sabato 18 maggio 2013

SPIRITUALITA'

Una fede visibile- La fede può essere testimoniata dalle grandi Processioni che resistono nel tempo e che sono ancora visibili ai giorni nostri? In quel di Sestri Levante, ridente cittadina addormentata sul mare ed avvolta da colline profumate di ginestre, il più bel paese del mondo per chi vi è nato e cresciuto, vi sono decine di chiese, cappelle e luoghi di preghiera che ti invitano a conoscere come la vita del passato forse permeata ad ogni angolo di strada di quella fiducia nel Signore che oggi sembra superata o addirittura scomparsa. Tra le tante chiesette, ve ne è una, arrampicata tra fasce di olivi, lecci ed agave, il cui suono della campana arriva lontano lontano, a seconda come tiri il vento, ma che tutti i suoi cittadini riconoscono, perché ricorda loro una festa patronale alla quale nessuno vuole mancare, quella della Madonna del Carmelo. E’ la chiesa millenaria di S.Stefano del Ponte, appollaiata su di una collina cinta da vigneti e che custodisce la statua di questa Madonna e che ogni anno, nella terza domenica di luglio, viene portata in processione lungo le vie della cittadina. E’ una tradizione che si perde nel tempo –sembra che la prima volta si sia svolta nel 1697- ma certo è che coinvolge tutta la popolazione, anche i passanti occasionali e gli ospiti stagionali; un numero impressionante di persone, simili ad un fiume in piena, che parte dalla Chiesa e percorre un tratto di quasi tre Km, tra strade strette, ponti e viali coronati di palme, per giungere fino alla Basilica Collegiata S.Maria di Nazareth, ove viene celebrata la S.Messa e ripercorrere poi a ritroso il percorso fatto in precedenza, fino al rientro nella chiesa dalla quale era partita. Ricordo che in passato mio padre ci raccontava che la nonna, già avanti negli anni (allora la vecchiaia arrivava molto prima degli odierni anni ottanta) si preparava il giorno prima, il sabato, e diceva: “Cascasse il mondo, la processione me la devo fare tutta!” Parole che testimoniano la fede, la forza ed il coraggio che hanno sempre distinto le genti della Liguria. Uomini e donne cresciuti in una quotidiana lotta per reperire cibo e lavoro con la sola forza delle braccia, alla ricerca di un sostentamento proveniente dal mare o dalla misera e dura terra, rubata proprio alla furia del mare. La processione, quindi, ha la partecipazione di vari Parroci della Diocesi, con in testa il loro Vescovo, di bambini della prima Comunione, di signore vestite rigorosamente in nero (non in segno di lutto, ma di rispetto) di uomini e donne della Confraternita, di alcuni Sindaci della zona, e di frati del vicino convento. Tre Cristi crocifissi, ciascuno del peso di 130 Kg, di cui uno dipinto di nero, che gli uomini più forti di Sestri Levante si passano da uno scrocco all’altro, tenendo le braccia dietro la schiena e camminando a passo cadenzato al suono della musica. Tutti precedono la statua della Madonna del Carmelo ornata di fiori e cinta di grapoli d’uva, segno tangibile di gratitudine per i frutti della terra donati in quell’anno da nostro Signore. Verrebbe da pensare alla fatica di quei portatori dei Cristi ed a come meriterebbe essere ripagata! Ed invece nò, in questo paese sono proprio loro a pagare una quota di denaro per essere inseriti tra coloro che faticano in onore proprio della Santa Vergine. Tra due ali di folla ci sono inoltre i bambini più piccoli vestiti come S.Giovanni Battista avvolto in una pelle di pecora, o come S.Pietro con le chiavi in mano, o S.Rita con un cesto di rose, o s.Matteo con il Vangelo sul braccio, o S.Teresa con il Crocifisso, o S.Lucia con un paio di occhiali, o S.Antonio con un grosso pezzo di pane in mano, o S.Domenico e tanti altri. A questo punto, l’afflusso di tante persone valutate sempre oltre le 2.000, causa il blocco del traffico e fa formare file interminabili di auto. I “mugugni” dovrebbero essere inevitabili, e invece nessuno fiata, anzi il canto della Salve Regina si alza con maggiore gioia verso il Cielo. Inevitabile il pianto ed asciugarsi poi quelle lacrime che sanno di speranza perché, così facendo, scopriamo ogni volta di più che abbiamo urgente bisogno di misericordia. Così ogni estate, col sole che scalda la pelle ed il sudore che inzuppa gli abiti, questa processione rinnova i sentimenti più profondi, quelli della spiritualità, della bellezza, del sacrificio, della devozione ed è come se Qualcuno, dall’alto, provasse a bussare per l’ennesima volta, alla porta del cuore degli uomini di buona volontà.-Maria Teresa S.-

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