lunedì 31 ottobre 2011

SPIRITUALITA'

LA LEGIO MARIAE PROCEDE VERSO IL PRIMO SECOLO DI VITA

Quella sera, alle 20 del 7 settembre 1921, vigilia della Natività di Maria,certamente nessuno dello sparuto gruppo di laici riuniti in preghiera a Dublino, poteva immaginare il destino della piccola Organizzazione che iniziava ad esistere. E chi, se non lo Spirito Santo, poteva assicurare e favorire, intercedente la Vergine Madre, una così vasta diffusione nel mondo ?
Da quella sera sono trascorsi nove decenni e le schiere, al servizio della Regina del Cielo, a vessilli spiegati, hanno proseguito il cammino, consapevoli di essere chiamate ad operare in tempi particolarmente difficili, senza precedenti storici di possibile comparazione. Decenni nei quali la persecuzione a Cristo e alla Sua Chiesa, realizzata anche tramite un laicismo pervasivo, teso a proporre nuovi modelli, più o meno palesemente compromissori, di carità senza verità, ha assunto dimensioni inimmaginabili ed inqualificabili.
Le regole di appartenenza alla Legione, seguono la divina semplicità delle verità cristiane, sono elementari e alla portata di tutti, senza distinzioni di età, di razza, di censo o di gruppi sociali di appartenenza. E' prevista una riunione settimanale dove, dopo la recita del S.Rosario, ciascuno riferisce brevemente sull'attività di testimonianza evangelica svolta, sulle difficoltà incontrate, sui suggerimenti che ritiene utile proporre.
Il gruppo si riunisce attorno a un modesto altare, con una piccola statua di Maria. Il silenzio, l'umiltà, la preghiera, il confronto ordinato e la comunione reciproca, aiutano a percepire la presenza invisibile ma reale, secondo la divina promessa, più reale di quanto appare il visibile, come ha scritto S.Faustina Kowalska nel suo "Diario".
Il lavoro viene quindi assegnato dal responsabile del gruppo che resta a disposizione del sacerdote preposto alla Parrocchia presso cui opera il Presidio. Il periodo di apprendistato è legato alla presenza alle riunioni, oltre che alle opere.
Poi col tempo, lentamente alla vera scuola di Maria, ciascuno può assimilare il metodo migliore per imparare ad amare, senza costrizioni.
Schiavi della Sua mitezza, umiltà e nascondimento, i Legionari amano la loro Mamma Celeste e desiderano farla amare. In disparte ai risultati reali del loro operato, come servi inutili, desiderano essere portatori e diffusori silenziosi di una Fede bambina.
Franco Morra

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