mercoledì 1 settembre 2010

SPIRITUALITA'

SE CREDI,VEDRAI LA GLORIA DI DIO (Gv 11,40)

“Questa sconvolgente parola di Gesù apre prospettive infinite. E invita a chiedersi: come far percepire al non credente la Fede misteriosa che dà accesso a regni sconosciuti ? Occorre tentare di renderla accessibile per analogia, attraverso la lettura e la comprensione dei segni.
La Fede è uno strumento con cui captare onde ignote, per scoprire Dio nascosto nel cuore della nostra storia. Dio è qui, non tra le nuvole, lontano, ma nel cuore del mio cuore: è anima della mia anima, vita della mia vita, respiro del mio respiro. Ma non interferisce con la mia lunghezza d’onda: Dio non è allo stesso livello, non è in linea concorrenziale con il mondo. Egli si cela troppo in profondità per far conoscere questo.
Ciò nonostante la Sua azione Lo tradisce, grazie ai mille indizi della Sua presenza. Dio ci invia dei segnali. Ci rivela, a sprazzi, a intermittenza, la Sua presenza qui, come un vulcano che periodicamente manifesta il fuoco che brucia nel suo cratere. In apparenza il fuoco è spento e la lava è fredda. Dio manda dei segni ogni tanto e, man mano che apprendiamo la lettura dei segni di Dio, siamo abbagliati dalla Suo multiforme presenza. Ci conosce, ci segue, ci ama fino all’ultimo tassello della nostra vita.
Natanaele sotto il fico (Gv 1,50) e l’uomo con l’orcio che guida i discepoli verso il cenacolo (Lc 7,10), restano per sempre vive immagini di questo amore premuroso. Dio si nasconde di solito come un sole che rare volte trapassa le nuvole. Bisogna essere attenti, nel leggere i segni.
Dobbiamo saper leggere tra le righe, nel libro che Lui scrive con noi. Il credente è un uomo che capta quell’aldilà, quel Dio che è al centro della nostra esistenza. Dio è qui e non lo sappiamo; sarà per noi la sorpresa più grande, scoprire un giorno, in piena luce, la Gloria di Dio, questo splendente Amore che ci avvolge e ci ama in modo tanto impercettibile.
La Fede è un senso nuovo, una scelta di indizi. Qualcosa di simile si trova nel romanzo giallo.
Per apprezzarlo ci vuole un’attenzione sempre viva, un fiuto speciale. Partendo da un guanto abbandonato o da una finestra mal chiusa, si può rintracciare una pista. La Fede è una chiave, un codice. Il codice di Dio è contenuto per intero in una sola parola: amore. Provate questa chiave di lettura. Immediatamente la porta cigola a causa di alcune serrature che stridono: come spiegare, se Dio è Amore, tanti mali del mondo? Non spiego il mistero del male, ma non rinunzio ad azionare la chiave. Basta un raggio luminoso, per rivelare il sole, anche se lo coprono le nuvole e se grandina. Io so che Lui c’è. Perché il sole in Dio non è un sole trionfante e il mondo, una Costa Azzurra?
Non lo so; deve essere successo qualcosa. Non me lo spiego, so solo che non ho il diritto, anche se assisto a tanto male, di dubitare del bene. E, dato che il Bene è qui, Dio è nel cuore di tutto ciò che è luce, verità e amore. Questo è sufficiente per la mia Fede, altrimenti sarebbe una visione estatica. Non devo capire tutto, ma devo aprirmi a tutto ciò che rivela la Sua presenza. La Fede mostra che Lui è qui, nascosto dietro quel caso fortuito, quell’amico, quella parola, quella coincidenza, quel lutto, quel contrattempo e quella gioia al momento giusto.
Egli tesse la nostra vita, tutti i fili di questa vita,e la Sua mano sa perché i fili si allontanino in tutte le direzioni: fede, apertura, ascolto e accoglienza.
Se almeno il non credente potesse infrangere il muro del suono e sentire la voce del Signore che penetra con lo sguardo la notte opaca, fino a distinguere le stelle! “
(Cardinale Suenens)

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