APPROFONDIMENTI
La Fede
Una volta
superato lo scoglio dell’esistenza di Dio, l’uomo che desideri ricevere l’illuminazione
che gli consenta di credere nel messaggio d’amore che Dio incessantemente gli
invia, è necessario esprimere in sé stesso un giudizio, momentaneamente solo
razionale, di valutazione astratta.
Dopo aver deciso
che la bellezza e la perfezione del creato, il suo perfetto equilibrio, le sue
leggi che mirabilmente dirigono ogni forma di vita, la sapienza infinita che
continuamente traspare da ogni atto della creazione, ci hanno persuaso che
tutto ciò non può essere casuale e quindi riteniamo che tutto sia opera di un
Creatore infinitamente sapiente e onnipotente.
Ancora non
abbiamo la certezza di ciò che andiamo analizzando, ma siamo fortemente
sollecitati a considerare che Dio sia il responsabile di tutta la creazione,
compresa la nostra persona.
Siamo sulla
buona strada, ma ancora la scintilla della Fede non si è accesa in noi, perché
ci manca quell’illuminazione che consenta un’adesione profonda e una donazione
assoluta. Questa adesione non può avvenire con le sole mie forze, ma deve
arrivare come un dono dall’alto. L’Autore di questo dono incommensurabile è lo
Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità e, per ottenere tale
dono è indispensabile la mia supplica e il mio desiderio ardente di riceverlo.
Otterrò la
Fede che è certezza di quanto si crede razionalmente, ma soprattutto possederò
questo privilegio solo quando deciderò col cuore, di credere nella
Parola di Dio.
Dio,
infatti, con la Sua delicatezza non impone, ma invita a seguirLo; sta a noi
accettare il Suo invito amorevole e dare il nostro consenso. Egli vuole farsi
conoscere perché, conoscendoLo, possiamo
amarLo.
Per l’uomo,
non è facile comprendere l’Amore di Dio in tutta la sua estensione, perché egli
è troppo legato alla sua sfera fisica
che lo condiziona notevolmente. I Santi hanno fatto tanti sforzi per distaccarsi
dal corpo e divenire spirituali; uno dei più importanti è S.Francesco, il quale
è riuscito a dimenticare le esigenze del suo corpo, vivendo asceticamente nello
spirito.
Dio ama l’uomo
e lo ha creato per amore, desiderando per lui una gioia continua, ma Adamo ed
Eva hanno rifiutato questo amore, distruggendo i piani amorevoli del loro
Creatore.
Dio però,
non ha abbandonato l’uomo a sé stesso, ma ha, continuamente cura di lui con
premure degne di un animo adorabile e gentile. Così, ha assegnato ad ogni nuovo
bambino, un Angelo custode, il cui compito principale è quello di vegliare sul
suo protetto e spingerlo al Bene.
Ogni
battezzato che abbia fatto esperienza di questo grande amico, potrà
testimoniare quante volte nella vita e in ogni singolo giorno, questo Angelo,
quando lo si invoca, corra in aiuto del suo protetto.
Io, quando
devo affrontare difficoltà o incontri pericolosi, prego il mio Angelo che mi
suggerisca come comportarmi e Lui, pronto, agevola il mio cammino e risolve per
me tanti piccoli problemi che altrimenti potrebbero rivelarsi fallimentari o
dannosi.
Nel
colloquio con la Samaritana, Gesù cerca di far comprendere quanto sia
importante la Grazia e quanta gioia Essa procuri al fedele che la riceve. L’Amore
di Dio si riversa sull’uomo e l’uomo stesso diviene come una fontana zampillante
amore. Con questa figura, Gesù vuol far capire che l’Amore di Dio è espansivo,
perché l’amore ha necessità di condividere la Sua gioia con il prossimo. (Segue)
(Carlo)
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