domenica 22 dicembre 2019

SPIRITUALITA'


LA  BONTA’  DI  DIO
Il concetto della bontà di Dio, mi affascina e mi attrae in modo particolare. Come non essere riconoscenti a un Dio che viene in nostro soccorso, dimostrando tutto il Suo amore per noi?
Penso al nostro buio interiore, alla schiavitù delle nostre molteplici miserie, a tutto quel male che condiziona ogni nostro comportamento e che senza un freno, va inesorabilmente verso il baratro dell’autodistruzione. Sì, autodistruzione, perché noi non possiamo sopportare una vita completamente negativa, una vita completamente priva di ogni scopo, una vita solitaria, mortale.
Il nostro impulso, il nostro desiderio, è vivere una vita gioiosa, fatta di condivisione e di realizzazione, ma tutto questo, come potrebbe avvenire nel nostro buio interiore, nel nostro deserto, incapaci di portare buoni frutti? Sì, perché il monopolio del Bene, il Bene personificato, l’unico Sole capace di rischiarare il nostro cammino e di scaldare il nostro cuore, è solo l’amore di Gesù.  Senza di Lui è notte, notte fonda, freddo glaciale, delirio di solitudine e di abbandono, pianto infinito ed eterno, disperazione totale.
Egli ci ha amati per primo, ci ha amati quando ancora eravamo peccatori, quindi offensori della Sua Maestà; ci ha amati nonostante il nostro peccato di origine e ci ha aperto le Sue braccia per accoglierci nel Suo Cuore Misericordioso. Ha avuto pietà della nostra disperazione e ci ha accolti presso la Sua Luce Paradisiaca, saziandoci di amore e di ogni bene. Diceva S.Agostino: “Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dal Tuo Amore?” Lo squisito amore di un Padre –Pastore che veglia sul ritorno del figlio fuggiasco o va in cerca della pecorella smarrita, ci può lasciare indifferenti? Ma non è Egli la nostra vita, tutta la nostra vita, l’unico scopo possibile e desiderabile?
E’ possibile preferire l’Inferno al Paradiso?
( Carlo)

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