IL DOLORE
DEGLI INNOCENTI—PER PAPA
FRANCESCO NON V’E'
RISPOSTA
Durante la
visita all’Ospedale “ Bambin Gesù” di
Roma, il 15 dicembre 2016, un’infermiera, scioccata dalle morti di tanti
bambini innocenti, chiese al Papa una risposta al problema della sofferenza
dell’infanzia malata e un conforto per poter sostenere una così insopportabile
tragedia. Il Papa le risponde: “Non c’è una risposta alla morte dei bambini. Io
non ho una risposta, credo sia bene che questa domanda rimanga aperta.” E
l’infermiera, evidentemente angosciata, incalza: “Ma Padre, Lei non ha studiato
teologia, non ha letto libri?” Le risponde il Papa:” Sì, ma guarda il
Crocifisso: soffre, piange, questa è la nostra vita. Non voglio vendere ricette
che non servono, questa è la realtà.”
E io mi
chiedo: Ma sa il Papa, che le “ricette”
esistono e si chiamano Sacra Scrittura? Il Cristianesimo, solo, tra tante false
religioni, è l’unico che abbia dato risposte soddisfacenti e soprattutto vere.
Tutti
sappiamo che il peccato originale ha fatto entrare nel mondo la sofferenza e la
morte e che il piano divino ha contemplato la vittoria su questo male,
realizzando, attraverso l’Incarnazione, la Nascita, la Passione e la
Resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, la Sua strepitosa vittoria sul
peccato e sulla morte.
“La morte è
stata ingoiata per la vittoria…Dov’è o morte, il tuo pungiglione?” (1 Cor
15,55).
Gesù,
risorgendo, ha distrutto la morte e poiché Gesù è Vero Uomo, ha anticipato per
noi la nostra Risurrezione. L’Evangelo, la Buona notizia, è che Dio si è fatto
Uomo ed ha meritato per noi la Redenzione dal peccato e dalla morte. Gesù era
innocente, della più totale innocenza e si è sacrificato per noi; i bambini
innocenti, i quali danno la vita e le loro sofferenze, alla Sua Opera,
partecipano subito alla Sua Risurrezione. Essi vanno subito in Paradiso. “Preziosa è, agli occhi del Signore, la morte
dei Suoi Santi.” (Sal 115,15)
Nel disegno
di Dio, la morte non è la fine di tutto, ma indica la vera mèta dell’uomo che è
la Vita Eterna, lo scopo della creazione dell’uomo, ove vi è liberazione,
gioia, pace.
Dice Gesù ai
discepoli di Emmaus abbattuti e delusi: “Non bisognava che il Cristo
sopportasse queste sofferenze, per entrare nella Sua Gloria?” (Lc 24,26).
In queste
parole di Gesù c’è la chiave di lettura e l’ingresso nel mistero della
sofferenza. Prima della Gloria, bisogna sopportare il Calvario. La sofferenza, quindi, è solo la strada per
la gioia. Il dolore è solo il costo dell’amore. I dolori sono grandi lezioni;
sono insegnamenti che segnalano ciò che nella vita è veramente essenziale. L’uomo che ha sofferto, possiede una notevole
capacità di lotta sul male per dimostrare a sé e al suo prossimo come
sopportare la sofferenza. Fratello che
soffri, sappi che nessun male è invincibile, perché Cristo Risorto, cammina con
te. E nella misura in cui tu ti affidi a Lui, ricevi il potenziamento della
Speranza contro ogni tentazione di disperazione. Ogni male, sopportato con Lui,
ha senso e scopo.
Ecco il
lieto annuncio: L’amore distillato dalla sofferenza, provoca la consolazione
del Padre. E poi, resi esperti dalla Sua consolazione, essi stessi diventano
consolatori in nome di Dio.
Quando la
sofferenza ci sgomenta e ci trascina nella solitudine, gridiamo a Gesù: “Resta
con noi, Signore!” (Lc 24,29). Ai
discepoli di Emmaus, scoraggiati e delusi, Gesù offre il Pane, lo spezza e lo
distribuisce loro con quel gesto inconfondibile che richiama la loro memoria.
Spezzare il pane è segno di condivisione, è il dare in cibo Sé Stesso, la Sua
Parola a tutti gli uomini, specialmente ai timorosi e tribolati per le
infermità.
L’Eucaristia
è la risposta concreta al bisogno dell’uomo che vuole sentirsi amato ed è anche
espressione del nostro desiderio di rimanere con il Signore, per cercare
consolazione, per offrirGli la nostra vita ed essere Suoi testimoni. Il cibo
adatto per questo lungo viaggio della vita è Lui, Gesù, il Risorto, Colui che
diviene Pane di vita. “Fratello, quando senti la tentazione di
chiudere il tuo cuore alla speranza della Risurrezione, apri gli occhi ai
segni. Senti nel profondo, la pace che Egli vuole donarti. Sperimenta la Sua
Presenza nell’Eucaristia! Fratello,
rendi feconda la tua immobilità; aiuta quelli che soffrono, a valorizzare il
tesoro soprannaturale che Dio ha nascosto in ogni dolore. Ogni offerta è
feconda." (P.Palumbieri)
Maria veglia
su tutti noi come una Madre premurosa e tenera. Fratello che piangi: Maria è
l’esperta del dolore. Rivolgiti a Lei e sarai consolato. Già al momento
dell’Offerta nel Tempio, il Sacerdote Simeone profetizza la spada che le
trafiggerà l’anima. E poi, sarà Madre Addolorata accanto al patibolo del Figlio.
Lei, ripiena
di Spirito Santo, guida i discepoli a testimoniare la Verità verso una Pasqua
di gioia e una vita nuova. Anche noi potremo dire: “Grandi cose ha fatto in me
l’Onnipotente.”
(Carlo)
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