mercoledì 29 aprile 2020

SPIRITUALITA'


INVOCAZIONI  PER  LA  PROPRIA  MORTE
L’argomento della propria morte, anche se prima o poi è necessario affrontarlo, non gode di grande gradimento, eppure i troppi avvenimenti di questo triste periodo di pandemia dovrebbero farci riflettere sul pericolo di non poter essere consolati e aiutati con tutta l’assistenza religiosa tanto importante negli ultimi momenti della nostra esistenza. Nel parossismo del virus i medici hanno obbligato chiunque, colpito dalla malattia del covid 19, a restare isolato da tutti e moltissimi moribondi non hanno avuto il conforto religioso né la somministrazione dei Sacramenti. Tutti sappiamo che quando si avvicina la fine della nostra vita, le tentazioni del comune nemico si fanno sempre più incisive e non è raro, per chi non sia fortificato dalla fede, cedere alla disperazione e perdere la più grande occasione per abbandonarsi nelle braccia del Padre, invocandone la Misericordia. La nostra tradizione ci ha insegnato che nell’approssimarsi della morte, il malato veniva assistito dalle preghiere dei parenti e dal conforto del Sacerdote. In punto di morte, come deve essere consolatorio sentirsi dire: “Ti sono rimessi i tuoi peccati” seguito dalla Benedizione sacerdotale, quella Benedizione che nostro Signore ha assicurato nel Suo mandato di sciogliere o legare!
Eppure, quanti ammalati di covid 19 sono stati abbandonati in quei momenti terribili e condannati a morire da soli? Questa mia preoccupazione è stata recepita dalla nostra buona Madre, la quale mi ha fatto conoscere gli scritti di Santa Gertrude relativi proprio a questa deprecabile evenienza e alla possibilità di far fronte a tale pericolo, preparandosi per tempo ad affrontare questo doloroso passaggio. Queste invocazioni, certamente ispirate dallo Spirito Santo, rendono evidente l’amore che il Padre nutre per ogni uomo, perché suggerisce all’orante le disposizioni più adatte  a far prorompere la Misericordia  e donare una grande Speranza . Ecco il testo (ridimensionato) :
Esercizi spirituali di Suor Gertrude la grande (+ 1302)
“Quando vorrai celebrare un giorno di riparazione, raccogliti dentro di te per poter avere un colloquio con Colui che è Amore; affida a Lui l’incarico di intercedere per te presso il Padre delle Misericordie(2 Cor 1,3) come per placarLo, affinché attingendo al tesoro della Passione di Suo Figlio, rimetta ogni tuo debito (Mt 6,12) fino all’ultimo punti di negligenza, perché nel momento della tua fine, tu sii sicuro che tutti i tuoi peccati, siano stati pienamente perdonati.
-La Tua pietà Ti induca a vincere i nostri mali col perdono e, per quanto sia indegno di veder esaudito il mio desiderio nell’ora della morte, senza più alcun ostacolo, saziami con il Tuo dolcissimo volto, perché io possa trovare in Te il riposo eterno.-
O dolce Misericordia di Dio, piena di pietà e di clemenza, ecco che io, misero nel dolore e nell’angoscia del mio cuore, ricorro ai Tuoi consigli, poiché Tu sei tutta la mia speranza e la mia fiducia. Tu non hai mai disprezzato il misero. Tu non hai respinto nessun peccatore, fosse anche il più disgustoso. Tu non hai rigettato nessuno che abbia cercato rifugio presso di Te (Gv 6,37). Tu non sei passato oltre ad alcuno che si trovasse nelle angosce, senza provarne compassione (Lc 10,31). Tu hai sempre soccorso, come una madre chiunque fosse nell’indigenza. Tu hai assistito con tenerezza, secondo il Tuo Nome, tutti coloro che Ti invocano. Non mi disprezzare ma, secondo la Tua natura, con pietà, con pietà, abbi cura di me!
Ecco che io, pur essendo ultimo per mancanza di meriti, vengo, vengo a quegli alberghi dei poveri pieni di carità, che si trovano presso di Te, per non morire all’addiaccio della mia vita infeconda, sferzata dal freddo e dalla pioggia. Spero che dalla Tua mano generosa mi sia donata l’elemosina, grazie alla quale, la mia vita perduta, possa essere riparata. Lì, con velli della Tua abbondante compassione, riscalda i fianchi della mia nudità, affinché dalla Tua Carità, siano coperti tutti i miei peccati e compensate tutte le mia negligenze.
Aprimi le Tue dimore sicure, affinché lì sia salvato dalla Tua Grazia! Per Te mi venga in aiuto l’amorevole Carità di Dio in cui sola è sicura la salute della mia anima e del mio spirito.
-La Tua pietà Ti induca a vincere i nostri mali col perdono e, per quanto sia indegno di vedere esaudito il mio desiderio, nell’ora della morte, senza più alcun ostacolo, saziami col Tuo dolcissimo volto, perché io possa trovare in Te il riposo eterno.-
O cara Verità, venire a Te senza il mio Gesù sarebbe intollerabile, ma presentarmi al Tuo cospetto col mio Gesù è infinitamente piacevole e amabile. O Verità, siedi ora in tribunale (Gv 19,13), entra ora nel Pretorio ed esprimi su di me qualsiasi giudizio ti piacerà. Non temerò alcun male dato che è con me la mia grande speranza e tutta la mia fiducia. Vorrei sapere quale sentenza pronuncerai su di me, ora che ho con me il mio Gesù, Lui carissimo, Lui fedelissimo che ha preso su di sé la mia miseria, per ottenermi presso di Te una grande Misericordia. Gesù mio dolcissimo, amabile pegno della mia Redenzione, vieni con me al giudizio. Ti prego, stiamo insieme! Sii Tu il mio giudice e il mio avvocato. Narra che cosa sei diventato per me, quali disegni di bene hai pensato a mio riguardo, a quale caro prezzo mi hai acquistato, affinché io non perissi. Tu hai portato i miei peccati. Tu sei morto per me, affinché io non morissi in eterno. Tu mi hai conferito tutto ciò che è Tuo, affinché io divenissi, grazie a Te, ricco di merito. Ti prego, nell’ora della morte, giudicami secondo quella innocenza, secondo quella purezza immacolata che mi hai conferito in Te, quando hai saldato tutto il mio debito, lasciandoTi giudicare e condannare per me, affinché io, che da me stesso sono povero e indegno, possa abbondare di tutti i beni grazie a Te.
-La Tua pietà Ti induca a vincere i nostri mali col perdono; e per quanto sia indegno di veder esaudito il mio desiderio, nell’ora della morte, senza più alcun ostacolo, saziami col Tuo dolcissimo volto, perché io possa trovare in Te il riposo eterno.-
O pace di Dio che sorpassi ogni conoscenza (Fil. 4,8) soave e amabile, dolce e preferibile a tutto, dovunque Tu giunga, lì si trova una sicurezza imperturbabile. O mia pace, Gesù dolcissimo, fino a quando starai in silenzio? Fino a quando tacerai? Parla almeno ora in mio favore, dicendo nella carità la parola  -Lo riscatterò Io- Tu sei davvero il rifugio di tutti i miseri. Tu non passi oltre a nessuno, senza avergli portato salvezza. Tu non hai rimandato nessuno che abbia cercato rifugio presso di Te, senza il dono della riconciliazione. Ti prego, non passare oltre a me, misero e disperato, senza dimostrarmi carità! Fa sì che il Padre torni ad essere sereno nei miei confronti. Accoglimi nel grembo della Tua carità. Porgimi il sorso d’acqua fresca della santa speranza, affinché possa vivere. O carità, rinfresca Tu la mia lingua (Lc 16,24). Infondi Tu nuova vita nella mia anima che ormai si va spegnendo per la povertà dello spirito.
-La Tua pietà Ti induca a vincere i nostri mali col perdono; e per quanto sia indegno di veder esaudito il mio desiderio, nell’ora della morte, senza più alcun ostacolo, saziami con il Tuo dolcissimo volto, perché io possa trovare in Te il riposo eterno-.
O ammirabile Sapienza di  Dio, quanto è forte, quanto è chiara la Tua voce! Tu, senza alcuna eccezione, chiami a Te tutti coloro che Ti desiderano. Tu stabilisci negli umili la Tua dimora. Tu ami quanti Ti amano. (Pr 8,17) Tu giudichi la causa del povero. Tu hai pietà e compassione di tutti. Tu non odi nulla di quanto hai creato (Sap 11,24-25). Tu non tieni conto dei peccati degli uomini e con misericordia li aspetti sinché giungano al pentimento (Sap 11,23). Ti prego, dischiudi anche a me la sorgente della vita, porgendomi la coppa dell’indulgenza, perché io sappia che cosa è gradito ai Tuoi occhi in ogni tempo. (Sap 9,10)
 Ti prego, Ti prego, o splendida Sapienza di Dio: le Tue magnifiche opere non poterono essere ostacolate da alcuna malizia diabolica, i Tuoi pietosi disegni, non potè cambiarli l’ignoranza di tutta la malvagità umana; la Tua abbondanza di Misericordia, la Tua immensità d’amore, la Tua pienezza di bontà, non riuscì a spegnerla nessuna gravità di colpe. Anzi, prevalse la Tua operosità sovrana, perché Tu disponessi tutto con dolcezza, estendendoTi  da un confine all’altro con forza. (Sap 8,1)
O Sapienza, potenza assolutamente irresistibile della Maestà divina, la Tua efficacia abbia il sopravvento su di me, per quanto indegno! Se Tu facessi spirare su di me il soffio della Tua bocca e annientassi tutto quanto è d’intralcio alla Tua volontà e al Tuo beneplacito, affinché io, per merito Tuo, possa vincere tutte le tentazioni, per merito Tuo superare tutti gli ostacoli! Così, nell’immensità dell’amore, morendo a me stesso, io potrei vivere in Te e sotto la Tua guida, potrei felicemente sfuggire al naufragio di questa vita, ricevendo da Te il rivestimento della carità, la copertura della benevolenza, stabilendo con Te il patto di un amore vivo. O Sapienza, Tu innalzi da terra, sulla Croce, Colui che è a vita di tutti, affinché, attirando ogni cosa a sé, nella Sua morte  gli doni la vita.(Gv12,32)
O Amore sapiente, quale farmaco prepari perché abbia termine la rovina universale! Quale unguento medicinale Tu applichi, per curare la ferita di tutti! O Amore, il Tuo disegno è di soccorrere chi è perduto.
Tu condanni Colui che è senza colpa, per donare la Salvezza al colpevole infelice. Tu versi sangue innocente per poter placare l’ira della giustizia e ottenere a chi è povero e indigente la clemenza del Padre. O sapiente Amore, il Tuo decreto è sollievo dei miseri. Tu difendi la causa della pace, Tu esaudisci l’intercessione della Misericordia. Tu con il Tuo prudente consiglio, vieni in aiuto delle difficoltà di tutti, per la volontà infinitamente benevola della Tua clemenza. Tu metti fine alla miseria universale, grazie alla gloriosa opera della Tua Misericordia. O Amore, ciò che Tu hai escogitato è occasione di salvezza per chi è perduto.
Ecco o Sapienza, è ormai aperta la Tua dispensa, piena di tenerezza. Volgi il Tuo sguardo su di me, colpevole, che sto fuori, alla porta della Tua carità. Ecco, sta davanti a Te la piccola coppa vuota del mio desiderio. Si apra, Te ne prego, il chiavistello della Tua pazienza! Insegna al mio cuore i Tuoi casti consigli, i Tuoi precetti luminosi, le Tue veraci testimonianze. Fa che mi ricordi i Tuoi comandamenti, perché li metta in pratica (Sal 102,18) O mio Gesù, non trattarmi secondo i miei peccati, non ripagarmi secondo le mie colpe! Come nel Tuo sangue mi hai dimostrato di essermi veramente propizio, così, per la potenza della Tua Croce preziosa, ristabilisci per me nell’integrità originaria tutto ciò che la mia vita ha mandato in rovina.
O Amore sapiente, copri ed occulta ogni mia colpa. Supplisci per me ad ogni mia negligenza per il mio Gesù che si è spontaneamente abbandonato alla Tua volontà.”
(fine 1° parte)
(dagli scritti di Suor  Gertrude la grande)
(Carlo)


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