martedì 1 gennaio 2019

SPIRITUALITA'

MEDITAZIONI SALUTARI (parte prima) (da : “Cammino, Solco, Forgia” del Beato Josemaria Escrivà) Prologo dell’Autore “Leggi adagio questi consigli. Medita con calma queste considerazioni. Sono cose che ti dico all’orecchio, in confidenza di amico, di fratello, di padre. E queste confidenze le ascolta Dio. Non ti racconterò nulla di nuovo: intendo ridestare i tuoi ricordi per far emergere qualche pensiero che ti colpisca; così migliorerai la tua vita, ti avvierai per cammini d’orazione e d’Amore e diverrai finalmente un’anima di criterio.” “Egoista. Tu sempre a pensare a te. Sembri incapace di sentire la fratellanza di Cristo: negli altri non vedi fratelli; vedi gradini. Prevedo il tuo pieno insuccesso. E, quando sarai sprofondato, vorrai che gli altri abbiano con te la carità che tu ora non vuoi avere. (31) Tu non sarai un leader se nella massa vedi soltanto lo sgabello per salire.- Lo diventerai se hai l’ambizione di salvare tutte le anime. Non puoi vivere volgendo le spalle alla folla: ti è necessaria la brama di renderla felice. (32) Non aver paura della verità, anche se la verità ti costasse la vita. (34) Non mi piacciono i vostri eufemismi: la vigliaccheria la chiamate prudenza. –E la vostra “prudenza” fa che i nemici di Dio, col cervello vuoto di idee, si diano arie di sapienti e sclino posti che mai dovrebbero scalare.(35) Temporeggiare? E’ una parola che si trova soltanto- Bisogna temporeggiare!- nel vocabolario di coloro che non hanno voglia di lottare- pigri calcolatori o vigliacchi-, perché si considerano vinti in partenza.(54) Coltiva l’intimità con lo Spirito Santo- il Grande Sconosciuto-, perché è Lui che ti deve santificare. Non dimenticare che sei tempio di Dio- Il Paraclito è nel centro della tua anima: ascoltalo e segui docilmente le Sue ispirazioni.(57) E’ bene che tu conosca questa dottrina sicura: il proprio spirito è cattivo consigliere per dirigere l’anima nelle burrasche e nelle tempeste, fra gli scogli della vita interiore. Perciò è Volontà di Dio che la direzione della nave sia presa da un Maestro, affinché con la sua luce e la sua conoscenza, ci conduca al porto sicuro.(59) Perché tanto timore di vederti e di farti vedere dal tuo Direttore, così come sei in realtà? Avrai vinto una grande battaglia se perdi la paura di farti conoscere. (65) Come i buoni figli di Noè, copri col manto della carità, le miserie che vedi in tuo padre, il Sacerdote. (75) L’azione senza l’orazione, non vale nulla: l’razione si avvalora col sacrificio. (81) In primo luogo, orazione; poi espiazione; in terzo luogo, molto in “terzo luogo”, azione. (82) Adagio. Pensa che cosa dici, chi lo dice e a chi. Perché quel parlare in fretta, senza dar tempo alla considerazione, è rumore, fragore di latta. E ti dirò, con Santa Teresa, che non lo chiamo preghiera, anche se muovi molto le labbra. (85) Non sai pregare?- Mettiti alla presenza di Dio e non appena comincerai a dire: “Signore, non so fare orazione…” sii certo che avrai cominciato a farla. (90) -Et in meditazione mea exardescit ignis- e, nella mia meditazione, si accende il fuoco. Per questo vai all’orazione: per fare di te stesso un falò, un fuoco vivo, che dia calore e luce. Perciò, quando non sai proseguire, quando senti che ti stai spegnendo, se non puoi gettare nel fuoco tronchi odorosi, getta i ramoscelli e il fogliame di piccole orazioni vocali, di giaculatorie, che continuino ad alimentare la fiamma. E avrai utilizzato bene il tempo.(92)" (selezione di Carlo)

Nessun commento:

Posta un commento