sabato 30 luglio 2011

SPIRITUALITA'

“…giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.” (Gv 20,8)

Gli usi funerari della Palestina, al tempo di Gesù, prevedevano l’inumazione del defunto di riguardo dentro una grotta, scavata appositamente nella roccia e collocando il defunto su di una pietra piana.
Il corpo veniva avvolto da un lungo lenzuolo, fasciando il tutto con larghe bende e ponendo due sudari, ossia due teli, uno all’interno e un altro all’esterno della fasciatura, al fine di trattenere il più possibile le sostanze profumate e conservatrici a contatto con il corpo. Gli studi hanno confermato che sui corpi venivano versati circa 30 Kg di una mistura di varie sostanze (aloe e mirra) che mummificavano in parte il corpo del defunto.
Il sudario (nome improprio dato ad un telo che serviva a filtrare il sudore degli sportivi) aveva lo scopo (quello interno) di tenere chiusa la mandibola, altrimenti rilassata per la morte, e quello esterno per tenere a contatto gli aromi e limitare l’uscita dal capo di liquidi interni.
Secondo Don Persili la fede nella Resurrezione di Gesù non nasce, come generalmente si crede, dall’apparizione di Gesù alle pie donne e agli Apostoli, ma dallo stesso sepolcro, da ciò che i testimoni Pietro e Giovanni videro nel sepolcro. Scrive Don Persili: “Pietro, entrato nel sepolcro, non vide il corpo di Gesù perché era scomparso, sparito. La particolare disposizione delle tele, faceva escludere che il corpo di Gesù si fosse in qualche modo rianimato come accadde a Lazzaro e che fosse tornato di nuovo a vivere la vita terrena; faceva anche escludere che fosse stato preso o rubato da qualcuno, amico o nemico, perché le fasce erano rimaste al proprio posto, anche se distese e non erano state né svolte, né sciolte,né tagliate.”
D’altro canto, la presenza dei lini nel sepolcro faceva escludere il trafugamento del corpo (perché un ladro non si sarebbe attardato a svolgere fasce e sudario) ma attestava l’avvenuta Risurrezione.
Infatti, quando Pietro e Giovanni entrarono nel sepolcro videro che:
-Il corpo di Gesù non c’era; - gli aromi si erano tutti volatilizzati;-i teli erano completamente asciutti;- le fasce erano vuote e distese (afflosciate) sulla pietra sepolcrale;- il sudario era rimasto rialzato, in posizione di avvolgimento, benché non fosse più sostenuto. (da: Storialibera)
Quindi il lenzuolo e le fasce non erano aperte o smosse, ma semplicemente afflosciate su se stesse come se il corpo fosse svanito da sotto le bende. Inoltre il sudario che aveva contenuto il capo di Gesù era rimasto arrotolato come quando era stato legato per la sua funzione di sostegno (mentoniera). E allora il discepolo vide che, scomparso il corpo, le fasce che lo avevano avvolto, più pesanti, si abbassarono sulla sindone che esse coprivano e risultarono “distese”. Il sudario per il capo, più leggero e più piccolo, per così dire “inamidato” per l’istantaneo essiccarsi dei profumi liquidi, restò ( al contrario delle fasce) avvolto, agli occhi dei due Apostoli, in una posizione unica. (Messori). E allora, Giovanni CREDETTE. (Sintesi da uno scritto di Don Antonio Persili)

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