giovedì 6 febbraio 2020

SPIRITUALITA'


SENZA MARIA NON VI E’ REDENZIONE
Questa affermazione che può sembrare ardita, in verità non fa altro che allinearsi al piano redentivo voluto da Dio. Infatti, Dio ha sempre voluto agire con il concorso degli uomini, servendosi di loro per realizzare la Sua Santa Volontà. Anche questa volta coinvolge una Donna che Egli provvede a rendere pura e immacolata fin dalla Sua Concezione, affinché possa concepire e allevare un Uomo che avrà contemporaneamente due nature, quella umana e quella divina. La parte umana del Figlio sarà fornita dalla Donna preservata pura dal peccato originale, affinché Ella possa ospitare nel Suo ventre puro, la purezza di un Dio.
Ma nel piano misericordioso del Creatore, è previsto che la Donna acconsenta liberamente al grandioso progetto e abbia  coscienza del grande impegno che avrebbe assolto; per questo la Grazia Santificante dello Spirito Santo La avvolge e istruisce, perché la Sua accettazione non sia incosciente o superficiale. Essere immuni dalle gravi conseguenze del peccato originale, significa essere immuni dal condizionamento di una natura degradata, come quella che limita la natura umana, sottoposta, dopo la perdita dei doni preternaturali, alla nefasta azione del demonio.
Il primo peccato dell’uomo è stato quello di rifiutare l’Amore del Creatore, preferendo a Lui l’avversario, acconsentendo così a divenire schiavo del male.
A questo punto l’uomo, ha perduto tutto, tutti i doni preternaturali che il Creatore aveva elargito, in special modo quello della Grazia Santificante che lo rendeva figlio di Dio.
Il peccato è stato così grande, infinito come lo è Dio, pertanto riguadagnare la posizione felice era impossibile all’uomo, perché mai avrebbe potuto meritare come un Dio, soddisfacendo la Maestà divina. Solo Dio Stesso poteva offrire una valida soddisfazione all’altezza della propria Maestà infinita. Quindi era necessario un uomo che fosse tale, ma racchiudesse anche la divinità. Dio quindi, per realizzare il Suo piano, aveva necessità di ottenere il consenso umano perché ci fosse la collaborazione umana. Senza di quella Egli avrebbe dovuto cambiare piano, ma questo non era nella Sua Volontà, perché Egli ha sempre inteso rispettare la libertà umana, desiderando da sempre che l’adesione dell’uomo sia fatta per amore e non per costrizione.
Maria dunque, interpellata dall’Angelo Gabriele, risponde positivamente al suo invito e pronuncia il Suo fatidico “sì”.
I meriti di Maria sono molteplici; accettando la Maternità, accetta di condividere tutto con Suo Figlio  e sappiamo quanta sofferenza abbia accompagnato la vita di questa Famiglia. Fin dalla nascita del Figlio, Ella ha vissuto le prime difficoltà, superate dalla grande gioia che la nascita di Gesù Le ha portato e nel vedere che varie persone presenti, subito il popolo dei pastori e poi i sapienti, venuti da terre lontane, hanno adorato il Re dei Re.
Maria ignorava il futuro, ma era certa che sarebbe stata sempre legata al Figlio e alle Sue vicissitudini. Ogni passo del Figlio era un nuovo Mistero che Lei si sforzava di interpretare alla luce della Sacra Scrittura che conosceva perfettamente e nella quale verificava in ogni momento l’attuarsi delle Profezie che riguardavano il Figlio: “Maria serbava queste cose, meditandole nel Suo Cuore.” (Lc 2,19)
Certamente era sconvolgente chiedersi chi fosse veramente Suo Figlio; il poeta Dante dirà magistralmente, sintetizzando questo Mistero: “Figlia del Tuo Figlio”.
Maria dunque, è inserita in qualche modo nella Santissima Trinità poiché è la Madre della II Persona trinitaria ed è ripiena della III Persona trinitaria che è lo Spirito Santo. Può esservi un mistero più grande? Dice F.Duff nel suo Manuale della Legio Mariae: “Ma come è possibile, anche solo tentare di penetrare un Mistero così incomprensibile? Ci si potrebbe riuscire soltanto per illuminazione divina, ma questa grazia può essere chiesta con fiducia soltanto a Colei che per la prima volta nel mondo, ricevette l’esplicito annunzio della Dottrina Trinitaria.
Ciò avvenne nel solenne momento dell’Annunciazione. Per mezzo del Suo sublime Angelo, la Santissima Trinità si è rivelata a Maria così: “Lo Spirito Santo scenderà su di Te, su Te stenderà la Sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà, sarà dunque Santo e chiamato Figlio di Dio.” (Lc 1,35)
Questa unione strettissima tra Gesù e Maria, colloca la Madre sempre presso il Figlio e il Figlio presso la Madre. Ogni avvenimento viene vissuto insieme e condiviso nel profondo; Maria è il
Paradiso di Dio, il luogo ove Egli vuole appagare il Suo immenso Amore. In Lei, infatti, ha trovato realizzato tutto ciò che Egli ambisce realizzare: perfetta umiltà, dedizione complete, perfetta obbedienza, un’angelica dolcezza, continua preghiera e grande Fede.
“Il rapporto di Maria con la II Persona divina, è il più vicino alla nostra comprensione. L’evidente unione tra Madre e Figlio, viene esteso anche alle anime, cosicché quando alla nascita la loro unione fisica si interruppe, non cessò quella spirituale, ma anzi, si rafforzò, tanto che Ella collaborò al piano redentivo di Dio; così la Chiesa può dichiarare che Maria non è soltanto la Collaboratrice della II Persona divina, ma anche Corredentrice nella Salvezza, Mediatrice nella Grazia e, di fatto, “simile a Lui”. Inoltre Maria è chiamata “Tempio dello Spirito Santo”: Lei è la creatura più vicino a Lui in dignità. Maria è stata talmente assorbita dallo Spirito Santo, divenuta “una Sua sola cosa” con Lui, vivificata da Lui,che Lui è la Sua vera Anima. Ella è Sua cosciente e intelligente Collaboratrice a tal punto che, quando Ella opera, opera anche Lui e se non si accetta l’intervento di Lei, non si accetta neanche quello di Lui. Il Padre Onnipotente Le ha comunicato la Sua fecondità, nel grado che è possibile a una semplice creatura, in modo che Ella fosse capace di ricevere da Lui il potere di generare il Suo Figlio e tutti i Membri del Suo Corpo Mistico. Il Padre, quindi, ha dato e dà il Suo Figlio, soltanto per mezzo di Lei, Egli non si procura figli che per mezzo di Lei e non comunica le Sue Grazie che per mezzo di Lei.” (S.Luigi di Montfort)
“Maria divenne la Madre si Cristo e nostra Madre nell’Annunciazione…Quella Sua maternità, fu poi proclamata nel momento in cui raggiunse la sua completezza, ossia quando la Redenzione fu compiuta. Tra le sofferenze del Calvario, Gesù Le disse dalla Croce: “Donna, ecco il Tuo Figlio” e a Giovanni: “Ecco la tua Madre” (Gv 19,26-27) Attraverso S.Giovanni, queste parole furono rivolte a tutti gli eletti. Cooperando pienamente con il Suo consenso e le Sue sofferenze, alla nascita spirituale dell’umanità, Maria divenne nostra Madre nel modo più completo e perfetto.” (Manuale della Legio Mariae)
Padre Faber asserisce che Maria non è abbastanza conosciuta e amata: “La devozione per Lei è debole, superficiale e scarsa. Non è sostenuta dalla Fede. Ne consegue che Gesù non è amato, che gli eretici non vengono convertiti, che la Chiesa non è onorata; le anime, che potrebbero essere sante, languiscono e inaridiscono, i Sacramenti non sono adeguatamente frequentati, le anime non sono evangelizzate con entusiasmo. Gesù non risplende, perché Maria è tenuta nell’ombra. Migliaia di anime si dannano perché non si dà loro Maria. La meschina, sbiadita parvenza di quel che noi chiamiamo la nostra devozione a Maria, è la causa di tutte queste mancanze ed errori, di questi peccati, omissioni e cedimenti. Eppure, se dobbiamo credere alla rivelazione dei Santi, Iddio ci chiama ad una ben diversa devozione per la Sua Madre benedetta: più grande, più estesa, più forte…Basta sperimentarla su noi stessi e, con gran sorpresa, la nostra anima si sentirà trasformata e inondata di grazie e saremo subito convinti della sua quasi incredibile efficacia come mezzo si salvezza per gli uomini e per l’avvento del Regno di Cristo.” (Manuale della Legio Mariae)
(Carlo)1

Nessun commento:

Posta un commento