giovedì 23 dicembre 2010

APOSTOLATO 9

Pellegrinaggio a Lourdes

Arrivo a Lourdes alle 10 del mattino. Sono frastornato dal viaggio e dalle tante conversazioni avute in treno, ma ho subito la sensazione, ed è la stessa di due anni fa, che si tratti di un luogo fuori del comune, di un luogo benedetto da Dio in modo speciale.
Qui la Madonna è di casa; è una nuova Nazareth che comunica continuamente a chi si mette in sintonia, quel senso profondo di mistero che penetra e oltrepassa questa vita, che è simbolo di un’altra esistenza, incommensurabilmente più grande e che l’amore di Dio ha preparato per noi.
L’uomo è un mistero immenso e qui, più che altrove, se ne ha la netta sensazione.
Quale spiegazione, quale giustificazione poter dare al di fuori di quella cristiana, delle terribili visioni che si hanno qui a Lourdes, assistendo ad una qualsiasi delle due processioni che si svolgono ogni giorno ?
L’espressione dei visi dice tutto e narra l’impegno della vita che non vuole fermarsi dinanzi a nessuna menomazione pretendendo di superare ogni ostacolo. C’è chi stringe i denti in uno sforzo disperato per sopravvivere e chi, invece, trascina la propria esistenza, attonito, di fronte alla propria condizione, sforzandosi di padroneggiarla, ma dalla quale si sente perennemente estraneo. Quanto è vero che Dio ci ha fatti per la vita! Come è vero che ci ha creati per amore, quell’amore che noi, con la nostra defezione, abbiamo sconvolto, trascinandovi la malattia e la morte. Ciò che accade oggi, non è spiegabile in modo diverso ed essere altrettanto soddisfacente.
E che dire poi della sofferenza che qui, più che altrove, balza prepotente di fronte agli occhi di tutti, dimostrando quanto illimitato sia il suo potere e la sua fantasia ? Se limitassimo la nostra attenzione a tanto spettacolo, senza superare il sensibile elevandoci spiritualmente, allora una fine, una fine qualsiasi, sarebbe l’unica soluzione possibile. Ma proprio questa disperazione, questa conclusione distruttiva è la suggestione demoniaca che vorrebbe fare di noi dei perdenti, dei rinunciatari, dei bestemmiatori ingrati, i quali rassegnano, indignati, la propria vita al loro Creatore.
Questa è la tremenda manovra dell’avversario perenne, questa la tragica illusione che afferra i lontani dalla Verità, i materialisti di tutti i tempi ! Quanto buio, per coloro che rifiutano la Luce !

Alcuni incontri:

Dopo la processione serale, all’uscita dal Santuario, sorprendo tre persone che discutono di fede.
Un anziano asserisce di credere poco e un altro, più giovane, sostiene che l’uomo è fatto male fin dal principio. Alla mia obiezione ribatte che, se l’uomo non fosse fatto male, non avrebbe peccato; l’Autore del male, in sostanza (Dio mi perdoni) è Colui che ci ha creati. Noi siamo innocenti e dovremmo essere protetti dalle conseguenze del peccato. Mi accorgo che è invischiato in una strana e blasfema teologia e mi affanno, in brevissimo tempo, a pronunciare le parole più incisive possibile, perché possano rimanere in loro. Capiscono di essere in difficoltà e vorrebbero sottrarsi alla conversazione. Li seguo finché mi è possibile, spiegando loro quanto la bontà di Dio abbia fatto per noi, per strapparci alle conseguenze della nostra tragica scelta originale, acconsentendo Lui Stesso a sopportare le terribili prove della Passione per redimere l’uomo ormai perduto e salvarlo dalla dannazione eterna, insegnandogli a vincere il male con il bene, le sofferenze con la sopportazione.
Non potendo continuare, ho donato loro la Medaglia Miracolosa, invitando il più retrivo a chiedere spesso alla Madonna la conoscenza della verità.

Due italiani, marito e moglie, credenti e praticanti, sono venuti a Lourdes per fede. Poi altri tre che fanno parte di un gruppo. Anche loro hanno fede. Domando loro un giudizio sulla sofferenza esposta a Lourdes e mi rispondono che è un grande esempio di fede; per tutti costoro ci sarà la grazia di continuare a portare la croce con rassegnazione. E per chi non crede? –chiedo io. Rispondono che chi non crede è costretto a pensare che vi sia un’altra vita oltre questa, perché la rassegnazione dei malati, non si accorda con la visione di un mondo infelice.

Un anziano signore di Padova, sospettoso e in crisi, parla con difficoltà della sua visione religiosa. Ha paura della mia indagine e crede che voglia convincerlo per forza. Cerco di essere diplomatico per non renderlo ancora più diffidente e parlo di me e della Legione. Vorrei aiutarlo a rivelare le sue difficoltà ma….il demonio, nei panni di una donna, me lo strappa letteralmente di mano!

Una coppia di Ventimiglia; lui, uomo robusto e infaticabile. All’età di 46 anni è stato colpito da una paralisi che lo ha messo fuori uso. Si è disperato per anni, prendendosela con tutti e specialmente col figlio, il quale ha preferito fuggire di casa, sposandosi presto. La moglie, disperata, ma piena di fiducia in Dio, lo ha convinto ad andare a Lourdes. Già da 4 anni viene qui, ricavandone un grande giovamento spirituale, tanto che ora si è fatto promotore, insieme alla moglie, di un rosario itinerante comune. Periodicamente si riuniscono anche nelle case, con altri volenterosi, per recitarlo insieme. Gli parlo della Legione di Maria, della possibilità di diventare Legionario, ma dice di essere abbastanza impegnato. Per ora non sembra disposto, però dichiara di essere felice per aver riacquistato la fede e l’affetto del figlio che credeva di aver perso per sempre. Anche la moglie lo conferma e dice che i suoi conoscenti non si capacitano nel vederlo così cambiato.
Carlo

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