mercoledì 25 aprile 2018

SPIRITUALITA'

LITURGIA EUCARISTICA Oggi, tra i fedeli sembra caduta in disuso la conoscenza profonda dei misteri della S.Messa e del significato della Liturgia che è simbolo dei Misteri di Cristo. Il primo Sacerdote storico, consacrato, unto, è stato Aronne, ma chi ha creato il sacerdozio cattolico, è stato Gesù Cristo stesso nell’ultima cena. Lì Gesù ha fondato la Sua Chiesa ed ha collegato questa all’Ordine sacerdotale. Le Sue parole sono state un comando: “Fate questo in memoria di Me”. Senza sacerdozio non esiste l’Eucaristia perché solo il Sacerdote (in persona Christi) ha la facoltà di far scendere la Divinità fra gli uomini. Nella S.Messa il Sacerdote compie la funzione di Cristo-Capo, mentre tutti gli altri fedeli esercitano la funzione delle Membra di Cristo. “ L’Eucaristia poi, estende la sua efficacia a tutto l’agire del Ministro, poiché la funzione sacerdotale non include solo la santificazione, ma anche il governo e l’insegnamento.” (Missalis Romani). Nella celebrazione eucaristica, vengono usate vesti particolari, perché per compiere un’azione sacra è opportuno uscire dalle consuete attività umane della vita quotidiana, per entrare alla presenza di Dio, nella celebrazione dei divini Misteri. La Chiesa vuole aiutare i fedeli a ritrovare il Mistero nascosto nei secoli e manifestato in Gesù Cristo. Dice infatti S.Paolo (Ef 3,5-12): “Tale Mistero (della Chiesa) nelle età passate, non fu conosciuto dai figli degli uomini come ora è stato rivelato ai Suoi Santi Apostoli ed ai Profeti per mezzo dello Spirito, cioè che i Gentili sono ammessi alla stessa eredità; sono membri dello stesso Corpo e compartecipi delle promesse di Cristo Gesù per mezzo del Vangelo di cui io sono stato fatto Ministro, per un dono della grazia di Dio che mi è stata concessa mediante l’efficacia della Sua potenza. A me, che sono il minimo tra i membri della Chiesa, è stata concessa questa grazia di annunziare tra i Gentili le incomprensibili ricchezze di Cristo e di mettere in luce, di fronte a tutti, quale sia il piano di questo Mistero, tenuto celato fin dalle origini dei secoli, in Dio che ha creato ogni cosa, affinché sia ora svelata per mezzo della Chiesa, ai Principati e alle Potestà, nell’alto dei Cieli, la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che Egli ha mandato ad effetto per mezzo di Cristo Gesù, Signore nostro. E’ Cristo che ci dona l’ardire, se abbiamo fede in Lui, di presentarci con piena confidenza a Dio.” La Chiesa, quindi, intende condurre il fedele per una strada che porti al Mistero; questa strada è chiamata “mistagogia”. Al principio della mistagogia, c’è un incontro di fede col Signore attraverso la Sua grazia. “Dall’incontro di Cristo con l’uomo, è partito un itinerario di conoscenza che si sviluppa in esperienza di fede: “Dove abiti?...e si fermarono presso di Lui.” (Gv 1,38). Così accadde che alcuni lo seguirono. Questa è la mistagogia di Dio verso l’uomo. L’Altare L’immagine biblica e patristica del Cielo che scende sulla Terra, si manifesta nell’Eucaristia celebrata sull’Altare; questo è simbolo di Cristo, del Calvario e del sepolcro da cui il Signore risorge Glorioso. E’ anche mensa, su cui viene apprestato l’Agnello di Dio, mentre la comunione dei fedeli è distribuita fuori del Santuario. Per questo, l’Altare viene venerato e incensato, insieme al libro dei Vangeli deposto su di esso. Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “L’Altare, attorno al quale la Chiesa è riunita nella celebrazione eucaristica, rappresenta i due aspetti di uno stesso Mistero: l’Altare del Sacrificio e la mensa del Signore e questo tanto più in quanto l’Altare cristiano è il simbolo di Cristo stesso, presente in mezzo all’assemblea dei Suoi fedeli, sia come vittima offerta per la nostra riconciliazione, sia come alimento celeste che si dona a noi. Dice S.Ambrogio: “Che cosa è l’Altare di Cristo se non l’immagine del Corpo di Cristo?” La divina presenza non è limitata nel tempo, ma dura per sempre. Adorazione Dalla Comunione sacramentale scaturisce l’adorazione, termine che sta ad indicare un gesto di inclinazione profonda del corpo e dell’anima. I principali gesti di adorazione, sono l’inchino e la genuflessione. Come lo stare in piedi è significativo della Risurrezione, la prostrazione a terra è segno di adorazione di Colui che, Risorto, è il Vivente. Nella Liturgia dell’Apocalisse, ricorre ripetutamente il termine “Proschìnesis” e quella Liturgia celeste è presentata alla Chiesa come modello e criterio per la Liturgia terrestre. I gesti di adorazione, corrispondono al riconoscimento della Maestà del Signore e dell’appartenenza dell’uomo a Dio. L’adorazione devota ricorda il Mistero presente e ricorda che la Messa non è solo un convito fraterno (come tra i Protestanti). E’ necessario rafforzare lo spirito della Liturgia cristiana come comunione con Cristo, adorazione di Dio e offerta a Lui di tutto, della storia, del cosmo, di sé stessi. Comunione Comunicarsi significa entrare in comunione con il Signore e con i Santi della Chiesa terrestre e celeste. “Ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la Mia voce e Mi apre la porta, Io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con Me.”(Ap 3,20). Azione di Dio Il sacro è segno dello Spirito Santo. Dice S.Basilio Magno: “Tutto ciò che ha un carattere sacro, è da Lui che lo deriva” La vera azione della Liturgia, è azione di Dio stesso; è questa la particolarità della Liturgia cristiana, ossia è Dio stesso ad agire e compiere l’essenziale e noi ne siamo partecipi. Infatti la contemplazione e l’adorazione acuiscono il desiderio dell’unione totale della creatura col suo Signore e Creatore e nello stesso tempo spalancano la coscienza della nostra indegnità. Eucaristia S.Cirillo di Gerusalemme osserva che con il Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo, l’uomo diventa un solo corpo e un solo sangue con Lui. Quindi la Comunione ha efficacia ontologica in quanto è unione alla vita di Cristo che trasforma la vita dell’uomo. Per mezzo di essa si stabilisce un’appartenenza vitale che perfeziona e compie l’adorazione filiale del Battesimo. L’Eucaristia fortifica la vita soprannaturale del cristiano e la premunisce dalla perdita delle virtù teologali (fede, speranza e carità). Il peccato mortale provoca la separazione da Dio e dalla Chiesa, impedendo così di accedere all’Eucaristia. Quindi l’Eucaristia è antidoto e medicina efficace per guarire le ferite del peccato mediante la Misericordia divina da Essa significata ed attuata. Maria ha esercitato la Sua fede eucaristica, prima ancora che l’Eucaristia fosse istituita, per il fatto stesso di avere offerto il Suo grembo verginale per l’Incarnazione del Verbo di Dio. C’è pertanto un’analogia profonda tra il “Fiat” pronunciato da Maria alle parole dell’Angelo e “l’Amen” che ogni fedele pronuncia quando riceve il Corpo del Signore. Dice S.Ireneo: “L’Eucaristia è il compendio e la somma della nostra fede. Il nostro modo di pensare è conforme all’Eucaristia e questa, a sua volta, si accorda con il nostro modo di pensare” (Da: Lineamenta del Sinodo dei Vescovi) (Carlo)

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