LA BONTA’ DI DIO
Il concetto
della bontà di Dio, mi affascina e mi attrae in modo particolare. Come non
essere riconoscenti a un Dio che viene in nostro soccorso, dimostrando tutto il
Suo amore per noi?
Penso al
nostro buio interiore, alla schiavitù delle nostre molteplici miserie, a tutto
quel male che condiziona ogni nostro comportamento e che senza un freno, va
inesorabilmente verso il baratro dell’autodistruzione. Sì, autodistruzione,
perché noi non possiamo sopportare una vita completamente negativa, una vita
completamente priva di ogni scopo, una vita solitaria, mortale.
Il nostro
impulso, il nostro desiderio, è vivere una vita gioiosa, fatta di condivisione
e di realizzazione, ma tutto questo, come potrebbe avvenire nel nostro buio
interiore, nel nostro deserto, incapaci di portare buoni frutti? Sì, perché il
monopolio del Bene, il Bene personificato, l’unico Sole capace di rischiarare
il nostro cammino e di scaldare il nostro cuore, è solo l’amore di Gesù. Senza di Lui è notte, notte fonda, freddo
glaciale, delirio di solitudine e di abbandono, pianto infinito ed eterno,
disperazione totale.
Egli ci ha amati
per primo, ci ha amati quando ancora eravamo peccatori, quindi offensori della
Sua Maestà; ci ha amati nonostante il nostro peccato di origine e ci ha aperto
le Sue braccia per accoglierci nel Suo Cuore Misericordioso. Ha avuto pietà
della nostra disperazione e ci ha accolti presso la Sua Luce Paradisiaca,
saziandoci di amore e di ogni bene. Diceva S.Agostino: “Perché, Signore, ci
lasci vagare lontano dal Tuo Amore?” Lo squisito amore di un Padre –Pastore che
veglia sul ritorno del figlio fuggiasco o va in cerca della pecorella smarrita,
ci può lasciare indifferenti? Ma non è Egli la nostra vita, tutta la nostra
vita, l’unico scopo possibile e desiderabile?
E’ possibile
preferire l’Inferno al Paradiso?
( Carlo)
Nessun commento:
Posta un commento