giovedì 18 novembre 2010

SPIRITUALITA'

I NOSTRI CARI DEFUNTI

“Davanti alla morte noi restiamo muti e ci lasciamo prendere dalla tristezza. Alla nostra memoria riaffiorano i volti di tutte le persone care che ci hanno lasciato. Tutti rechiamo ferite recenti o più antiche, portiamo nel cuore il ricordo di amici e di parenti che ora non sono più accanto a noi.
Fratelli e sorelle defunti, quanto vi dobbiamo! Ci portiamo nel cuore i vostri gesti più belli, le parole più affettuose e sagge che avete proferito. Sono il tesoro che avete affidato a noi, ancora pellegrini sul sentiero della vita. Eppure quante cose abbiamo già dimenticato, quanta parte della vostra esistenza sfugge alla nostra memoria, come uno splendido fiore di campo nascosto tra mille altri fiori. Nelle nostre vene scorre il vostro sangue, la nostra vita ha trovato origine nel vostro amore.
Siete le radici di questo albero che è la nostra vita. Talvolta il debito di riconoscenza e di affetto, sembra affievolirsi sotto il peso dei giorni, nel ritmo frenetico delle ore, come una fiamma tremula che sta per essere spenta dal vento. I vostri volti popolano i nostri album di famiglia e ci portano le immagini di un tempo passato. Ritroviamo i momenti più importanti della vostra vita: l’esuberanza della giovinezza, l’orgoglio e l’intraprendenza della maturità. A volte finiamo col perdere il profumo della vostra generosità, l’odore buono di pulito che veniva dai vostri sentimenti più nobili, la delicatezza del tratto, segno di affetto discreto.
Oggi, nel giorno che dedichiamo al vostro ricordo, noi accenderemo con tenerezza un lume per dirvi che non vi abbiamo dimenticato, deporremo un fiore per narrare delicatamente un legame che la morte non ha potuto recidere. Oggi pronunceremo una preghiera accorata che sgorga dal segreto del cuore e si rivolge direttamente a Dio con la fiducia dei figli. Noi imploreremo per voi la pace, chiederemo a Dio che vi accolga nella Sua casa, che sia il Dio-con-voi, che asciughi ogni lacrima dai vostri occhi e vi faccia sedere alla Sua mensa.
Oggi vi vogliamo dire ancora una volta grazie per il bene che ci avete fatto. Ravvivate in noi la speranza di riabbracciarvi tutti un giorno, quando anche noi saremo trasfigurati dall’Amore Misericordioso di Dio. Toglieteci, vi preghiamo, la paura angosciosa della morte, otteneteci la grazia di morire da cristiani, da figli di Dio e da fratelli vostri. Gesù è morto dicendo con fiducia:
“Padre, nelle Tue mani affido il Mio Spirito” Siano queste le nostre ultime parole e voi affidateci alle mani delicate di Dio.”
(Don Canio Calitri)

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