domenica 23 agosto 2015

SPIRITUALITA'

Continua la pubblicazione del calendario legionario 2016 ; mese di marzo :




ANALISI MEDICA DELLA SINDONE
-Lo schiaffo
L’Uomo della Sindone reca sul Suo volto i segni di due atroci episodi:  quello dello schiaffo e quello della coronazione di spine.  Il primo avvenne durante l’interrogatorio di Caifa: “E subito uno dei servi Gli diede una manata, dicendoGli: “così rispondi al Sommo Sacerdote?” (Gv 18,20-22)
Così oggi constatiamo sul negativo due evidenti tumefazioni, una sotto l’orbita e l’altra sullo zigomo. Lo schiaffo fu violentissimo e probabilmente dato da una mano guantata pesantemente.
-La coronazione di spine
Gli fù calcato sul capo una corona di lunghe spine intrecciate: “E i soldati, intrecciata una corona di spine, Gliela posero sul capo.” (Gv 19,2)
Sulla fronte è evidente una colatura di sangue a forma di 3 rovesciato e proveniente da una grossa vena frontale; la forma a 3 si deve alle rughe della pelle contratta per il forte dolore.
-La flagellazione
Sul petto, sulla schiena e sui polpacci, si ravvisano chiaramente i segni lasciati dal triplice flagello formato da cordicelle alla cui sommità vi erano vertebre di pecora o sferette di piombo, legate a coppia da un piccolo manubrio trasverso.  I colpi erano inferti fino allo svenimento della vittima presso i romani, fino a 40, presso gli ebrei. Nella Sindone se ne contano circa 120.  Il piombo contundente produceva enfiagioni, gli ossicini invece, laceravano.
Il Signore subì il supplizio verso le 10 del mattino, dopo una nottata insonne, in mezzo ai dileggi degli sgherri del Sinedrio e dopo quattro udienze di tribunale, da Anna e Caifa la notte, da Pilato al mattino presto, da Erode verso le 7,30. I Vangeli lo attestano: “Allora Pilato prese Gesù e Lo fece flagellare.”
(Gv 19,1)
-Il peso della croce
Come si evince dal negativo fotografico della Sindone, la spalla destra risulta più bassa della sinistra, come è naturale in un destrorso, ma in questa immagine è gonfia ed escoriata, come lo è la spalla sinistra.  Queste contusioni si spiegano col peso e con lo scorrimento del legno nel trasporto e nelle cadute. Tutto ciò è conforme al Vangelo: “Ed Egli, portando la Sua croce, s’incamminò verso il luogo, detto Calvario, in ebraico Golgota.” (Gv 19,16-17)

-La crocifissione
“Era l’ora terza quando Lo crocifissero” (Mc 15,25). I segni dell’affissione alla croce con chiodi, sono palesi sulla Sindone, per le mani e per i piedi. Le braccia sono incrociate e la mano sinistra copre in parte la destra. La piaga è nel carpo, cioè negli ossicini del polso e non sul palmo che non avrebbe retto il peso, nella zona detta “spazio di Destot”.  Una volta trafitto, viene ferito il nervo tenar, che è sensitivo-motore. Questo nervo, colpito, fa ripiegare il pollice il quale, infatti, non si vede nella Sindone. A causa di questa ferita, questo  nervo sensibile produsse uno spasimo atrocissimo che perdurò per tutta l’agonia.
Dalle colature di sangue si deduce che l’avambraccio destro era perpendicolare al patibolo, invece l’avambraccio sinistro, aveva un angolo di 65° in sollevamento e di 48° in accasciamento.
L’accasciamento opprimeva fortemente il Signore che stentava a respirare; ogni tanto Egli, facendo leva sui piedi inchiodati, si sollevava e così trovava forza per rivolgere l’invocazione al Padre e le parole di conforto alla Madre, al discepolo prediletto e al buon ladrone.  I piedi, inchiodati con un solo chiodo, il sinistro sopra il destro, sono resi evidenti sulla Sindone osservando il davanti e il dietro dell’immagine.
-Il  colpo di lancia
Sulla figura dell’Uomo sindonico, all’altezza del costato, si osserva un’abbondante chiazza di sangue la quale cola in molteplici rivi, sul fianco.  S.Giovanni scrive: “Venuti poi a Gesù e vistoLo morto, non Gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati, con la lancia Gli trafisse il petto e subito uscì sangue ed acqua.” (Gv 19,33-44). Questo colpo di lancia è stato inferto nel  5° spazio intercostale destro e corrisponde anch’esso al segno sindonico.
Gesù non sentì il colpo di lancia, perché era già morto, ma la sofferenza dell’agonia ha fatto formare tanto liquido pleurico e pericardico, da uscire a fiotti dalla ferita del costato.
Secondo vari medici, la morte fu dovuta a crampi tetanici, per cui i muscoli respiratori, stando sempre tesi in espirazione, inducono l’asfissia. Ciò viene rilevato dalla Sindone nella quale il rilievo del petto, appare marcato a detrimento della cavità peritoneale, depressa, a causa della convessità del diaframma.
(Carlo)

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