Agli amici, da uno non ancor risanato
Prologo
Qui, tra il faceto usuale e poi il serio,
in versi canterò l’aureo batterio,
ond’ebbero l’inizio tanti mali,
che fanno sospirare noi mortali!
Oh mio bel stafilococco
tutto d’oro, e mica sciocco:
dappertutto fai colonia,
in Somalia o in Patagonia…
ma da qualche mese in qua
hai trovato che ci sta
un bel posto nelle gore
delle valvole del cuore
dell’ignaro sottoscritto !
Che ha peraltro il suo diritto
di cercar chi le fa tutte
fino a che non li ha distrutte!
Qui davvero è una partita
dov’è in gioco la mia vita…
Dio l’ha data, ed ho il dovere
di arrivare a tante sere,
fino a quando Lui vorrà:
è per questo che son quà.
Antibiotici a go-gò,
che più tanti non si può,
senza soste, notte e giorno,
più degli “extra” a far contorno.
Con la fida “pianta” al fianco
tra il mio letto e questo banco
e nel lungo corridoio:
in complesso non mi annoio…
Leggo, scrivo e i giorni conto:
son due mesi, e il terzo affronto!
Ho passato il carnevale,
e ora fò il Quaresimale:
fino a Pasqua, o anche più in là?
Questo ancora non si sa.
Forse poi l’operazione
d’alto rischio, a conclusione.
Poi a casa? Oppur sta scritto
che da qui me ne andrò dritto
da Colui che mi ha creato,
per venire giudicato?
E di là cosa mi aspetto?
Fido in Lei che mi ha protetto,
per raggiunger, prima o poi
quel che spera ognun di noi:
un eterno dì beato
che per tutti è preparato!
Legionario di Maria Edoardo Semenza (scritto in Ospedale nel 2002)
Nessun commento:
Posta un commento