martedì 23 agosto 2016

SPIRITUALITA'



PERCHE’  MARIA SANTISSIMA  E’  CORREDENTRICE

In Maria possiamo considerare tre aspetti:
-Maria Mediatrice quale Madre del Verbo incarnato, quindi Mediatrice di Redenzione.
-Maria Dispensatrice di tutta la Grazia per rigenerare tutte le anime (Corredentrice).
-Maria Mediatrice di soccorso e di difesa, ossia Avvocata.
Dalla pienezza di Grazia di Maria Immacolata (Lc 1,28) sgorga ogni Grazia come da un acquedotto, perché è sposa dello Spirito Santo e a Lui indissolubilmente unita.
Maria è Mediatrice di tutte le Grazie, perché è la Madre universale che si prende cura dei figli e delle loro necessità.
Maria è Corredentrice perché dal possesso e dalla distribuzione della Grazia, deriva la Sua cooperazione dovuta all’offerta e al merito, per aver partecipato con Cristo (anche se in maniera subordinata) all’acquisto stesso delle Grazie di Redenzione. Maria Santissima non ha ricevuto soltanto le Grazie del Figlio per distribuirle agli uomini, ma ha acquistato in Cristo, con Cristo e per Cristo Redentore, le Grazie della Salvezza e santificazione universale con le Sue materne sofferenze associate a quelle del Figlio.
Maria Riparatrice è legata alla Redenzione in atto primo ossia al farsi della Redenzione, mentre Maria Dispensatrice è legata alla Redenzione in atto secondo ossia alla distribuzione della Grazia.
La corredenzione e la maternità spirituale, sono inscindibili perché si trovano l’una nell’altra; infatti Maria Santissima è Madre nostra perché Corredentrice ed è Corredentrice perché Madre nostra.
Anche nella “Lumen gentium” al n. 61, viene affermato che Ella “ cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore…per restaurare la vita soprannaturale delle anime.”  Il Redentore e la Corredentrice si presentano quali progenitori della nostra salvezza, al pari di Adamo ed Eva, progenitori della nostra rovina. (Teoria biblico-patristica della “Ricapitolazione”.) Infatti come Eva deriva da Adamo e poi coopera con lui alla rovina dell’Umanità, così Maria deriva da Cristo e poi coopera con Lui alla Salvezza dell’Umanità. Lei infatti condivide col Redentore tutta “l’inimicizia” nella lotta contro il serpente infernale. La parola “inimicizia” che accomuna la Madre e il Figlio, contiene in sé la duplice realtà dell’Immacolatezza e della Redenzione. Nel Protovangelo viene annunciato che la “Donna” (Maria) sarà destinata a lottare insieme al Figlio (il Seme di Lei) per schiacciare la testa al serpente.
Madre e Figlio vengono presentati quali riparatori del peccato dei progenitori e in questa ottica troviamo indicata e radicata la corredenzione di Maria. Come Adamo ha avuto Eva, concausa del peccato, così Cristo ha avuto Maria concausa di Redenzione. Secondo il volere di Dio, Maria è la “Donna” che deve lottare direttamente contro il serpente, mentre la Sua discendenza deve lottare contro la discendenza del serpente. Ecco quindi Maria che lotta e schiaccia la testa del serpente, inaugurando la Sua Discendenza (il Suo Seme) che sono Cristo e la Chiesa, i quali lottano e vincono la discendenza del demonio costituita dai suoi seguaci. Dio, per operare la Redenzione, ha voluto servirsi proprio degli stessi mezzi di cui satana si è servito per operare la rovina dell’uomo. Ciò che Adamo e la prima Eva hanno rovinato insieme, il secondo Adamo e la seconda Eva hanno restaurato insieme.
Satana si è servito di un uomo (Adamo) e di una donna (Eva) per metterci contro Dio; Dio si è servito di un Uomo (Cristo) e di una Donna (Maria) per metterLi contro satana e redimere l’Umanità. In tutti e due i piani, l’uomo (Adamo-Cristo) è la causa primaria, perché capostipite e primo responsabile della prevaricazione (Adamo) e della Redenzione (Cristo), mentre la donna è associata quale causa secondaria e relativa alla prevaricazione (Eva) e alla Redenzione (Maria).
Pio XII nella Bolla dogmatica “Munificentissimus Deus” scrive: “I Padri, fin dal secolo secondo, presentarono Maria come la nuova Eva strettissimamente unita, quantunque soggetta al nuovo Adamo nella lotta contro il serpente infernale, nella quale lotta, come viene detto nel Protovangelo, avrebbe riportato una pienissima vittoria sul peccato e sulla morte (Redenzione, quindi! Ndr) che, negli scritti dell’Apostolo delle genti, appariscono sempre uniti.
Del resto, l’Annunciazione porta con sé e in radice, la Mediazione corredentiva della Salvezza e quella dispensativa della Grazia.
Nella profezia di Simeone la spada rappresenta la corredenzione mariana perché accomuna la Madre al doloroso destino del Figlio. Maria, accettando quella “spada”, diviene così Corredentrice insieme al Redentore.
Scrive ancora S.Giovanni Paolo II :”E anche Maria ha partecipato in maniera mirabile alle sofferenze del Suo Divin Figlio, per essere Corredentrice dell’umanità.”
S.Luigi Maria di Montfort nel suo Trattato della vera devozione scrive (n:18):”Dio Figlio è disceso nel grembo della Vergine come nuovo Adamo nel Paradiso terrestre, per compiacersi in esso ed operarvi in segreto meraviglie di Grazia…Ha glorificato la propria indipendenza e Maestà, nel dipendere da questa amabile Vergine nella concezione, nella nascita, nella presentazione al Tempio, nei trent’anni di vita nascosta, anzi, nella Sua stessa morte, alla quale doveva essere presente per compiere con Lei un medesimo sacrificio ed essere immolato col Suo consenso all’Eterno Padre, come già Isacco, col consenso di Abramo, alla volontà di Dio…Da Lei fu allattato, nutrito, cresciuto, educato e sacrificato per noi.
I più grandi richiami biblici del termine “Donna” riferito a Maria Santissima sono:
il Protovangelo (Gn 3,15), le nozze di Cana (Gv 2,4), la Donna dell’Apocalisse (Ap 12,1). In ognuno di questi episodi c’è un riferimento ben solido alla soteriologia e quindi alla missione corredentiva di Maria. Scrive molto bene il Ruotolo:”Alla Vergine Santissima il parto verginale del Redentore, non costò dolore alcuno, anzi, si compì nell’estasi del più ineffabile gaudio; ma la generazione del Corpo Mistico del Signore, Le costò gli inenarrabili dolori del Calvario, perché Ella era Corredentrice  del genere umano.”
 (Dal sito S.Michele Arcangelo.)
(Carlo)

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