IN ASCOLTO DEL
CROCIFISSO
Ogni anno
ritorna la polemica relativa al Crocifisso che, secondo i nemici della fede,
turba le menti degli appartenenti alle religioni non cristiane. Guardo un
Crocifisso e penso al messaggio scioccante che proclama al mondo. E’
silenzioso, di un silenzio carico di alti significati; un silenzio che non può
non essere ascoltato e recepito positivamente. La prima persona a lamentarsi
pubblicamente è stato a suo tempo un povero sprovveduto di nome Abel Smith, il
quale ha dichiarato in televisione che il Crocifisso non è adatto alle
scolaresche perché la sua visione scioccante impaurisce i bambini e perché
coloro che non appartengono alla Religione Cattolica, non debbano sentirsi a
disagio.
Lui si
professa mussulmano ma, a dispetto del nome è, purtroppo, italiano ed è
cresciuto nel cristianesimo, abbandonandolo poi, senza averlo compreso, per la
religione mussulmana.
Contemplo
ancora quel Crocifisso, quel Corpo immerso nella sofferenza più totale,
circonfuso però di un’immensa serenità. Quando si guarda un’opera d’arte, al di
là della scena che rappresenta, si cerca di scorgere la visione intima dell’artista
e il messaggio che l’Autore abbia voluto comunicare. Come non scorgere, quindi,
il messaggio d’amore che il Crocifisso “grida” al mondo il quale
cerca,incomprensibilmente, di ignorare!
Un Dio ci
dona, con la creazione, un’esistenza felice; è un buon Padre che desidera per noi ogni
bene, ma noi, sobillati da colui che conosce il nostro lato debole, accettiamo
il maligno consiglio e rifiutiamo la Sua bontà, disprezzandola. Il meritato
castigo, potrebbe essere eterno, ma ancora una volta, la bontà infinita ha
ragione dell’ira e quando viene il momento ottimale, Egli si incarna nell’Uomo
per attuare la Sua Redenzione. L’uomo, sempre sobillato dal nemico, cerca di
impedire che si svolga quest’Opera grandiosa, gravando sempre più “il bastone
dell’aguzzino” fino a quel parossismo di
male che il Crocifisso sembra rappresentare sulle Sue carni martoriate. Il
nemico però, non sa che, proprio attraverso la sofferenza, viene realizzata la
Redenzione degli uomini, di tutti gli uomini, cristiani e non. Il Crocifisso è
universale, è la riconciliazione di Dio con gli uomini, è la loro speranza,
perché dall’alto della Sua Croce, dice che qualsiasi peccatore ormai non può
più disperare, perché un Dio ha scontato tutti i suoi peccati, passati,
presenti e futuri e lo perdona
(ovviamente se si pente), riammettendolo nel Suo Regno di gioia.
Quindi il
Crocifisso trasmette un messaggio di speranza e di gioia per tutti gli uomini a
qualsiasi razza o religione appartengano e non ha alcuna attinenza col “cadavere”
di cui lo sprovveduto Abel Smith ha parlato. Gesù è risorto, quindi è vivo e
attende anche lui, povero miscredente, quando capirà il suo grande errore.
(Carlo)
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