“Non
giudicate affinché non siate giudicati “ (Mt 7,1)
Questo comandamento di nostro Signore, è rivolto esclusivamente al
giudizio di condanna verso il nostro prossimo, ma non si può estendere in ogni
direzione come molti ipotizzano.
Il buon cristiano deve astenersi dal giudicare il comportamento del
nostro prossimo, condannandolo, perché noi non siamo mai in grado di farlo, sia
per i nostri limiti, sia per la nostra imperfetta conoscenza dell’individuo che
stiamo frequentando. Nessuno, tranne il Creatore, è in grado di scandagliare
l’animo umano e giudicare in perfetta buona fede. Il nostro io è sempre
presente nel nostro giudizio e condiziona pesantemente le nostre conclusioni.
Per questo, Gesù, meravigliosamente saggio, ci proibisce di voler togliere la pagliuzza dall’occhio
del vicino ( in definitiva,condannandolo), prima di aver tolto la trave
presente nel nostro. Non è difficile interpretare la trave come il grande
ostacolo della nostra personalità.
Ma, estendere questa proibizione alle continue scelte che il cristiano
giornalmente deve fare, e quindi al continuo giudizio esercitato, è certamente
paralizzante ed erroneo.
Ad ogni tentazione che mi si presenta, devo opporre il filtro del mio
giudizio, per stabilire, secondo i dettami di Cristo, se sia o meno in linea
con questi principi evangelici. Quindi, mille volte al giorno sono sollecitato
a giudicare, perché la tentazione è instancabile e tale deve essere il mio
comportamento.
Dice Gesù: “Se il fratello tuo ha peccato contro di te, và e ammoniscilo
tra te e lui solo…”(Mt 18,15-20).
E’ implicito, quindi, che il giudizio è stato esercitato, dal momento che
la vittima chiede spiegazioni, “ammonendo” il peccatore. L’ammonizione, quindi,
presuppone il giudizio di colpevolezza, colpevolezza che, in caso di resistenza
dell’oppositore, viene portata davanti agli anziani al fine di ricevere
giustizia.
Male fanno tutti coloro che, strumentalizzando il consiglio evangelico,
insistentemente impediscono al cattolico ignorante, di mettere in atto le ispirazioni
dello Spirito Santo e impediscono l’adesione entusiasta del credente,
lasciandolo in una oscura nube di colpevole indecisione.
(Carlo)
Nessun commento:
Posta un commento