venerdì 4 gennaio 2019
SPIRITUALITA'
MEDITAZIONI SALUTARI (parte 2 )
(Dal libro: “Cammino, solco, forgia” di Josemaria Escrivà)
-173—“Quella parola ben trovata, la battuta che non uscì dalla tua bocca; il sorriso amabile per colui che ti annoia; quel silenzio davanti a una accusa ingiusta; la benevola conversazione con i seccatori e gli importuni; quel non dare importanza, quotidianamente, ai mille particolati fastidiosi e impertinenti delle persone che vivono con te… Tutto questo con perseveranza, è davvero solida mortificazione interiore.
-174—Non dire: quella persona mi secca. –Pensa: quella persona mi santifica.
-242—Quanto devo a Dio per il fatto d’essere cristiano: la mia mancanza di corrispondenza di fronte a questo debito, mi ha fatto piangere di dolore: di dolore d’Amore. Mea culpa!- E’ bene che tu cominci a riconoscere i tuoi debiti: ma non dimenticare come si pagano: con lacrime…e con opere.
-271—Diceva un’anima d’orazione: nelle intenzioni, Gesù sia il nostro fine; negli affetti il nostro Amore; nella parola, il nostro argomento; nelle azioni, il nostro modello.
-278—Abbi presenza di Dio e avrai vita soprannaturale.
-280—Se perdi il senso soprannaturale della tua vita, la tua carità sarà filantropia; la tua purezza, decenza; la tua mortificazione, idiozia; la tua disciplina, frusta, e tutte le tue opere, sterili.
-282—Paradosso: è più accessibile essere santo che sapiente, ma è più facile essere sapiente che santo.
-285—La conversione è cosa di un istante.- La santificazione è lavoro di tutta la vita.
-286—Non c’è nulla di meglio al mondo, che stare in grazia di Dio.
-287—Purezza d’intenzione.- L’avrai sempre se, sempre e in tutto, cercherai soltanto di piacere a Dio.
-288—Mettiti nelle Piaghe di Cristo Crocifisso.-Lì apprenderai a custodire i tuoi sensi, avrai vita interiore e offrirai continuamente al Padre i dolori del Signore e quelli di Maria, per pagare i tuoi debiti e tutti i debiti degli uomini.
-295—Se non sei padrone di te stesso, per quanto tu possa essere potente, il tuo potere mi fa pena e mi fa ridere.
-309—Guarda che viscere di misericordia ha la Giustizia di Dio! Nei giudizi umani si castiga colui che confessa la propria colpa: nel giudizio divino, lo si perdona.
-316—Mi dici di sì, che ami. –Bene: ma ami come un avaro ama il suo oro, come una madre ama suo figlio, come un ambizioso ama gli onori o un povero sensuale il suo piacere?- No?- Allora non ami.
-317—Quanti affanni riservano gli uomini ai loro affari terreni! Sogni di gloria, ambizione di ricchezze, preoccupazioni di sensualità.- Uomini e donne, ricchi e poveri, vecchi e uomini maturi e giovani e perfino bambini: tutti uguali. Quando tu ed io, ci affanneremo allo stesso modo negli affari della nostra anima, avremo una fede viva e operante: e non vi sarà ostacolo che non vinciamo nelle nostre imprese di apostolato.”
-349—Rimani tranquillo se hai espresso un’opinione ortodossa, anche se la malizia di chi ti ascolta, lo porta a scandalizzarsi.-Perché il suo scandalo è farisaico.
-351—Quell’aria di sufficienza ti rende molesto e antipatico, ti fa ridicolo e, quel che è peggio, toglie efficacia al tuo lavoro di apostolo. Non dimenticare che anche i mediocri possono peccare per eccesso di cultura.
-359—Dà un motivo soprannaturale alla tua ordinaria occupazione professionale, e avrai santificato il lavoro.”
(Carlo)
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