzando i Suoi più grandi progetti, con strumenti inadatti.
…Pochi comprendono che la sera non contraddice all’aurora e che l’autunno non esclude la primavera. Sappiamo guardare in faccia questa croce, forse più pesante di molte altre. Dio purifica così i Suoi strumenti, li affina, li distacca da sé medesimi e dà loro un senso più acuto e più delicato della Sua unica Gloria. Un giorno comprenderemo che questo gioco d’ombre e di luci faceva parte integrante della redenzione delle anime. Allora ringrazieremo Dio di tutte le pietre incontrate nel cammino, del deserto che abbiamo dovuto attraversare, dei pozzi che avrebbero dovuto dissetarci e le cui acque erano invece dolorosamente amare. Tutto ciò Dio l’ha voluto o permesso; tutto ha pesato e contato con amore.”
(Estratto da: “Teologia dell’Apostolato “ del Card.Suenens)

domenica 6 marzo 2011

SPIRITUALITA'

CONSACRAZIONE

Vergine Santissima, Madre di Dio e Madre nostra, salute del popolo romano, Regina della Legione, sentiamo profondamente il dovere di ringraziarTi per avere suscitato nel cuore di Frank Duff l’idea di fondare la Legione e per avergli dato il coraggio, la forza e la virtù per realizzare il Tuo grande disegno di amore. Ti diciamo anche la nostra gratitudine, per averci chiamati a far parte della Tua Legione come Membri Attivi o come Membri Ausiliari. Abbiamo ricevuto allora, dalla SS Trinità-ne siamo consapevoli-, una grazia particolare che dobbiamo al Tuo cuore materno.
Ora vogliamo rinnovare dinanzi a Te, la nostra Promessa Legionaria; vogliamo metterci, una volta di più, sotto la Tua materna protezione e donarci al Tuo cuore totalmente puro, per appartenere più perfettamente al Signore. Sì, o Vergine Maria, Ti offriamo l’anima nostra e il nostro corpo, la nostra intelligenza e il nostro cuore, il nostro tempo, le nostre gioie e le nostre sofferenze, i nostri sforzi quotidiani per raggiungere la santità della nostra vocazione cristiana.
Ti promettiamo una fedeltà più delicata e una generosità più costante, un servizio più leale e uno zelo più coraggioso nella nostra missione a beneficio della Chiesa, affinché Tu possa continuare nel mondo di oggi, l’Apostolato che Tu hai cominciato il giorno dell’Annunciazione.
Senza restrizioni e senza riserve, con slancio e amore filiale Ti diciamo:”O Regina e Madre mia, io sono tutto Tuo, e tutto quello che ho è Tuo.” Nella Tua bontà accetta la nostra Consacrazione, Madre di bontà e Misericordia, senza di Te, lo sappiamo, non siamo in grado di mantenere questa promessa. Abbiamo bisogno di Te, del Tuo ascendente sul Signore e della Tua mediazione sul cuore di Gesù. Tu non puoi dimenticarci, abbiamo accettato per Te di far parte della Tua Legione; Tu non puoi lasciarci soli nelle nostre difficoltà, nelle nostre fatiche, nei momenti di stanchezza e di scoraggiamento. Tu sei la nostra Regina. Aiutaci in ogni momento¸ottieni per noi le Grazie e la forza di cui abbiamo bisogno; intercedi per noi affinché non ci fermiamo mai sul cammino della santità ed dell’Apostolato. Prega per ciascuno di noi, adesso e sempre.
Vergine, Salute del popolo romano, sotto la Tua protezione materna, cerchiamo rifugio oggi e tutti i giorni della nostra vita. Amen
(P.Paolo Rime)