venerdì 13 agosto 2010

LA PREGHIERA CATTOLICA E ISLAMICA

Secondo i cattolici

E’ una relazione personale e intima con Dio.
Il punto cruciale delle nostre differenze con l’Islam, sta nel mistero dell’Incarnazione; da qui , infatti, l’importanza per il cristiano di ottenere un suo coinvolgimento personale sul piano della Fede e specialmente della preghiera, perché così come Dio ha voluto assumere la nostra condizione umana, allo stesso modo Egli vuole che l’uomo entri nella Sua Vita divina.
“Dio dimora in lui e lui in Dio” (1° Gv 4,15) Questo mirabile scambio non può avvenire senza la nostra partecipazione attiva., Pertanto sono necessari un continuo superamento del formalismo rituale e una interiorizzazione della preghiera, perché la ritualità dei gesti e delle parole ha un valore vincolante solo nel caso delle formule sacramentali.
La SS Trinità divina si rivela a noi nel dono totale di Dio-Amore sulla Croce. Il Figlio offre al Padre il proprio Spirito, per dare all’uomo la Salvezza, cioè la possibilità di partecipare alla Sua stessa Vita. E questo stesso Spirito “viene in aiuto alla nostra debolezza e intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili…”(Rm 8,26) partecipando così alla preghiera dei figli di Dio.
Dai Vangeli scaturisce una profonda intimità e perfetta unione tra Dio, il Figlio fatto Uomo e coloro che, nella Fede, accolgono il mistero del Dio Incarnato. “Tutto mi è stato dato dal Padre Mio; nessuno conosce il Figlio, se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo.” (Mt 11,27)
E ancora: “Gli dice Tommaso: Signore non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via? Gli dice Gesù: Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno va al Padre se non attraverso di Me…Gli dice Filippo: mostraci il Padre e ci basta. Gli dice Gesù:da tanto tempo sono con voli e non mi avete conosciuto, Filippo? Chi ha visto Me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: mostraci il Padre? Non credi che Io sono nel Padre e il Padre è in Me?” (Gv 14,5-10)
Nel colloquio con la samaritana, Gesù rivela la Sua natura piena di Amore espansivo. “Le risponde Gesù: se tu conoscessi il dono di Dio e chi è Colui che ti dice: dammi da bere, tu Gli avresti chiesto, ed Egli ti avrebbe dato acqua viva” (Gv 4,10)…
E alla donna che allude all’acqua del pozzo, Gesù aggiunge: “colui che beve di quest’acqua, avrà ancora sete. Colui invece che beve dell’acqua che gli darò Io, non avrà mai più sete; ma l’acqua che gli darò, diverrà on lui una sorgente di acqua che zampilla verso la Vita Eterna.” (Gv 4,13)



Secondo i musulmani

I Musulmani usano formule fisse e rigide come :”Allah è Grande, Allah è Misericordioso etc.
Le forme o frasi di preghiera non contengono un verbo, ossia non sono soggettive; manca il soggetto che compie l’azione di lodare o di attestare che Dio è Grande etc. Sono espressioni neutre, che escludono intenzionalmente il singolo orante. Infatti queste formule sono attestati universali che non sono soggetti alla volontà di chi prega e sono atti di adorazione dovuti a Dio, indipendentemente da chi li compie.
All’uomo non è permesso dire: “Io lodo Dio” perché questo potrebbe far supporre che io ho il potere di dare lode, o meno, a Dio; quindi eserciterei un certo potere su di Lui. Secondo i Musulmani ciò è inammissibile, perché Dio si loda da Sé. Al credente viene chiesto solo che egli esprima la sua intenzione di pregare. Se il credente dicesse: “Io lodo Dio”, e poi nel suo cuore non credesse, sarebbe una menzogna, ma se egli dicesse; “Lode a Dio”, questo risulta sempre essere vero.
Non c’è quindi nessun coinvolgimento personale, quindi nessuna relazione con Dio.
Poiché tutti i Musulmani pregano con le stesse formule e gesti e nella stessa lingua (l’arabo), non ha alcuna importanza che il singolo capisca, o meno, quello che pronuncia, dal momento che egli, nel pregare,è coinvolto in questa dimensione universale. Il suo, infatti, non è un atto personale, ma il riconoscimento di essere uno tra i servitori che lodano e adorano il Dio Unico.
La preghiera musulmana è l’espressione logica della non-relazione tra la creatura e il suo Creatore. Infatti Dio, nella Sua unicità e alterità, non ha la possibilità di trovare un punto di contatto, un rapporto di intimità, con l’uomo che ha creato; sarebbe per Lui snaturare la Sua Essenza divina, un confondere la creatura col Suo Creatore. Quindi, per il Musulmano, a Dio manca la possibilità di comunicare con le Sue creature. (!)
Nella preghiera musulmana, Dio prende le distanze da colui che prega, a causa della Sua trascendenza e alterità, con una sorte di “gelosia” che deriva dalla Sua natura divina, tale da impedire l’ascolto della voce di chi Lo prega.
Inoltre, per i Musulmani, è blasfemìa parlare di Trinità: “E sono empi coloro che dicono: Dio è il Terzo di Tre. Non c’è altro Dio che un Dio solo e, se non cessano di dire simili cose, un castigo crudele toccherà a quelli di loro che così bestemmiano.” (Sura 5 versetto 73). Inoltre “Quando Dio disse: O Gesù, Figlio di Maria, sei tu che hai detto agli uomini: prendete Me e Mia Madre come dei, oltre a Dio? Gesù rispose: Gloria a Te! Non Mi appartiene di dire ciò che non ho il diritto di dire. Se lo avessi detto, Tu lo avresti saputo. Tu conosci ciò che è nell’intimo Mio, e Io non conosco ciò che è nell’intimo Tuo! In verità Tu solo conosci ogni segreto.” (Sura 5 versetto 116).
Il Corano riconosce a Gesù un carattere profetico e messianico, anche se Gli viene negato il titolo di Signore e Salvatore, oltre alla Sua identità di Figlio di Dio. Gesù è annoverato tra i 25 Profeti il cui compito è uguale per tutti: annunziare al popolo l’esigenza assoluta del monoteismo e avvertirlo del giudizio finale imminente e implacabile. Inoltre, secondo il Corano, Gesù non è morto, perché Dio Lo ha richiamato a Sé per smentire coloro i quali, credendo di averLo ucciso, hanno crocifisso al Suo posto, uno simile a Lui. “Perché hanno detto: Sì, noi abbiamo ucciso il Messia,Gesù Figlio di Maria, il messaggero di Allah. Ma non l’hanno ucciso, non l’hanno crocifisso, bensì qualcuno fu reso ai loro occhi simile a Lui…ma Allah Lo innalzò a Sé “ (Sura 4 versetto 158). In merito poi al giudizio finale: “In verità sarà Lui ad annunciare l’ora” (Sura 43 versetto 61) e che ritornerà Musulmano, il giorno della risurrezione per “ testimoniare contro la gente del Libro”, cioè i Cristiani. Per il Corano dunque, Gesù sarebbe venuto per annunciare il suo successore, cioè il Profeta Maometto!
Commento del Redattore:

In nome di un monoteismo assoluto, viene negata ogni altra dimensione di Gesù che, per i Cristiani, è Parola Eterna del Padre, Verbo Incarnato che rivela il volto del Dio-Amore, crocifisso e risorto, per dare agli uomini la Salvezza che viene da Dio. Tutto questo mi compunge il cuore di tanto amore per Gesù che mi ha voluto Cristiano. D’ora in poi, la sera, prima di dormire, rivolgerò le preghiere della sera al mio amato Gesù e dirò, con cuore pieno di riconoscenza: “Ti amo Signore Gesù, con tutto il cuore, e Ti ringrazio di avermi creato e FATTO CRISTIANO.

Carlo (Elaborazione dalla Rivista dei Missionari d’Africa)

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